Esattamente 504 anni fa moriva Lucrezia Borgia: vediamo insieme una figura che ha cambiato per sempre la storia di Ferrara.
Lucrezia e Cesare Borgia sono state due figure di spicco fondamentali per la formazione della storia della penisola italiana, soprattutto all’interno dell’eterna città di Ferrara, centro culturale di arte, teatro e spettacolo durante il Rinascimento: approfondiamo insieme la loro vita.
Una vita movimentata
Lucrezia Borgia è stata una figura di spicco del Rinascimento italiano, nota per la sua vita intrigante e controversa. È nata il 18 aprile 1480 a Subiaco, in Italia, ed era figlia del cardinale Rodrigo Borgia, che in seguito divenne papa Alessandro VI.
La famiglia di Lucrezia Borgia, i Borgia, era influente e potente durante il periodo rinascimentale. Suo padre Rodrigo, come papa Alessandro VI, giocò un ruolo significativo nella politica italiana e usò la sua posizione per promuovere gli interessi della sua famiglia. I fratelli di Lucrezia, Cesare e Juan, furono anche figure influenti.
Lucrezia Borgia si sposò più volte come parte di alleanze politiche e strategie familiari. Il suo primo matrimonio fu con Giovanni Sforza, signore di Pesaro, nel 1493. Il matrimonio fu successivamente annullato per ragioni politiche e le circostanze che lo circondarono furono controverse, con voci su un figlio illegittimo e accuse di coinvolgimento di Lucrezia in una relazione extraconiugale.
Nel 1498, Lucrezia sposò Alfonso d’Aragona, duca di Bisceglie. Il loro matrimonio fu considerato un’importante alleanza politica, ma fu anche un’unione tormentata. Alfonso fu successivamente assassinato e sebbene le circostanze effettive rimangano poco chiare, si ritiene ampiamente che il fratello di Lucrezia, Cesare, fosse coinvolto.
Dopo la morte di Alfonso, Lucrezia Borgia si sposò per la terza volta con Alfonso d’Este, duca di Ferrara, nel 1502. Questo matrimonio fu più felice e Lucrezia godette di una vita relativamente stabile e prospera a Ferrara. Ebbe diversi figli con Alfonso e era conosciuta per il suo mecenatismo delle arti e il sostegno ai poeti e ai musicisti.
Nel corso della sua vita, Lucrezia Borgia fu oggetto di numerosi pettegolezzi e racconti scandalosi, molti dei quali probabilmente esagerati o falsi. Veniva spesso raffigurata come una femme fatale, una donna di grande bellezza e fascino che usava la sua influenza per manipolare coloro che le stavano intorno. Tuttavia, le testimonianze storiche variano ed è difficile separare i fatti dalla finzione nel valutare il suo carattere e le sue azioni.
Lucrezia Borgia morì il 24 giugno 1519, all’età di 39 anni. La sua vita continua a affascinare storici, artisti e scrittori, e rimane una figura di spicco nella cultura popolare come simbolo degli intrighi e degli eccessi dell’epoca rinascimentale.
Una figura di spicco: Cesare Borgia
Cesare Borgia era un membro influente e controverso della famiglia Borgia durante il Rinascimento italiano. Nato il 13 settembre 1475 a Roma, era il figlio di Rodrigo Borgia, che divenne poi Papa Alessandro VI, e di Vannozza dei Cattanei.
Cesare Borgia è noto soprattutto per il suo coinvolgimento nella politica e nelle imprese militari dell’epoca. Sin da giovane, Cesare mostrò talento e ambizione, e suo padre lo nominò cardinale quando aveva solo 18 anni. Tuttavia, abbandonò rapidamente la carriera ecclesiastica per perseguire una carriera militare e politica più secolare.
Con il sostegno del padre, Cesare Borgia divenne un abile condottiero e diplomatico. Ha utilizzato le sue abilità per consolidare e ampliare il potere della famiglia Borgia negli Stati Pontifici e nelle regioni circostanti. Cesare era noto per la sua spietatezza e determinazione nel raggiungere i suoi obiettivi.
Nel 1499, Cesare fu nominato capitano generale della Chiesa e guidò numerose campagne militari per espandere i territori sotto il controllo dei Borgia. Con l’aiuto delle truppe mercenarie comandate da suo fratello Juan, Cesare conquistò diverse città e territori, stabilendo un potente stato personale noto come il Ducato di Romagna.
Tuttavia, la carriera di Cesare Borgia fu segnata da alti e bassi. Nel 1503, il padre di Cesare, Papa Alessandro VI, morì, e Cesare perse il sostegno politico e militare che aveva goduto fino ad allora. Dopo l’elezione del nuovo papa Giulio II, gli alleati dei Borgia si rivoltarono contro di loro, e Cesare fu costretto ad affrontare una serie di sconfitte militari.
Cesare Borgia fu infine catturato e imprigionato nel 1504. Trascorse alcuni anni in diverse prigioni, ma riuscì a fuggire nel 1506. Tuttavia, la sua ambizione di riconquistare il potere e il prestigio della famiglia Borgia non si realizzò. Nel 1507, Cesare Borgia morì in battaglia a Viana, in Spagna, all’età di 31 anni.
Muoio impreparato (ultime parole di Cesare Borgia).
Nonostante le sue azioni spietate e la sua reputazione controversa, Cesare Borgia è stato oggetto di ammirazione da parte di molti storici e studiosi per le sue abilità militari, la sua visione politica e le sue capacità diplomatiche. La sua figura ha ispirato diversi scrittori e artisti nel corso dei secoli, e la sua vita è stata oggetto di numerose opere letterarie e cinematografiche.
I Borgia e Machiavelli
Tu lo sai quanto io vuo’ bene ai quei signori tuoi (Firenze) per reputarli uno dei primi fondamenti dello Stato mio in Italia -Cesare Borgia a Machiavelli.
Niccolò Machiavelli, il famoso filosofo politico e scrittore italiano del Rinascimento, ha dedicato una parte significativa del suo lavoro a Cesare Borgia. Machiavelli considerava Cesare un esempio di principe virtuoso e ambizioso che cercava di realizzare il suo potere politico.
Nel suo libro “Il Principe”, Machiavelli analizza la figura di Cesare Borgia come un esempio di un leader che ha saputo utilizzare abilmente il potere politico e militare per raggiungere i suoi obiettivi. Machiavelli lodava Cesare per le sue abilità di stratega militare, la sua capacità di prendere decisioni rapide e determinate e la sua abilità nel manipolare gli eventi politici a suo vantaggio.
Infatti proprio nel “Principe” parla di come sia facile e di fortuna riuscire a salire al potere, ma di come poi la vera difficoltà stia nel riuscire a mantenerlo, e per questo motivo prende in considerazione la figura di Cesare Borgia.
Machiavelli considerava Cesare Borgia un esempio di come un principe dovesse agire per mantenere e consolidare il proprio potere. Secondo Machiavelli, Cesare era disposto a commettere atti crudeli e spietati pur di raggiungere i suoi scopi politici, e ciò era, secondo Machiavelli, una caratteristica necessaria per un principe di successo.
L’unico errore che secondo Machiavelli è stato commesso da Cesare Borgia nella sua carriera è stato favorire la salita al potere del suo acerrimo nemico Papa Giulio II. Se non fosse stato per ciò, il suo declino non sarebbe avvenuto. Ma allo stesso tempo Machiavelli pensa che l’errore è una caratteristica della vita umana che si insidia anche nell’uomo virtuoso, ed è l’unica falla della virtù.
Tuttavia, è importante notare che Machiavelli non esaltava Cesare Borgia come un modello ideale di principe, ma piuttosto come un esempio da studiare e analizzare. Machiavelli credeva che i principi dovessero essere disposti a utilizzare ogni mezzo necessario per mantenere il potere e proteggere lo Stato, anche se ciò comportava l’uso della violenza o dell’inganno.
In definitiva, Machiavelli considerava Cesare Borgia come un esempio di un leader ambizioso e abile nel perseguire il potere politico, ma non necessariamente come un esempio virtuoso o morale. La sua analisi di Cesare Borgia faceva parte di una più ampia indagine sulle strategie politiche e sul governo che Machiavelli offriva nel suo lavoro “Il Principe”.