Gli Jedi sono dei veri cavalieri? Scopriamolo con l’aiuto della Storia

Cerchiamo di capire se il famoso ordine creato da George Lucas si può definire o meno un ordine cavalleresco

Tutti conosciamo, almeno per sentito dire, i cavalieri dell’ordine dei Jedi provenienti dall’universo di “Star wars”, schierati dal lato chiaro della Forza e opposti ai Sith: ma quanto è corretto usare il termine “cavalieri” per indicarne i componenti?

Chi sono gli Jedi?

Gli Jedi, o i Jedi, sono un ordine monastico – militare composto da una classe ristretta di individui sensibili ad una forma di energia cosmica nota come Forza; dalla connessione con il suo lato chiaro (quello oscuro viene usato dalla loro controparte malvagia, i Sith) i Jedi traggono i loro poteri, come ad esempio la telecinesi. L’ordine si occupa sia di studiare, conoscere e comprendere meglio la Forza, sia di mantenere la pace e la giustizia nella Repubblica Galattica e adoperano come arma la spada laser; inoltre perseguono degli ideali di purezza, armonia, rispetto per tutte le forme di vita ed elevazione individuale. A tal fine seguono un rigido codice di condotta, che proibisce la ricerca di potere e di ricchezza personale, i legami affettivi come il matrimonio e le emozioni negative quali odio, rabbia e paura, che portano un individuo a cedere al lato oscuro della Forza. L’ordine ha una gerarchia ben definita, che vede alla base gli younglings, bambini sensibili alla forza che verranno iniziati all’addestramento, i padawan, che vengono addestrati individualmente da un cavaliere, i cavalieri Jedi, che sono il rango più numeroso e rappresentano l’ordine per antonomasia, e infine i maestri, i più potenti, esperti e saggiI cavalieri quindi sono i più famosi tra i Jedi, ma da un punto di vista storico è corretto chiamarli così?

Chi era un cavaliere?

I primi cavalieri ( o miles in latino) iniziarono ad apparire durante il regno di Carlo Magno ( seconda metà del VII secolo a.C.) ed erano compagni d’arme del sovrano che lo accompagnavano a cavallo durante le sue conquiste (dando un forte vantaggio militare) in cambio di solitamente di terreni su cui esercitare il potere (sempre subordinato al sovrano). Il termine “cavaliere” in sé indicava una carica militare (era cavaliere chi poteva permettersi di andare in guerra con il avallo), ma con l’avvento dei feudi iniziò ad essere usato anche come titolo di bassa nobiltà , distinguendo i cavalieri dal popolo e da i nobili di più alto grado. Con il passare dei secoli la figura del cavaliere venne poi sempre più associata non solo al suo ruolo militare, ma anche (grazie alla letteratura che introdusse il concetto di “amor cortese”) ad un insieme di valori morali e di ideali che seconda la società dell’epoca formavano il  perfetto cavaliere cristiano di corte: il cavaliere infatti non doveva solo saper combattere con la spada, ma doveva anche sapere destreggiarsi in poesia e lirica, proteggere i più deboli, avere un animo nobile, seguire la dottrina cristiana essere degno di onore e rispetto e spesso esser devoto ad una donna in nome della quale compiva le proprie gesta.

Gli Jedi sono cavalieri?

Il responso non è così semplice come potrebbe sembrare. Dal lato militare essi non rientrano nella definizione “standard” del cavaliere, in quanto, anche se combattono con una spada (laser ma pur sempre una spada), non possiedono un cavallo, non sono compagni d’arme di un sovrano, non sono dei nobili (salvo qualche eccezione come il conte Dooku, ex Jedi poi diventato Sith) e non combattevano per una ricompensa costituita da terre. Dall’altro lato però anch’essi seguono un codice di condotta rigido come lo era quello dei cavalieri realmente esistiti (non possono avere legami affettivi ma sono comunque portatori di pace e giustizia, cercano un’elevazione individuale e difendono i più deboli) e soprattutto combattono e vivono seguendo una dottrina filosofica-religiosa: per i cavalieri il cristianesimo, per i Jedi la Forza.  Da quest’ultimo tratto si nota la somiglianza con i Cavalieri Templari a cui si è ispirato George Lucas per la loro creazione: così come gli Jedi “venerano” la Forza e combattono nel nome del suo lato chiaro, così i cristiani cavalieri templari (almeno in origine) combattevano per difendere i luoghi sacri di Gerusalemme e i pellegrini che li visitavano, assumendo poi una regola monastica, diventando così monaci e combattenti. Inoltre entrambi gli ordini crollano per via di una deviazione dalla “dottrina”: i Jedi per via del tradimento di Anakin Skywalker e del piano di Darth Sidious che vedeva nell’ordine la corruzione; i templari a causa del loro interesse verso la mondanità e la ricchezza, enfatizzato dalla fine delle crociate.

In definitiva quindi, se è vero che militarmente i Jedi non sono veri cavalieri, sul piano filosofico-religioso invece assomigliano molto al signore di corte e ad alcuni ordini cavallereschi (con alcune differenze dettate dal fatto che sono parte di un’opera di fantascienza). La risposta sta dunque al singolo individuo in base a come identifica maggiormente il “cavaliere”, se come militare o come uomo di corte.

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