Carte e tarocchi: la nuova ossessione del XXI secolo avallata da Giordano Bruno

Nel mondo dell’ immanenza uomini e donne gridano alla trascendenza, sborsando fior di quattrini pur di trovare risposte a quelle domande che la fin troppo pratica società non sa fornire. È forse questo il paradosso del XXI secolo?

Attraverso le Opere magiche di Giordano Bruno, scopriamo le ragioni dell’ossessione più à la page del XXI secolo.

L’OSSESSIONE DEI NOSTRI GIORNI

Sin dall’antichità la spiegazione dei fenomeni non analizzabili scientificamente, è stata affidata ad àuguri e sacerdoti, figure preposte alla lettura della volontà divina esplicata attraverso il volo degli uccelli. Queste figure di contatto tra l’umano e il divino, prima di fornire il responso, studiavano meticolosamente il criptico messaggio ricevuto osservando, ad esempio, la direzione del volo, la tipologia del volatile o il verso da loro emesso. In questo modo fornivano alle genti spiegazioni più che valide alle grandi domande della vita che, diciamolo, da più di duemila anni fa ad oggi non sono affatto cambiate. Quando poi la magia è diventata la fedele compagna di giochi del Diavolo in persona, le donne si guardavano bene dal riferire alla diretta interessata ciò che le carte avevano in serbo per lei, portandosi nella tomba, assieme al gatto nero, i segreti del mondo conosciuti grazie a queste carte dai simboli comprensibili solo da poche elette. Queste novelle Sibille cinquecentesche che nel silenzio del lume di candela cercavano di spiegare il naturale con il sovrannaturale, hanno spianato la strada alle più moderne Oda Mae Brown le quali, apparentemente, più che l’arte della divinazione hanno imparato quella della farsa plautina, risvegliata con tutti i suoi inganni e sotterfugi.

GIORDANO BRUNO

Il XVI secolo è stato uno dei periodi bui della storia europea, unicamente illuminato dalle fiamme dei roghi pronti ad accogliere chi osava contraddire le “comuni” verità. Questo lo sapeva molto bene Giordano Bruno, uno dei martiri della libertà ucciso perché denunciato da un nobile veneziano insoddisfatto dei suoi insegnamenti inerenti le arti magiche. Il filosofo infatti non ha mai mancato di ribadire la fascinazione provata per il mondo dell’occulto e tutto ciò che vi ruota attorno, arrivando persino a vedere nella matematica dei significativi rapporti con la magia. Da questo emerge una visione del tutto nuova dell’arte della divinazione, non più intesa come “complesso di idolatria, astrologia e medicina superstiziosa” ma come un entità che agisce guidata da “sapienza e giudizio”, insomma un Essere che interviene organizzando la realtà e rintracciando le cause nascoste dietro i fenomeni direttamente analizzabili. La teorizzazione di Bruni portata avanti, tra le altre opere, nello Spaccio de la bestia tronfiante definisce la magia in tre modi diversi:

È divina per quanto versa in principii soprannaturali;

È naturale quanto che versa circa la contemplazion della natura e perscrutazioni di suoi secreti;

È matematica in quanto consiste circa le raggioni ed atti dell’anima, che è nell’orizzonte del corporale e spirituale, spirituale e intellettuale.

ARRIVANO LE STREGHE?

In questa nostra società tutto fumo e niente arrosto, il richiamo al soprannaturale appare una delle uniche strade percorribili. È stato riportato da Vanityfair che un italiano su cinque si affida a veggenti e cartomanti per risolvere questioni di cuore, lavorative o di qualunque altro genere. Forse perché avere un’occultista di fiducia è più à la page di uno psicologo, forse perché la lettura delle carte ha la capacità di alleviare quel peso sul cuore con maggiore rapidità di ogni altro sistema, forse perché si è spinti dalla sana e semplice curiosità. Ma se invece tutto questo interesse fosse motivato dalla necessità della gente di credere in qualcosa che può vedere e toccare? Una delle più grandi verità del nostro tempo, impone che il 90% delle cartomanti o degli stregoni siano degli impostori fatti e finiti, persone che lucrano sulle disgrazie altrui simulando apparizioni mariane o dialoghi con l’aldilà, sceneggiate messe in scena ad arte da cui si ottiene un ricavato di circa 30 mila euro all’anno. Ma allora perché ci si continua ad affidare ad impostori travestiti da maghi e streghe? Probabilmente perché quella del sovrannaturale appare l’unica verità realmente accettabile. Nel grigio dei nostri tempi non è rimasto molto in cui credere, o meglio, non è rimasto quasi nulla di positivo in cui credere. Il disfattismo ha preso il sopravvento sulla speranza, e si cercano modi sempre nuovi per sfuggire a questa realtà deludente in cui non sono concessi sentimentalismi o debolezze. È quindi così che uomini e donne di ogni età si rintanano tra i drappeggi di una sala abbellita da carte con dorati ghirigori da un lato e figure di ogni topo dall’altro, che nascondo le verità di ognuno e custodiscono i segreti di tutti. In un’epoca in cui la religione sembra aver esaurito il suo potere sulle anime dei fedeli, si fa voto all’esercito di Marie Adèlaide Lenormand, la Regina Madre delle Sibille 2.0.

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