I soldi fanno la felicità? La risposta è affermativa e la conseguenza è il nichilismo

I soldi fanno la felicità? La risposta nel corso degli ultimi anni è cambiata ed è diventata decisamente affermativa. I valori si sono ribaltati e il costo della vita al giorno d’oggi rende la felicità strettamente dipendente dal denaro.

Avere una laurea, un lavoro migliore e perciò guadagnare di più non aveva un peso così rilevante: oggi per potersi sposare, formare una famiglia o costruirsi un futuro è necessario appartenere alla classe sociale dei “ricchi”. Questo cambiamento ha portato a non riconoscere più uno scopo finale attorno a cui ruota la nostra vita ma solo nichilismo.

I soldi fanno la felicità

Una nuova analisi pubblicata sulla rivista dell’American Psychological Association dimostra che i giovani cittadini del mondo reputano i soldi la base della loro vita felice.
Come dar loro torto in questo mondo in cui ogni cosa ha un prezzo, in cui al futuro si accede pagando e in cui la classe più povera annaspa cercando solo di sopravvivere.
Non esiste più un limite di guadagno grazie a cui prima si poteva condurre una vita agiata, ora ogni uomo punta sempre più in alto per accaparrarsi il posto migliore nel mondo. Così si è sviluppata una netta differenza tra classe ricca e classe povera, con un annullamento della classe media in quanto l’aumento del costo della vita è andato di pari passo con l’aumento dei salari.
Il guadagno influenza le scelte più importanti: se prima per sposarsi non era necessario avere una grande disponibilità economica, adesso lo è.
Ogni analisi e ogni sfaccettatura di queste porterà a una netta spaccatura all’interno della società mondiale che stabilisce chi è felice e chi no.

Il nichilismo

Nietzsche aveva elaborato a suo tempo un punto fondamentale nel nostro mondo contemporaneo: il nichilismo.
Nichilismo per definizione sta ad indicare una qualsiasi posizione filosofica che concepisce la realtà con i suoi aspetti essenziali (etica, religione, verità) nella loro nullità. Infatti nel gergo comune si da del nichilista ad una persona quando questa è particolarmente negativa e ama opporsi a ogni cosa che dice il suo interlocutore, radere al suolo ogni suo tipo di convinzione.
Sviluppatosi in un mondo che ormai ha perso ogni tipo di valore, in cui l’uomo ha perso ogni tipo di sicurezza, il nichilismo diviene la diretta conseguenza di questo circolare dell’uomo perennemente nel nulla.
Nietzsche stesso era un nichilista che si opponeva alla tipologia passiva in cui l’uomo rimaneva solo stordito dalla condizione che viveva, e appoggiava quella attiva in cui avviene una vera e propria presa di posizione contro i valori della tradizione.

Nichilismo moderno

Oggi viviamo il nichilismo a modo nostro. Siamo molto lontani dal concepire l’esistenza come prima, non crediamo più in uno scopo metafisico delle cose e riversiamo tutto su una vita materialistica quale la nostra è diventata.
Sono queste le motivazioni per cui la felicità adesso è fatta dai soldi: in una vita che non ha alcun senso se non correre per il primo posto sul podio, in un mondo in cui vince il più ricco, l’equazione è semplice.
In un periodo storico come il nostro dobbiamo tenerci pronti a “picchi di infelicità”: il Covid non solo danneggerà l’aspetto psicologico di ognuno di noi ma inciderà anche su quello economico rendendo i prossimi tempi molto duri. Tra chi perde il lavoro e chi invece non riesce a trovarlo, una differenza sociale tra poveri e ricchi sempre più marcata, il benessere mondiale diminuirà e saremo costretti a vedere sempre più volti infelici.

 

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