Siamo proprio sicuri di sapere tutto su San Francesco? Ecco le 5 cose che non vi hanno mai detto!
Classe 1181, l’umbro Giovanni Pietro Bernardone, meglio conosciuto da tutti noi come Francesco d’Assisi, è sicuramente una delle figure medievali più emblematiche e affascinanti. Che sia perchè abbiamo frequentato il catechismo o l’oratorio, o semplicemente perchè l’abbiamo studiato a scuola, tutti noi conosciamo in qualche modo la personalità religiosa e anche letteraria di Francesco d’Assisi; ma siamo proprio sicuri di sapere tutto? E soprattutto, siamo sicuri di sapere la verità? Ecco a voi le 5 cose che non vi hanno mai detto su San Francesco.
(n.d.a. Le piccole curiosità che condivideró con voi sono il frutto degli studi del prof. Rodney John Lokaj, che ha deciso di condividere con gli studenti durante il corso di linguistica italiana).
1 Le informazioni su di lui e la clandestinità
Tommaso da Celano scrive due biografie della vita di Francesco, rispettivamente Vita prima e Vita seconda; San Bonaventura scriverá, basandosi su queste, la “Legenda maior”, che racconta la vita del santo, e i miracoli compiuti anche dopo la morte, San Bonaventura proibirà e farà bruciare tutte le biografie precedenti. Tuttavia Bonaventura non riuscì ad eliminare tutte le copie delle biografie su Francesco, infatti nel 2010 è stato ritrovato un manoscritto con una terza biografia di Tommaso da Celano.
Né Tommaso da Celano né Bonaventura menzionano minimamente Santa Chiara, la cui testimonianza ci perverrà attraverso la leggenda dei tre compagni, o attraverso manoscritti clandestini, come quelli consultati da Dante.
2 Probabilmente non ricevette mai le stigmate
Come abbiamo detto sopra, la maggior parte delle informazioni che abbiamo su Francesco sono arrivate a noi tramite la biografia scritta da San Bonaventura; la Legenda Maior narra che la presunta stigmatizzazione del santo sia avvenuta nel 1224, nella grotta della montagna “La Verna”, nel casentino, zona a nord di Arezzo.
Perchè presunta? Chiara Frugoni, un’esimia storica e accademica italiana, nel suo saggio “Francesco e l’invenzione delle stimmate” spiega che osservando sia i documenti letterari francescani che le rappresentazioni iconografiche di Francesco stigmatizzato, si scoprono queste ultime tarde di un quarto di secolo dalla morte di Francesco.
Com’è possibile allora che si pensi che Francesco sia stato stigmatizzato? E’ probabile che Frate Elia, spogliando Francesco morto, confuse le stigmate con i segni della scabbia.
3 Il Cantico di Frate Sole : il primo manifesto femminista della storia della letteratura
Il Modus vivendi francescano viene approvato dalla Chiesa dopo due tentativi già fatti da Francesco: il primo nel 1217, il secondo nel 1221.
Cosa non andasse bene alla curia papale delle prime due regole è semplice: queste includevano le donne nella vita monastica francescana, prima come predicatrici attive, poi come mendicanti d’animo (la Chiesa considerava quest’osmosi un’eresia) ma anche nel secondo caso la regola fu considerata troppo inclusiva e per questo venne bocciata.
La terza regola, quella del 1223 viene approvata solo perchè delle donne non si faceva menzione, infatti le monache francescane, sono in realtà francescane solo nel nome, ma ancora oggi seguono la regola benedettina. San Francesco, che era dotato di grande sensibilità, peró, scrive negli ultimi anni della sua vita il “Cantico di Frate Sole”, ma come puó essere considerato un cantico di lode a Dio come un manifesto femminista?
Del femminismo, è vero, nel 1200 manca il concetto, Francesco peró riesce a lodare le donne (n.d.a. anche loro creature di Dio, mica figlie di Satana) attraverso l’espediente della natura: l’acqua, le stelle, la morte corporale stessa sono donne, e per questo vanno lodate e onorate come il Sole, il vento e tutte le altre creature di Dio. Senza polemica, senza aggressività, ma dimostrando tutta la sua sensibilità, Francesco, con un sorriso e un canto di lode, risponde alle accuse di eresia nei suoi confronti, scrivendo il primo manifesto femminista della storia della letteratura.
4 L’amicizia con Chiara e il saio “despeciato”
Mechthild Flury-Lemberg è una studiosa e restauratrice tedesca, che a seguito di uno studio iniziato nel 1988, scopre che i 31 rattoppi del saio di San Francesco, erano dello stesso tessuto del saio di Santa Chiara, che evidentemente, nella povertà più totale (dettata dalla regola) dimostra l’affetto nei confronti dell’amico Francesco, donandogli i rattoppi del suo saio, ecco perchè il saio di Francesco è stato descritto, anche dallo stesso Francesco, come “despeciato”.
5 San Francesco vegetariano
Molte teorie accreditano alla figura di Francesco il ruolo di proto-verde e proto-ecologista, ma tutto ció non ha nessun riscontro storico o testuale. Se è vero, come è vero, che Francesco praticava spesso il digiuno per motivi del tutto spirituali, è altrettanto falso che un uomo medievale, che conosceva la fame, gli stenti e la carestia, potesse essere vegetariano.