Il 31 ottobre 1984 moriva Eduardo De Filippo, una delle anime centrali del teatro mondiale

Eduardo De Filippo è stato un importantissimo drammaturgo.

Un’immagine di Eduardo De Filippo (Google)

Le sue opere sono, ancora oggi, le più rappresentate in tutto il mondo.

Chi era Eduardo De Filippo

Eduardo De Filippo, noto semplicemente come Eduardo (Napoli, 24 maggio 1900Roma, 31 ottobre 1984), è stato un drammaturgo, sceneggiatore, attore, regista, e poeta italiano.
E’ considerato uno dei più importanti autori teatrali italiani del Novecento.
Ha composto numerose opere teatrali da lui stesso messe in scena e interpretate che sono state tradotte
e rappresentate anche all’estero.
Lavorò anche nel cinema con gli stessi ruoli ricoperti nell’attività teatrale.
Nel 1981, per i suoi meriti artistici e i contributi alla cultura, fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini e gli furono conferite due lauree honoris causa: una in Lettere dall’Università di Birmingham nel 1977 e l’altra dall’Università degli Studi di Roma La “Sapienza” nel 1980. Fu proposto per il Premio Nobel per la letteratura.
Eduardo resta ancora oggi, insieme a Luigi Pirandello, Dario Fo e Carlo Goldoni, uno degli autori teatrali italiani più apprezzati e rappresentati in tutto il mondo.

La “nascita” di Eduardo De Filippo

Il debutto arriva quando Eduardo aveva solo quattro anni e viene condotto per la prima volta su un palcoscenico, portato in braccio da un attore della compagnia di Eduardo Scarpetta; suo padre; Gennaro Della Rossa, in occasione di una rappresentazione dell’operetta “La Geisha”, al Teatro Valle di Roma.
Nel 1912 viene mandato a studiare al Collegio Chierchia a Foria (una storica via di Napoli).
Qui, tra tentativi di fughe e insofferenze varie, Eduardo inizia a dilettarsi nella scrittura, dando vita alla sua prima poesia, caratterizzata da versi scherzosi dedicati alla moglie del direttore del collegio.
Finito il collegio parte per Roma in cerca di indipendenza economica e viene ospitato da una zia.
Cerca qualche lavoretto nell’ambiente cinematografico, ma senza successo.
Tornato a Napoli si cimenta nelle sue prime prove d’attore: prima recita nella rivista di Rocco Galdieri, poi nella compagnia di Enrico Altieri e in altre compagnie come la Urciuoli-De Crescenzo e la Compagnia Italiana.
Ed qui che, tra un teatro e l’altro (San Ferdinando, Orfeo, Trianon), conosce Totò, che sarebbe diventato suo grande amico.

Un’immagine di Eduardo De Filippo e Totò (Google)

Nel 1914 Eduardo entra stabilmente nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta.
Nel 1918, verso la fine della guerra, Eduardo viene chiamato alle armi.
Il comandante lo incarica di organizzare piccole rappresentazioni; di cui è anche autore, attore e direttore; per i soldati. Durante questo periodo matura sempre di più la voglia e la capacità di essere autore e regista oltre che attore, giungendo a scrivere nel 1920 la sua “prima commedia vera e propria”, “Farmacia di turno”.
Nel 1922 Eduardo De Filippo scrive “Ho fatto il guaio? Riparerò!” che va in scena quattro anni dopo e che prende il titolo definitivo di “Uomo e galantuomo”. In questa commedia, tra le più comiche del repertorio eduardiano, l’autore introduce del temi che saranno una costante in numerose opere successive, come la pazzia, vera o presunta, e il tradimento, con un vago richiamo a Pirandello che riporta con “Il berretto a sonagli” il modello scarpettiano della farsa tradizionale.
L’importanza che Eduardo acquisisce nella compagnia di Scarpetta è già notevole, nonostante la giovane età.
Questo lo porta anche a maturare, specialmente nelle stagioni teatrali estive, esperienze diverse.
Il tema della pazzia, stavolta vera e non presunta, torna nella commedia successiva, dal titolo “Ditegli sempre di sì” che la compagnia di Scarpetta rappresenterà per la prima volta nel 1927.
Al termine della stagione teatrale del 1927, Eduardo tenta un esperimento mettendo su una cooperativa di attori
Ben presto Eduardo, Peppino e Titina (i fratelli) vengono chiamati dall’impresario della Compagnia Molinari, da poco privata del contributo di Totò.
Nel 1931 finalmente il sogno dei tre fratelli d’arte di recitare assieme in una compagnia tutta loro diventa realtà: Eduardo fonda, con l’adesione dei fratelli, la compagnia del Teatro Umoristico “I De Filippo”.
La commedia probabilmente più nota di Eduardo è “Natale in casa Cupiello”, portata in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli il 25 dicembre 1931: questa segna di fatto l’avvio vero e proprio della felice esperienza della Compagnia del “Teatro Umoristico I De Filippo”, composta dai tre fratelli e da attori già famosi o da giovani alle prime armi che ben presto lo sarebbero diventati.

Il contributo artistico di Eduardo De Filippo

Eduardo De Filippo, con il suo estro, la sua serietà, la sua creatività e la sua bravura ha conquistato il mondo.
Fu decisivo l’incontro casuale con Luigi Pirandello, altro genio del teatro contemporaneo.
Le opere e i personaggi di Eduardo De Filippo restano immortali e il contributo che le sue opere e le sue rappresentazioni hanno dato alla società sono innumerevoli.
Importantissimo è anche il contributo artistico che ha dato alla sua città natale, Napoli (e come lui il contemporaneo Totò).
Eduardo ci ha lasciato da diversi anni ormai, ma le sue opere continuano a mostrare interessanti spaccati di vita.
Eduardo resta, ad oggi, uno dei più brillanti autori e attori del teatro contemporaneo.
Citiamo una sua frase detta a Taormina, il 15 settembre 1984, poco prima della sua scomparsa:

“ è stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato”.

Una foto di Eduardo De Filippo e Gigi Proietti (Google)

 

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