È possibile semplificarsi la vita? Facciamo un viaggio nella rivoluzione “gentile” dei nudge attraverso TikTok

Il ruolo dei nudge e il loro comportamento sulle nostre decisioni quotidiane. Un sistema simile a quello di un noto social network cinese.

Non se ne parla ancora abbastanza, ma la teoria dei nudge, ideata dall’economista statunitense Richard Thaler, ha rivoluzionato la nostra quotidianità. Queste piccole “spinte” sono frutto di più scienze, dall’economia fino alla psicologia, e hanno come obiettivo quello di semplificarci la vita. Il processo decisionale che vi è dietro trova diverse analogie col sistema utilizzato da TikTok per calcolare il nostro algoritmo.

LA SPINTA GENTILE

Ci sarebbe innanzitutto da chiedersi cosa siano i nudge, nonostante siano nascosti nelle nostre piu piccole azioni quotidiane. La teoria dei nudge nasce dal pensiero di Richard Thaler, economista statunitense, e da Cass Sustein, docente di diritto. Nel loro saggio Nudge: Improving Decisions about Health, Wealth, and Happiness, definiscono i nudge come una  gentile capace di aiutare l’individuo nelle sue azioni quotidiane senza influenzarlo, poiché il nudge deve essere soltanto una “spinta” gentile. Da qui la traduzione stessa del termine nudge, che sta ad indicare sia quel pungolo che siamo liberi di ignorare o meno, sia come un aiuto che potrebbe cancellare le nostre difficoltà. Una spinta, mai una gomitata. Il libero arbitrio viene ampiamente difeso e tutelato all’interno dell’opera, trovando riscontro in quello che viene definito come paternalismo libertario. Esso vuole migliorare la qualità delle decisioni senza paternalisticamente sostituire la scelta individuale, lasciando agli individui di decidere fra le diverse opzioni. Questo scenario apre un dibattito fondamentale sulla libertà individuale, tracciando un margine sottile tra il libero arbitrio e la possibilità di essere non influenzati, bensì consigliati. Possiamo fare tanti esempi, come la scritta “Il fumo uccide” riportata sui pacchetti delle sigarette. Nonostante il timore che possa provocare una frase del genere, la scelta di fumare o meno il pacchetto ricade sempre su di te. Un altro esempio potrebbe essere il nostro navigatore, la cui funzione ha aiutato tatti automobilisti nel ricercare le strade più veloci da percorrere. Pubblicità, siti internet e applicazioni possono essere tanti altri esempi da riportare, in quanto le nuove tecnologie, con l’ausilio dei new media, possono ampliare il raggio di utenti che quotidianamente fanno il loro ingresso nel mondo dei social network. Questi ultimi sono diventati parte integrante della nostra quotidianità, e sembrano conoscerci meglio di quanto pensiamo. Da un pò di tempo, il social network cinese TikTok sta spopolando tra i giovani. Il suo sofisticato algoritmo ha preso le sembianze di un nudge, selezionando i contenuti che vengono visualizzati sulla schermata.

TIK TOK, UN MODO DIVERSO DI ESSERE UN NUDGE

Chi non ha mai scaricato TikTok? L’applicazione conta oltre un miliardo di utenti e ha cresciuto la propria popolarità durante la pandemia. In realtà i piu anziani lo conosceranno come musica.ly che, nel novembre del 2017, venne acquistata dall’azienda cinese ByteDance per 750 milioni di dollari. Secondo le statistiche ufficiali, i video di TikTok vengono visualizzati più di un miliardo di volte al giorno, l’app sarebbe stata scaricata 3 miliardi di volte mentre il suo patrimonio netto ammonterebbe invece a 75 miliardi di dollari. Per i pochi che non sappiano come funzioni l’applicazione, ecco una breve spiegazione: dopo aver scaricato ed aperto l’applicazione sarai travolto da un’ondata di TikTok, brevi video caricati da diversi creator, che potrai visualizzare sulla schermata principale. I contenuti, ovvero brevi video la cui durata varia da pochi secondi fino ad un massimo di 10 minuti, vengono visualizzati in base alle nostre preferenze. Ciò è condizionato dall’algoritmo dell’applicazione, ovvero un sistema che, attraverso le tue preferenze, seleziona i contenuti che meritano la nostra attenzione. La novità sta nel fatto che non siamo noi a scegliere i contenuti da visualizzare attraverso le impostazioni dell’app, in quanto la selezione dei contenuti avviene nel momento in cui scegliamo cosa guardare e cosa skippare,  oppure quando consultiamo hastag, profili degli utenti e, soprattutto, quando esprimiamo il nostro compiacimento attraverso un like.

LA NUOVA STRATEGIA

Si è quindi appurato come l’architettura delle scelte la si possa anche applicare in contesti digitali. L’utilizzo dei nudge è riuscito così a coesistere su più dimensioni: quella reale e quella virtuale. Ma è riuscito a semplificarci la vita? Sicuramente, l’utilizzo dei nudge è talmente sorprendente da poter essere presente in scienze, quali la psicologia, e in settori come il marketing. Ma soprattutto, risulta essere il modo più semplice per poter migliorare le nostre scelte quotidiane, finanziarie e professionali. La stessa architettura delle scelte, indiretta e mai esplicita, la si può quindi applicare anche online. Attraverso la selezione dei contenuti in base ai risultati dei nostri algoritmi, si otterrebbe quindi una personalizzazione dei nostri contenuti. Di qualità, s’intende. Tale approccio migliorerebbe le nostre prestazioni tanto quanto le nostre competenze. Per tale ragione la teoria dei nugde ha ricevuto molti apprezzamenti, affinché l’attuazione di un comportamento migliore potesse essere applicata tenendo sempre in considerazione il libero arbitrio. Proprio come scelgo la via migliore da prendere, scelgo anche i contenuti che mi interessa visualizzare. Se il nudge riesce a leggere la mente, anche il TikTok può farlo.

 

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