Esther Perel analizza il tradimento senza pregiudizi: quali sono le reali motivazioni del traditore?

Esther Perel  ci svela luci e ombre sulle coppie di oggi rispondendo a quesiti sul perché tradiamo, cosa ci ferisce maggiormente dell’essere traditi e se il tradimento può aiutare a conoscere meglio se stessi

La locandina del film Perfetti Sconosciuti

Ester Perel è una psicoterapeuta belga trapiantata a New York ed una delle voci più originali e profonde sulle relazioni di coppia. Il suo libro ”Così fan tutti’‘ è divenuto in breve tempo un bestseller tradotto in 25 lingue, capace di esaminare in profondità, con intelligenza arguta e ironia, uno dei comportamenti umani  da sempre più condannati: il tradimento.
Questo libro lasciando da parte ogni pregiudizio è capace di mostrarci le cose con nuove prospettive e ci fornisce molteplici spunti su cui riflettere.

Cosa cerchiamo in una relazione

Un tempo amore e matrimonio raramente coincidevano.
Ci si sposava per fattori economici sulla base del ceto sociale di appartenenza, l’amore e l’erotismo venivano cercati sopratutto fuori dal matrimonio specialmente dagli uomini che godevano di una maggiore libertà.

Il sesso era propedeutico alla riproduzione e non al piacere. A fine 1800 l’era del Romanticismo ha finalmente  portato l’amore nel matrimonio, la rivoluzione industriale il sesso non più propedeutico solo alla riproduzione. Con l’avvento del capitalismo società e famiglia si sono radicalmente trasformate in quanto lo spostamento dalla campagna alla città e il lavoro in fabbrica hanno comportato nuove esigenze. L’individualismo, la ricerca della felicità sono divenute pietre miliari nella società moderna, dal partner con cui scegliamo di stare esigiamo moltissimo. Egli deve proteggerci, darci attenzioni essere: marito, amante e amico allo stesso tempo.

Pretendiamo rispetto e fedeltà in quanto in una relazione diamo il meglio di noi, rinunciando ad altre possibili conoscenze.
Il concetto di monogamia è passato da una persona per la vita  a  una persona per volta. Tutto questo impegno richiesto può  portare  uno dei partner a cercare evasione, avventura, novità altrove.
Come afferma Esther Perel la credenza popolare è che gli uomini tradiscano per sesso, le donne per solitudine ma fanno più fatica ad ammetterlo, al contrario degli uomini che se ne vantano. Essi spesso vanno alla ricerca di un’ avventura senza coinvolgimento emotivo, le donne sono attratte da altri anche senza contatto fisico in quanto frequentemente il loro tradimento nasce dal sentirsi trascurate.

Le ricerche dimostrano che le persone tendano ad affermare di voler  sapere se sono tradite ma allo stesso tempo, non lo ammetterebbero se fossero esse stesse a farlo. Chi tradisce è visto come: immaturo, egoista, debole quando invece siamo noi a tradire ci scusiamo con i fattori esterni, le circostanze.
Questo è un  esempio di ciò che gli psicologi sociali chiamano ”Self – serving Bias’‘. Il Self Serving Bias  è un processo cognitivo in cui la nostra mente per preservare l’ autostima tende ad attribuire i nostri successi a meriti personali e sforzi, i fallimenti a fattori esterni. L’opinione popolare afferma che non si debba accettare mai un tradimento per orgoglio personale, farlo significa non avere dignità  e l’amante sopratutto se donna viene apostrofata nei peggiori dei modi.

Esther Perel  nel suo libro ci porta a vedere le cose da altre prospettive  attraverso alcune storie dei suoi  pazienti scopriamo  che spesso dietro al tradimento c’è una  ricerca della propria identità , molte volte infatti  si tradisce con qualcuno totalmente diverso da noi. Un senso di trasgressione e ribellione  rende le avventure degli amanti eccittanti nella  loro clandestinità, non a caso sono rare le volte in cui dopo essere stati  scoperti diventano coppia ufficiale. Il traditore scopre lati oscuri di se ‘ che nemmeno conosceva, a cui non aveva mai dato voce. Un’ adeguata comprensione di questi comportamenti e nuovi desideri in psicoterapia può portare la persona verso un cammino di crescita personale.

 

Come viviamo il tradimento

Sapere di essere traditi è uno shock, generalmente si passa un periodo in cui  si oscilla tra: rabbia, depressione, euforia. Ci si si mette in discussione domandandosi cosa si è sbagliato, cosa ha l’amante più di noi, si finisce per voler sapere qualsiasi dettaglio. Una sorta di tortura masochistica  e ossessione, sopratutto quando si scopre di essere stati traditi a lungo ci si chiede  quante volte il partner ci ha mentito, i bei ricordi del passato svaniscano,  ci si chiede se tutto sia stato una finzione, si rinfaccia all’altro tutti i sacrifici fatti.

Un tradimento è infatti un attacco alla nostra memoria del passato, alle nostre credenze.  Siamo abituati a sapere che il nostro coniuge ha avuto relazioni precedenti alla nostra ma che noi siamo quelli giusti, la migliore.
Queste certezze si sgretolano quando a essere l’amante è una vecchia fiamma. Le vittime tradite per un senso di rabbia e rivalza cercano spesso vendetta. Ricordiamoci  del recente scandalo di Ravange Porn, in cui dei ragazzi hanno pubblicato  su web video erotici della propria ex ragazza.
Crediamo che la vendetta ci apporti soddisfazione, appagamento al nostro dolore, in realtà fomenta solo il fuoco della rabbia. Esther spiega come nelle sue sedute cerchi di incanalare questa voglia di vendetta in qualcosa di  più positivo, nel caso di una terapia di coppia si può anche ipotizzare una sorta di patto tra i due coniugi.
Le uniche cose che possano lenire il nostro dolore sono la riconquista e autostima in noi stessi, capire cosa questa esperienza ci ha voluto insegnare. La medicina oggi ha preso il posto della chiesa, siamo passati da parlare di peccato a malattia.
Talvolta ci sentiamo più sereni se possiamo definire  il nostro comportamento o quello degli altri con un’etichetta. Molti traditori finiscano per ricevere diagnosi di  essere un  narcisista o dipendente dal sesso,  è importante però non nascondersi dietro le patologie, veritiere o no,  ed assumersi le proprie responsabilità.

Tutti proviamo pietà per la vittima tradita, ma in realtà spesso anche l’amante è una persona che soffre.
Gli uomini difficilmente accettano, con un coinvolgimento emotivo, di avere questo ruolo , lo stesso non si può dire delle donne. Dietro questi personaggi demonizzati da tutti stanno donne spesso fragili, con traumi infantili, che non gli permettano di avere rispetto di se stesse accettando  per anni le briciole .Si illudano che il loro amato un giorno lascerà la moglie per loro, aspettano anche anni talvolta, perdendo la possibilità di costruirsi una vera famiglia. Molte volte sono state bambine trascurate dai propri padri, ciò le ha fatte sentire non meritevoli di amore,
Quando una relazione clandestina finisce sono tante le amanti a rivolgersi  a una psicologa, si sentano abbandonate, perse.

In realtà più che la perdita dell’amato è la ferita infantile narcisistica  a fare male. La ferita narcisistica ruota intorno al tradimento. Essa si verifica quando da piccoli non ci sentiamo riconosciuti, amati per quello che siamo dai nostri genitori, questo ci porta da adulti alla costante ricerca di attenzioni e conferme esterne talvolta con comportamenti nocivi verso gli altri. Tradiamo per assicurarci di piacere ancora anche dopo anni di fidanzamento , tradiamo perché abbiamo paura di legarci davvero ed essere poi abbandonati . Chi viene tradito soffre infatti prima che per amore dell’altro, per la ferita all’orgoglio verso la propria persona. Alcuni uomini proventi da famiglie con casi di violenza domestica tradiscano la donna che amano perché il loro inconscio la vede come una madre da proteggere non riescono a percepirla  come fonte di erotismo.

 

 

Verso nuovi percorsi

 

La gelosia è al centro di moltissime opere dei più  grandi autori classici da Shakespear a Ovidio, Flaubert, Proust e tanti altri. Capace di divenire movente di crimini passionali, è considerato un sentimento cattivo, un misto di possessività, debolezza, mania del controllo. La cosa strana è che diciamo sempre non c’è amore senza gelosia ma poi ripudiamo questa sentimento in una relazione.
L’esperienza di Esther Perel con coppie di tutto il mondo ha mostrato che in  Europa  e ancora di più negli Stati Uniti, non si ammette mai di essere gelosi, chi viene tradito afferma di essere arrabbiato solo per una questione di fiducia, in sud America  invece si ritiene fondamentale la gelosia all’interno della coppia. In realtà la gelosia se non patologica, non è un sentimento di cui vergognarsi è una cosa naturale che scatta quando amiamo qualcuno.
Esiste una sottile differenza tra invidia e gelosia. Siamo invidiosi di ciò che non abbiamo, siamo gelosi di ciò che è nostro e abbiamo paura ci sia portato via.

Dalla prima volta che usciamo con qualcuno iniziamo a stabilire come una sorta di contratto implicito fatto di: limiti, regole ed esigenze. Capita spesso pero’ che i due membri della coppia abbiano un’ idea del  patto diverso nella propria mente, talvolta è proprio il superamento di quei  limiti ad attrarci.
Alcuni per evitare il tradimento stabiliscano limiti più flessibili  che permettano di conoscere e frequentare altre persone senza  coinvolgimento emotivo, c’è addirittura chi sceglie di assistere al proprio tradimento perché si sente esaltato a vedere il partner con un altra persona, infine ci sono coppie che scelgano di inserire una terza persona all’interno del rapporto o in maniera sporadica.
Le coppie omosessuali sembrano essere più aperte a questo tipo di esperienze. Scopriamo però che in certi casi le persone tradiscano lo stesso scegliendo di oltrepassare i limiti accordati, agendo in segreto.
Questo ci fa capire quanto sia intrinseco il desiderio di trasgressione nell’animo umano , certe cose sembrano non avere lo stesso sapore se fatte alla luce del sole.

Nel libro ”Cosi’ fan tutti”  Esther suddivide le coppie dopo un tradimento in: i sofferenti, i costruttori e gli esploratori. I sofferenti sono coloro che non riescano mai a superare davvero la cosa, restano insieme solo per i figli. I costruttori  sono coppie che riescano a perdonare e far tornare tutto come prima, gli esploratori invece riescano addirittura a migliorare il proprio rapporto .
Alcuni traggono spunto dall’amante per riuscire a capire cosa attrae l’altro, come riaccendere la passione.

Non sempre  è possibile perdonare, superare la crisi è fattibile quando il tradimento è avvenuto perché non si amava più il partner ma non si aveva il coraggio di ammetterlo. Molti scelgano la via di mezzo di restare sposati ma tradire, assecondando i propri desideri altrove.
Tradire infatti è spesso una scelta egoistica in cui priviamo l’altra persona della possibilità di scelta,  di essere amato e felice. Per molti il divorzio è ancora fonte di tradimento e pregiudizio da parte degli amici.
La vittima stessa dopo essere stata tradita spesso viene circondata da amici giudicanti e accolta con la la famosa frase ”Te l’avevo detto”. La vergogna porta infatti molte persone a nascondersi, isolarsi.

La nostra è da sempre una società giudicante, dove il libero arbitrio subisce sempre l’influenza esterna anche nelle faccende personali. Molte cose però come stabilire se sia giusto o no confessare un tradimento o perdonarlo, non sono verità assolute da poter decidere a priori, infatti si hanno opinioni diverse in base alla cultura che si ha.
In Oriente ad esempio è considerato normale non confessare un tradimento per il bene della propria famiglia, in America non essere sinceri è ritenuta la cosa peggiore in assoluto.
Il  ruolo della terapeuta deve essere imparziale senza pregiudizio e permettere a un eventuale traditore, tradito o amante di capire se stesso e  le sue azioni. In piccolo possiamo fare la stessa cosa con un amico, parente .

 

 

 

 

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