Nantes e la sua cattedrale: anni di storia andati al rogo?

Il custode della cattedrale di Nantes, una settimana dopo l’incendio, ha confessato di aver provocato le fiamme accendendo i tre inneschi all’interno della chiesa.

L’uomo è un rifugiatoo africano di 39 anni ed è un volontario in servizio nella famosa chiesa gotica. La sera prima del rogo aveva il compito di chiudere la cattedrale. Rischia 10 anni di carcere.

Cosa è successo realmente?

Il direttore del servizio  antincendio ha affermato come il danno non sia enorme, ma la piattaforma su cui si trova è molto instabile e rischia di crollare. Il danno concentrato soprattutto sul grande organo” che sembra essere completamente distrutto. La sindaca, Anna Rolland ha reso omaggio ai pompieri: “Dobbiamo ringraziare la straordinaria professionalità delle squadre. È un giorno segnato dalla tristezza”, ha aggiunto “La nostra cattedrale è un luogo per tutti i residenti di Nantes, fa parte della nostra storia, del nostro patrimonio”, ribadandone la sua importanza ed il suo valore storico-culturale. Anche il primo ministro Jean Castex si è recato alla cattedrale di Nantes insieme al collega degli Interni, Gérald Darmanin, e quella della Cultura, Roselyne Bachelot, dimostrando l’ intrenzione di voler sapere cosa sia realmente successo, ma soprattutto di mostrare solidarietà ai cittadini di Nantes. Anche Macron ha dimostrato sostegno e solidarietà tramite Twitter.

La storia della Cattedrale

Una tradizione leggendaria fa risalire al III secolo l’arrivo a Nantes di san Chiaro, primo vescovo della città, venuto da Roma recando un chiodo proveniente dalla croce sulla quale era stato martirizzato san Pietro. Per custodire la reliquia, egli fece costruire una cappella, che dedicò ai Santi Pietro e Paolo.

La Cathédrale Saint-Pierre-et-Saint-Paul de Nantes, celebre per il suo stile gotico, è stata costruita in oltre 450 anni, dal 1434 al 1891. . La cattedrale era già stata in parte devastata dalle fiamme il 28 gennaio 1972. Un operaio che effettuava riparazioni sul tetto aveva accidentalmente incendiato l’edificio con una saldatrice. La costruzione della prima cattedrale però ha un origine assai più remota. Cominciò nella prima metà del VI secolo su iniziativa del vescovo Eumerio II. Essa venne consacrata dal suo successore Felice I.L’edificio aveva tre navate, con tre corrispondenti portali in facciata, ed era sormontata da una torre quadarata con una lanterna a forma di cupola. La cattedrale suscitò l’ammirazione di Venanzio Fortunato. Diversi scavi archeologici effettuati nel XIX e nel XX secolo dimostrano la ricchezza e la magnificenza di questa chiesa, che fu senza dubbio un obiettivo primario per i Normanni, nel corso del IX e del X secolo.

La cattedrale conobbe una lunga fase di degrado nel corso del XVIII secolo. Durante la rivoluzione francese essa venne trasformata in arsenale e scuderia, finché un decreto del 1794 la consacrò ufficialmente alla celebrazione di feste pubbliche. Il 25 maggio 1800 l’esplosione di una polveriera nella torre degli Spagnoli del castello dei duchi di Bretagna causò gravi danni alla parte meridionale della cattedrale.

Editto di nantes

L’editto rappresentò un superamento della concezione confessionale dello Stato e il primo tentativo di fondare l’unità dello Stato sull’autorità del sovrano, mediatore  delle diverse esigenze dei sudditi. L’editto non garantiva l’effettiva parità tra le due confessioni, in quanto la religione cattolica, praticata a corte, era considerata comunque quella ufficiale mentre il calvinismo era solamente tollerato; tuttavia incontrò violente opposizioni, ed Enrico IV dovette minacciare di severe sanzioni i cattolici del parlamento di Parigi che si rifiutavano di ratificarlo.
L’editto è composto  da 95 articoli, completati da due “brevetti”, che sanciscono ulteriori concessioni. Nel documento il sovrano dichiara la ferma intenzione di mantenere la pace appena conquistata e di garantire entrambe le confessioni dal punto di vista politico e religioso, disciplinandone il culto. Il pluralismo religioso è ammesso su buona parte del territorio francese, eccetto Parigi e le città murate, dove il culto riformato resta proibito. Gli ugonotti, il nome dei Calvinisti francesi,  ottengono il controllo di un centinaio di piazzeforti e si vedono riconosciuti, così come tutti gli altri sudditi, il diritto di accedere all’istruzione, di usufruire della pubblica assistenza, di esercitare liberamente qualsiasi professione e di avere incarichi pubblici, purché si mostrino leali e meritevoli. L’editto costituì un gesto di tolleranza incredibile per l’epoca e sbalordì l’Europa.

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