Giornata internazionale contro il bullismo: Verga ce ne parla con la novella di Rosso Malpelo

Il 7 febbraio di ogni anno si celebra la “Giornata internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo”, nata secondo alcuni proprio in Sicilia.

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Si tratta di un modo per sensibilizzare e diffondere una maggiore consapevolezza su questa tematica che sempre più di frequente attanaglia la società e la community digitale e mette in serio pericolo ragazzi sempre più giovani.

Diamo un’occhiata ai dati

Il termine “bullismo” fa riferimento a tutta una serie di comportamenti sociali violenti e intenzionali di natura fisica o psicologica; e, purtroppo, di atti di bullismo se ne sente parlare tutti i giorni: che si tratti di prese in giro, offese, calci e pugni, minacce, esclusione, molestie, persecuzioni, mobbing in campo lavorativo, inganni, adescamento online, revenge porn… Sono tutte sfaccettature di un unico fenomeno molto complesso che riguarda diversi aspetti della vita sociale. Esistono, infatti, diversi tipi di bullismo, raggruppabili in sei categorie: fisico, verbale, psicologico, strumentale, sociale e cyberbullismo.

I dati che riguardano tale fenomeno sono sconcertanti ed evidenziano la drammaticità di un fenomeno che colpisce persone sempre più giovani: quasi il 20% degli studenti italiani tra gli 11 e i 17 anni è vittima in maniera continuativa di atti di bullismo; e il 57% subisce sporadicamente comportamenti offensivi da parte dei coetanei; in genere, gli insulti (quindi parliamo di bullismo, cosiddetto, verbale) riguardanti l’aspetto fisico rappresentano il 12% delle prepotenze più comuni.

In Europa le statistiche non sono assolutamente più ottimistiche. Si tende a discriminare chi è “diverso”, chi parla una lingua diversa, chi viene da lontano, chi ha usanze differenti dalle nostre, chi ha un colore della pelle diverso, chi è diversamente abile, chi è più timido, chi appare indifeso…

Dati allarmanti provengono anche dalle piattaforme informatiche: il cyberbullismo è sempre più presente su Internet e sui social network. E, per certi versi, risulta ancora più pericoloso del bullismo tradizionale perché è protetto dall’anonimato.

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Riattualizzazione di una novella di Verga

L’importanza della giornata internazionale contro il bullismo viene annualmente ri-sottolineata in Sicilia: ove la Regione ha dato il via a un progetto con l’Ufficio scolastico regionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica del bullismo. E non è un caso che il simbolo del programma siciliano sia un personaggio famosissimo uscito dalla penna di un autore proprio siculo.

Vizzini (provincia di Catania) è, infatti, la patria di Giovanni Verga (1840-1922), padre del verismo italiano, autore, tra l’altro, della raccolta di novelle “Vita dei campi” (1878), la più nota delle quali è, appunto, Rosso Malpelo.

Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone”

-Incipit della novella

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Le due facce di Malpelo

Quello che è stato definito un vero e proprio “bullo ante litteram” è il protagonista del racconto verghiano: Malpelo è soltanto un ragazzino, quando si ritrova a lavorare in miniera, dopo la prematura e improvvisa morte del padre causata da una frana nel tunnel che stava scavando; Malpelo ha avuto un’infanzia difficile, non solo per la perdita del padre (che non ha ancora accettato), ma anche a causa dello sfruttamento da parte dei datori di lavoro e dall’atteggiamento un po’ quasi menefreghista della madre e della sorella. È abbandonato a se stesso, non è accettato dalla società e, conseguentemente, non la accetta e non ha un buon rapporto con gli altri.

Malpelo è una vittima del bullismo; viene escluso e preso in giro dai suoi superiori e dai compagni, viene soprannominato “Bestia”, “Diavolo”, viene deriso, battuto e accetta punizioni senza protestare; al contempo, però, è vendicativo.

Malpelo sfoga la sua violenza sull’asinello grigio e sul gracile amico Ranocchio: lo tratta male, lo tormenta, lo picchia per cercare di spronarlo e per fargli capire come (soprav-) vivere nella miniera.

Rosso Malpelo è vittima e carnefice al tempo stesso, è bullo ma è anche oppresso; e anche lui, oltre il povero Ranocchio, ha bisogno di aiuto.

Perché, sì, anche i bulli hanno bisogno di essere aiutati. Ma non è facile tendere la mano all’oppressore, quando dall’altra parte c’è l’oppresso Ranocchio.

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L’importanza di far riflettere

Il bullismo è un fenomeno grave che ha preso sempre più piede nella società odierna e, forse, se ne parla ancora troppo poco. Ma fortunatamente sono nati diversi progetti per cercare di limitarlo, per sensibilizzare giovani e adulti, per rendere la scuola (che è il luogo ove si verificano più atti di prevaricazione e prepotenza) un posto sicuro, per conoscere meglio i campanelli di allarme, per immedesimarsi nel bullo, ma adottare soprattutto il punto di vista della vittima.

Certo, istituire una giornata per ricordare il bullismo, non risolverà tutte le problematiche a esso legate; ma può rappresentare un’occasione per riflettere, può aprire una parentesi di scambio di opinioni tra studenti e colleghi ed è un fondamentale momento educativo per i più e i meno giovani.

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