Droga e arte: come le sostanze influenzano e modellano l’espressione creativa degli artisti

Come vive un artista il rapporto tra la sua arte e la sua vita privata? Ce lo spiega Dan Reynolds.

15 Intriguing Facts About Dan Reynolds - Facts.net
Fonte: Timesofisrael.com

Dan Reynolds, frontman degli Imagine Dragons, ci spiega il difficile rapporto tra l’arte, la depressione e il consumo di droghe in occasione dell’uscita del loro nuovo album “Loom”

L’ESPERIENZA DI DAN REYNOLDS

Dan Reynolds ha affrontato numerose difficoltà e cambiamenti personali dal rilascio dell’ultimo album degli Imagine Dragons, “Mercury Act 2,” nel 2022. Ha divorziato da Aja Volkman, cantante dei Nico Vega e madre dei suoi quattro figli, dopo 13 anni di matrimonio. Inoltre, il batterista Daniel Platzman ha preso una pausa a tempo indeterminato dalla band a causa di problemi di salute, lasciando gli Imagine Dragons come un trio. Reynolds ha anche continuato a lottare con dolori cronici causati dalla spondilite anchilosante, una malattia infiammatoria delle ossa.
Queste esperienze personali sono confluite nel nuovo album degli Imagine Dragons, “Loom”. «L’ho scritto in un periodo di grandi cambiamenti», ha spiegato Reynolds in una intervista per Rolling Stone US. «Sono anni di pagine di diario messe in musica». Queste pagine di diario sono state trasformate in potenti inni da stadio con l’aiuto del chitarrista Wayne Sermon e del bassista Ben McKee, oltre al duo di autori-produttori svedesi Mattman & Robin, che hanno già lavorato con artisti come Taylor Swift, Dua Lipa e Britney Spears.
Già nel 2021 Il cantante ha rivelato che una grave crisi depressiva, che ha colpito anche il suo matrimonio, aveva influenzato l’autenticità della sua musica e delle sue emozioni nella scrittura e nella composizione. Tuttavia, questo sembra essere cambiato radicalmente grazie a due esperienze significative. La prima riguarda il consumo responsabile di ayahuasca, un decotto psichedelico a base di diverse piante amazzoniche in grado di indurre un effetto visionario oltre che purgante, che ha permesso di riscoprire le parti più nascoste della sua personalità. La seconda esperienza, a livello musicale, è stata la riscoperta della realtà attraverso la guida del produttore musicale Rick Rubin e le esperienze traumatiche del Covid e della depressione, che hanno completato il quadro.

GLI ARTISTI MALEDETTI

Gli “artisti maledetti” sono figure leggendarie nel mondo dell’arte e della musica, noti tanto per il loro genio creativo quanto per le loro vite turbolente e spesso autodistruttive. Molti di questi artisti hanno creato alcune delle loro opere più memorabili sotto l’influenza di droghe, che hanno avuto un ruolo significativo nella loro ispirazione e nel loro processo creativo. La lista di questi artisti è veramente lunga, in questo articolo cercheremo di fare una breve carrellata di quelli che sono gli esempi più famosi e conosciuti appartenenti a questa categoria “maledetta”.
Il carismatico frontman dei The Doors, Jim Morrison era noto per le sue performance intense e imprevedibili, spesso alimentate da un pesante uso di droghe e alcol. La sua poesia visionaria e i testi delle canzoni, come quelli di “The End” e “Riders on the Storm”, riflettono le sue esperienze con sostanze psichedeliche.
Jimi Hendrix è considerato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, e il suo uso di droghe psichedeliche influenzò fortemente la sua musica. Brani come “Purple Haze” e “Voodoo Child (Slight Return)” sono emblematici del suo stile innovativo e della sua capacità di creare sonorità uniche.
Il leader dei Nirvana, Kurt Cobain ha lottato contro una dipendenza dall’eroina per gran parte della sua carriera. Le sue canzoni, come “Smells Like Teen Spirit” e “Heart-Shaped Box”, riflettono il dolore e l’alienazione che caratterizzavano la sua vita personale e professionale.
Con una voce unica e potente, Amy Winehouse ha lasciato un’impronta indelebile nella musica soul e jazz. La sua dipendenza da droghe e alcol è ben documentata e ha influenzato profondamente la sua vita e la sua musica, come evidenziato in canzoni come “Rehab” e “Back to Black”.

kurt cobain
Fonte: Getty Images

E NELLE ARTI FIGURATIVE?

Vincent Van Gogh è uno degli artisti più famosi e influenti della storia, noto per il suo uso vivace del colore e le pennellate emotive. L’assenzio, un potente liquore che si ritiene abbia effetti allucinogeni, era una parte regolare della sua vita. Le sue opere, come “Notte stellata” e “Iris”, riflettono la sua intensa visione del mondo.
Jean-Michel Basquiat, una figura chiave del movimento Neo-espressionista, ha creato opere che combinano testo, immagini e simboli per esplorare temi di identità, razza e politica. La sua vita turbolenta e il suo uso di droghe hanno influenzato profondamente la sua arte, come visibile in opere come “Untitled” (1981) e “Hollywood Africans”.
Salvador Dalì, anche conosciuto come il maestro del surrealismo è noto per le sue immagini oniriche e bizzarre. Sebbene non fosse un consumatore abituale di droghe, Dalí ha sperimentato con sostanze allucinogene per esplorare le profondità della mente subconscia, come evidenziato in opere come “La persistenza della memoria”.
Henri de Toulouse-Lautrec è famoso per i suoi poster e dipinti della vita notturna parigina alla fine del XIX secolo. L’assenzio, spesso associato alla scena artistica bohemien di Parigi, ha influenzato il suo stile e la sua percezione, risultando in opere vibranti e dinamiche come “Moulin Rouge: La Goulue”.

Questi artisti, attraverso le loro esperienze con le droghe, hanno spinto i confini della creatività e dell’espressione, producendo opere che continuano a influenzare e ispirare generazioni di artisti e amanti dell’arte. Tuttavia, le loro vite travagliate servono anche come monito dei pericoli associati all’abuso di sostanze, sottolineando la complessa relazione tra genio creativo e autodistruzione.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.