Nel 1968 registi e attori salirono sul palco per chiedere la sospensione del Festival di Cannes.
Dal 16 al 27 maggio 2023 si svolgerà la 76ª edizione del Festival di Cannes, uno dei più importanti festival cinematografici. Pochi conoscono una tappa fondamentale della sua storia, quando nel 1968 ci fu la chiusura anticipata del festival.
Maggio francese
L’anno 1968 è passato alla storia come l’anno delle rivoluzioni studentesche e operaie di natura sociale, politica e culturale. Un fenomeno che colpì molte nazioni europee, tra cui la Francia.
A Parigi la rivolta era indirizzata prettamente all’imperialismo, al capitalismo, alla società tradizionalista e, soprattutto, al potere gollista: dottrina che adoperava i valori tradizionali col fine di avere il pieno controllo dei partiti politici. Difatti, a capo della Quinta Repubblica francese vi era Charles De Gaulle, cui principi prende ispirazione il movimento gollista.
Dai soli movimenti studenteschi e operai, la rivolta si espanse a tutta la società francese. Divenne un vero e proprio momento collettivo e di speranza verso un cambiamento radicale della vita: il 13 maggio del 1968 ci fu in più importante sciopero generale della V Repubblica. Il paese fu bloccato del tutto e seguirono riunioni e assemblee generali nelle scuole, università, nelle imprese, amministrazioni pubbliche, nei teatri e nelle strade per discutere e dibattere su ciò che stava accadendo in quel periodo.
La XXI ed. del Festival di Cannes
Fatta eccezione per la primissima edizione del 1946, il Festival di Cannes, uno dei più importanti eventi cinematografici del mondo (assieme alla Mostra del Cinema di Venezia, al Festival internazionale del cinema di Berlino e al Festival del film di Locarno) si è sempre svolto, per un totale di dieci o quindici giorni, nel mese di Maggio.
La sua XXI edizione iniziò negli stessi giorni dei moti rivoluzionari francesi che, partiti da Nanterre e dalla Sorbona, si stavano espandendo pian piano in tutto il paese.
Il 13 maggio, mentre le strade del Quartiere Latino venivano occupate, un gruppo di studenti in rivolta invasero il festival durante la proiezione di Via col Vento (V. Fleming – 1939) in 70 mm.
Numerose critiche ebbe anche la Croisette, definita dagli studenti rivoluzionari il tempio della mercificazione della cultura, soprattutto in riferimento al fatto che il frstival si stava svolgendo mentre la Francia trascorreva giorni in cui era in discussione l’intero ordine della società.
La rivolta arriva anche dall’interno del festival stesso, da parte un gruppo di registi riuniti sotto il comitato di difesa della Cinémathèque Française e dei critici dell’Association Française de la Critique. Nel campo culturale le proteste partono quando Henry Langlois fu estromesso dalla guida della cineteca parigina.
I registi chiedono di sospendere il festival
Il 18 maggio Jean-Luc Godard, François Truffaut, Claude Berri, Carlos Saura e Geraldine Chaplin salgono sul palco del festival e chiedono di sospendere la rassegna cinematografica al fine di sostenere i vari scioperi che erano in corso per tutta la Francia.
Attori e registi accolsero positivamente l’appello e molti film vennero ritirati dalla competizione. Così il festival venne completamente occupato dai manifestanti e trasformato in una libera assemblea collettiva aperta agli interventi degli spettatori.
Nonostante il tentativo di far proseguire la rassegna in forma “ufficiosa” da parte del direttore Robert Favre Le Bret, la XXI edizione del festival venne definitivamente chiusa!