“Mi hai comprato un regalo?! Perché hai fatto una cosa del genere? Lo so che pensi di essere generosa, ma il fondamento di uno scambio di regali è la reciprocità: non mi stai dando un regalo, in realtà mi stai dando un impegno. E’ alla base di questa usanza che io ora debba uscire a cercarti un regalo di valore proporzionato e che rappresenti lo stesso livello percepito di amicizia simboleggiato dal regalo che tu hai fatto a me!”
Così Sheldon Cooper descrive l’usanza dello scambio di regali e sintetizza i meccanismi psicologici ad essa sottesa; la sensazione di difetto generata e il concetto di reciprocità sono effettivamente alla base del concetto odierno di Dono e di Scambio, anche in riferimento alle attività umane.
IL COLLABORATION EFFECT
Una ricerca della Northwestern University (Evanston, Illinois) ha identificato che queste stesse dimensioni (difetto e idea di reciprocità) siano effettivamente anche alla base di quello che è stato chiamato “Collaboration Effect“, ovvero quel fenomeno per cui le persone tendono a sacrificarsi maggiormente verso coloro, rispetto ad altri, con cui sentono di essere in debito o che a loro volta hanno offerto aiuto.
In sostanza, il Collaboration Effect permetterebbe di spiegare i motivi per cui ci sentiamo maggiormente predisposti a sacrificarci per alcuni piuttosto che per altri: nello specifico, oggetto dell’aiuto offerto sarebbero quegli individui le cui vite sono percepite fortemente legate con quella del soggetto che offre aiuto.

LA RICERCA
Le premesse alla base della ricerca sono effettivamente proprio quelle lucidamente evidenziate da Sheldon: Gerber e McGrath sostengono che il Collaboration Effect attivi una percezione individuale, più o meno reale, di essere in debito nei confronti di chi ha offerto o prestato il proprio aiuto;
Questa percezione spingerebbe il soggetto a “ripagare il proprio debito” attraverso la restituzione di quello stesso aiuto e una maggiore predisposizione al sacrificio in favore di quella stessa persona.
La distinzione rispetto al semplice altruismo, sostiene McGrath, consisterebbe nella dimensione socio-affettiva di tale effetto: il Collaboration Effect infatti si attiverebbe soprattutto verso quegli individui le cui vite sono strettamente connesse e interdipendenti con quella dei soggetti che lo esperiscono.

Secondo i ricercatori, l’origine di tale effetto sarebbe da ricercare nel momento in cui l’essere umano, resosi conto delle potenzialità della collaborazione e della sua efficacia nel garantire la sopravvivenza della specie, avrebbe sviluppato un senso di giustizia verso l’Altro e di reciprocità altruistica, per cui sarebbe stato disposto a sacrificare risorse personali (cibo, tempo, utensili e altro) in favore di chi, con la propria collaborazione, contribuisce alla sopravvivenza degli individui.
L’ESEMPIO DI VEGETA
Un esempio pratico (seppur estremo) di Collaboration Effect è quello che spinge Vegeta, l’orgoglioso principe dei Saiyan nonché antagonista o antieroe del manga (poi anche anime) “Dragonball Z“, all’estremo gesto del sacrificio contro il demone Majin Buu: nonostante il controllo del mago Babidi, a cui si era volontariamente sottomesso per aumentare il proprio potere e “ritornare sé stesso”, “il Saiyan più spietato e crudele”, Vegeta decide di sconfiggere Majin Buu, risvegliatosi a causa sua, per rimediare al male fatto;
Il Principe dei Saiyan tuttavia non può nulla contro lo strapotere del mostro, e in un ultimo (nonché per lui raro) momento di altruismo decide di sacrificarsi per fermare Buu.
“E’ la prima volta che combatte per gli altri e non per sé stesso”, dirà Piccolo, lasciando Vegeta ad affrontare lo scontro; egli si sacrifica infatti come compensazione alle azioni compiute e come ringraziamento per quello che le persone, divenutegli care durante lo sviluppo della storia, hanno fatto per lui: per la sua famiglia, per sua moglie Bulma e suo figlio Trunks, che gli hanno mostrato l’amore e il lato più umano della vita, ma anche per il suo storico avversario e rivale, quel Kakaroth che decise di risparmiarlo tempo addietro, che non ha mai perso la speranza di una sua redenzione e che col tempo, forse, si è trasformato in un amico.

Per saldare così il debito che sente di avere nei loro confronti, in uno dei momenti più struggenti di tutta la serie, Vegeta rilascia tutta la propria energia in una Esplosione Finale che lo porta alla morte.

Marco Funaro (majin_fun)