Cambiare vita? Tutto diventa possibile insieme a Simmel, Wirth e il videogioco “Animal Crossing”

La guida completa che ti insegna a perderti nelle grandi città.
Locandina per il lancio di “Animal Crossing: Wild Word”, 2006

Vi è mai capitato di voler rinunciare a tutto per trasferirvi in un luogo lontano dove nessuno potrà più trovarvi? Se da un lato pensate che la risposta al vostro desiderio sia immergervi nella natura, non vi nascondiamo che la città potrebbe essere quello che cercate.

UN SIMULATORE DI VITA PERFETTA

E’ stata la risposta giapponese al videogame statunitense “The Sims”, è stato uno dei primi giochi sviluppati per Nintendo, una sorta di Multiverso ante litteram, ma soprattutto è stata per molti la loro infanzia, poichè dopo una lunga giornata di scuola tornare a casa per aprire il Nintendo era il primo pensiero di tutti. Non solo per assicurarci se il nostro cucciolo su “Nintendogs” stesse bene, ma anche per rifugiarci in quel luogo pacifico che era “Animal Crossing” dopo una lunga giornata fatta di compiti e cose da fare. Si trattava soltanto di un gioco, ma che di gioco aveva ben poco, poichè una volta che il vostro avatar si trasferiva in una nuova città che aveva la peculiarità di essere immersa nella natura non c’erano boss da distruggere o livelli da completare, ma solo una casa da arredare ed insetti da catturare. Un videogame bucolico a cui Teocrito non avrebbe fatto altro che giocarci, ma che ha destato alcune critiche per il suo essere così semplice e all’apparenza noioso, ma le perplessità sul gioco non sono riuscite a fermare il suo inarrestabile successo, diventando uno dei giochi di punta della Nintendo. Una volta trasferitevi in città, si passavano le giornate a fare amicizia con gli altri personaggi rappresentati come animali antropomorfi, si ricevevano e si potevano scrivevere lettere, cambiare le pareti di casa a vostro piacimento, partecipare alle feste di paese e tanto altro ancora, il tutto con in sottofondo diverse musiche che trasmetteva tranquillità e spensieratezza. Questo era in “Animal Crossing: Wild World” poichè in “Animal Crossing: Lets go to the city” svilluppato per Wii, venne aggiunta la possibilità di potersi recare in una città vicina grazie ad un pullman. Una volta arrivati in città il nostro avatar aveva la possibilità di poter entrare in quei negozi che non erano presenti nel nostro paese o che si palesavano una volta a settimana, come la cartomante Vanda o il mercante Volpolo, poichè nel nostro piccolo paesello gli unici negozi disponibili erano la bottega di Tom Nook e la sartoria delle sorelle Agostina e Filomena. Dal lancio del primo “Animal Crossing” ne sono susseguiti altri che hanno dato il via alla fortunatissima serie, che rispetto al primo hanno aggunto vari elementi da rendere la nostra “città nella foresta” secondo la traduzione dal giapponese, sempre più dinamica, trasformando il nostro locos amoenus sempre di piu in una città vera e propria, ma quelli ad essere rimasti maggior mente impressi sono stati i primi due che hanno difatto regalato grandi emozini a questa giovane generazione di internauti. Mentre da un lato ricordiamo principalmete il gioco per la sua capacità di farci immergere in un ambiente bucolico in cui i nostri obiettivi giornalieri erano quelli di creare costellazioni e cercare fossili, da un lato furono in molti a preferire il dinamico ambiente cittadino introdotto per la prima volta con la versione per Wii, tanto che i videogiochi successivi aggiunsero così tanti elementi di novità da farci allontarare sempre di più da quel locous amenus chetanto amavamo.

Frame estratto da “Animal Crossing: Let’s Go To The City”

TROVARE UN POSTO NEL MONDO

Se da un lato Simmel e Wirth ne avrebbero fatto a meno di fare le valige per trasferirsi in città, probabilmente avrebbero organizzato un weekend in campagna ben volentieri. La campagna sembra esser lontana dal potere del denaro che Simmel ci ha ben descritto, offrendoci l’occasione di immergerci in un luogo di pace lontano dalle corruzioni. Ma non è immune all’indifferenza di cui ci ha parlato Wirth, in quando questa cannarsizzazione sarebbe così totalizzante da rendere il nostro mondo bucolico una fortezza in cui non vogliamo che nessuno vi acceda. Alla vigilia del lancio del Metaverso in cui sarà possibile poter trovare una nuova via d’uscita alla monotona quotidianità, sembra che nessuno riesca a trovare un accordo su quale possa essere il miglior luogo per vivere in pace con se stessi ed in armonia con gli altri. Se avete preso da poco il Nintendo per giocare ad “Animal Crossing” o comunque ne avete buona memoria, ricorderete come una volta passate le ore a giocarci, sembrava quasi non voler più togliere gli occhi dal nostro avatar impegnato a raccogliere conchiglie e vincere gare di pesca. E mentre tra i boschi sei isolato dal resto del mondo vivendo i tuoi giorni come se fosti in un luogo senza tempo in cui ad invecchiare sei solo tu, in città, circondato da persone che diventano automobili per cercare di raggiungere il loro ufficio il prima possibile, resti solo.

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