Cosa hanno in comune la fuga di Christopher McCandless e i viaggi di Cartesio?

Che relazione c’è tra la fuga di Christopher McCandless e il viaggio del filosofo Cartesio? 

Emile Hirsch, attore protagonista del film “Into the Wild – Nelle terre selvagge”

Nel 2007 uscì nelle sale il film di Sean Penn “Into the Wild – Nelle terre selvagge”, tratto dalla biografia di Christopher McCandless “Nelle terre estreme” scritta da Jon Krakauer nel 1996.

 

Educazione

Dentro istituti convenzionali, Cartesio e Christopher McCandless, non erano animi quieti: il primo all’istituto gesuita di La Flèche, in Francia, l’altro all’università di Emory, Georgia.

Concluso il percorso educativo che in entrambi i secoli era considerato convenzionale per due promettenti ragazzi provenienti da famiglie benestanti, la reazione fu la stessa: la consapevolezza di non conoscere la realtà, ma solo una storia che era stata loro raccontata. Entrambi, con più di tre secoli di distanza, arrivano alla conclusione che l’unico modo per conoscere il mondo sia fuggire dall’abitudine.

“Non l’amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità.”

Chistopher, si allontana dalle origini, lasciando indietro il primo nome, per diventare “Alexander Supertramp”. Fugge da una una società consumistica che non lo rappresenta, da una famiglia infelice, dall’apparenza e la finzione che si nascondono tra le mura della loro casa.

Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia“, scappa, donando in beneficenza tutti i suoi risparmi, perché essi “rendono le persone prudenti“.

C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso… Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale.”

“Il dubbio è l’inizio della conoscenza”

Ritiratosi dagli studi inizia per Cartesio un periodo di ricerca di un metodo da seguire nella sua ricerca della verità, di un modo giusto per condurre la vita. Si arruola nell’esercito olandese che lascia solo dopo il 1619, quando nella notte tra il 10 e l’11 novembre fa tre sogni rivelatori che gli indicheranno la via da seguire. Sceglie quindi di “attendere solo alla ricerca della verità e di respingere come assolutamente falso tutto ciò in cui si potesse immaginare il minimo dubbio”, perché, dice, “esprimiamo una moltitudine di pregiudizi, se non decidiamo di dubitare, a volte, di tutte le cose nelle quali troviamo il minimo sospetto di incertezza”.

Per fare ciò, Cartesio si allontana dal suo paese, da tutti coloro che l’avevano influenzato, dalle abitudini, che “ci persuadono più della realtà stessa” ed è proprio viaggiando che mette in discussione i propri principi, scopre, infatti, che “quelli che sentono in modo diverso da noi, non sono barbari né selvaggi, anzi, molti di loro usano la ragione quanto e spesso più di noi, e ho capito che un uomo dotato di ingegno, se cresciuto sin dall’infanzia da francesi o tedeschi, diviene differente da ciò che sarebbe stato se fosse sempre vissuto tra cinesi o cannibali.”

Riproduzione cinematografica del “magic bus” in cui Christopher passò gli ultimi 5 mesi della sua vita

Il freddo

Nel 1649 Cartesio viene invitato alla corte della regina di Svezia e non rifiuta l’opportunità. Soffre del clima freddo ma apprezza il tempo passato in compagnia della sovrana. L’anno successivo, però, il filosofo si ammala. Sin da piccolo aveva sofferto di tosse secca che diceva aver ereditato dalla madre, questa condizione l’aveva sempre preoccupato enormemente e infine spinto a studiare medicina sperimentale, per contrastare la medicina universitaria dogmatica nella quale non aveva alcuna fiducia. Così, convinto di potersi curare da solo secondo i propri studi, rifiutò l’aiuto dei medici svedesi e morì velocemente di polmonite.

Alexander Supertramp viaggia due anni a piedi o in autostop tra gli Stati Uniti e il Messico per raggiungere l’Alaska. Accompagnato dai suoi libri che instancabilmente rilegge, riesce, al contrario di Cartesio, a sopravvivere al freddo gelido del paese. Ma altro provoca la sua morte: una bacca velenosa i cui effetti lo portano ad una lenta morte.

Due ribelli anticonformisti, critici dell’istruzione del loro tempo, sono imprevedibilmente morti al freddo, lontani dalla famiglia e dagli amici che hanno dovuto lasciare indietro per percorrere il proprio viaggio introspettivo alla ricerca della verità, ma consapevoli di aver vissuto una vita libera e indipendente, lontani dai pregiudizi.

Tomba di Cartesio, oggi nell’abbazia di Saint-Germain-des-Prés, Parigi

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