Eschilo e Woody Allen ci fanno riflettere sull’incidenza della “sorte” nelle nostre vite

Come in una partita di tennis scopriamo quanto incide la fortuna nelle nostre vite e quanto peso hanno le nostre azioni. 

Attraverso le tragedie di Eschilo e il film “Match Point” di Woody Allen riflettiamo sul rapporto tra il determinismo teologico e le decisioni autonome dell’uomo e su quanto la fortuna sia capace di ribaltare gli eventi della nostra vita.

VOLONTÀ DIVINA E DECISIONE UMANA IN ESCHILO

Eschilo si presenta come un attento e profondo indagatore delle motivazioni morali e religiose sottese al mito; motivazioni che esamina sempre alla luce delle categorie etiche a lui contemporanee. Nelle sue tragedie tornano con particolare insistenza alcune tematiche tipicamente arcaiche rielaborate alla luce di un’indagine del tutto nuova. Sempre presente è la riflessione sul rapporto tra il determinismo teologico e la decisione libera e autonoma dell’uomo vista come l’assunzione di una responsabilità individuale. Da una parte vi è infatti la “necessità” a cui soggiace anche la volontà divina, dall’altra vi è la volontà dell’uomo il quale, pur non potendo sottrarsi agli eventi riservati a lui dal destino, sceglie sempre consapevolmente di affrontarli. In altre parole Eschilo riflette sul fatto che c’è una volontà divina alla quale l’uomo non si può sottrarre; l’eroe delle tragedie di Eschilo non è un personaggio passivo, non aspetta senza fare nulla ma agisce poiché all’uomo è riservata la facoltà di agire. Tuttavia spesso lo fa senza conoscere le conseguenze delle proprie azioni. A tal proposito Eschilo dirà che “agire è soffrire” mettendo in risalto il legame tra l’azione e la sofferenza che ne consegue. Il dualismo tra necessità e/o volere divino da un lato e volontà umana dall’altro è ad esempio evidente nel personaggio di Clitemestra nell’Agamennone; la donna infatti uccide il marito Agamennone sia per una volontaria sede di vendetta sia, come lei stessa riconosce alla fine della tragedia, perché questo è l’inevitabile compiersi del funesto destino riservato alla casa degli Atridi.

LA TRAMA DI “MATCH POINT”

“Match Point” è un film uscito nel 2005 scritto e diretto dal regista Woody Allen. Il protagonista del film è il giovane Chris Wilton, il quale dopo essersi ritirato da una carriera dedicata al tennis professionistico comincia a lavorare in un club esclusivo di Londra come istruttore. La vita lo porta a conoscere Chloe, sorella del suo allievo Tom divenuto suo amico. Il giovane instaura con la ragazza un legame affettivo ma subito dopo conosce Nola Rice, una bellissima attrice statunitense. Tuttavia in seguito Chris scoprirà che Nola è la fidanzata del suo amico Tom. Il giovane decide di intraprendere un percorso di vita matrimoniale con Chloe ma l’interesse per Nola non svanirà mai. Infatti non appena Chris scoprirà che Nola e Tom si sono lasciati comincerà subito a frequentare nuovamente la ragazza intrecciando con lei una relazione clandestina passionale e tormentata. Nola rimane incinta e dichiara a Chris che non ha intenzione di abortire chiedendogli anche la separazione da Chloe. Dopo un lungo tormento il protagonista sceglie: prende un fucile da caccia da casa del suocero e traendo Nola in un inganno nel suo appartamento la uccide dopo aver messo in scena una finta rapina condominiale (uccidendo anche l’anziana vicina, la signora Eastby, e derubandola). La polizia conclude che il duplice omicidio è stato commesso da un tossicodipendente in cerca di denaro. Qualche tempo dopo, il detective Mike Banner, dopo aver ritrovato il diario di Nola, capisce che Chris c’entra qualcosa con la vicenda e lo invita a parlare con lui.

L’EPILOGO E IL RUOLO DELLA FORTUNA

Chris si incammina verso il commissariato tentando nel frattempo di disfarsi dei gioielli che aveva rubato alla signora Eastby gettandoli nel Tamigi, ma un anello rimbalza sulla balaustra e, senza che lui se ne accorga, proprio come accade in una sfortunata partita di tennis in cui la pallina sbatte sul nastro e torna indietro, ricade sul marciapiede. Alla polizia Chris conferma la relazione clandestina con Nola ma nega di averla uccisa. Una notte il giovane vede i fantasmi della ragazza e dell’anziana signora avvertirlo di fare attenzione perché le conseguenze delle sue terribili azioni arriveranno ma lui mette a tacere i sensi di colpa dicendo che il delitto era necessario. Nonostante Banner riesca a ricostruire l’accaduto, la colpa dei due omicidi ricade su uno spacciatore trovato morto per strada con l’anello della signora Eastby. La fortuna assiste così Chris che continua la sua vita matrimoniale con Chloe che mette al mondo il loro primo figlio, Terrence.

“Chi disse: “Preferisco avere fortuna che talento” percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde.” (“Match Point”, Woody Allen)

 

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.