La lingua antenata del francese moderno è la cosiddetta lingua d’oil, mentre l’antenata dell’occitano è la lingua d’oc. Scopriamo la loro storia.
Entrambe sono lingue neolatine o romanze che, quindi, derivano dal latino e rappresentano l’evoluzione del latino parlato, del sermo vulgaris, la varietà di latino della quotidianità e della colloquialità.
1. L’origine dei nomi
La langue d’oil rappresenta la più antica forma attestata di francese ed era parlata nei territori dell’attuale Francia settentrionale e del moderno Belgio. Invece, la langue d’oc, incarnava la lingua occitana antica e veniva parlata nel sud della moderna Francia. I nomi delle due lingue “antiche” (progenitrici rispettivamente del francese e dell’occitano) riflettono il modo di dire “sì” nelle due lingue.
- Lingua d’oil in francese antico oil (=sì) ha dato, poi, il moderno “oui“
- Lingua d’oc in occitano oc (=sì) ha dato, secondo alcuni studiosi il famoso “ok“.
2. Primi documenti in lingua d’oil
Il primo testo in lingua d’oil è rappresentato dalla Sequenza di Sant’Eulalia e risale al 880. La sequenza è un particolare genere poetico cantilenato su motivetti religiosi, in questo specifico caso sui mielismi dell’Alleluia; racconta della vita di Eulalia, santa spagnola.
Un altro testo, più tardo e scritto in una lingua più uniforme e “letteraria”, è la “Vita di Sant’Alessio” del 1040. La vita di Alexis è simile alla vita di San Francesco: anch’egli, infatti, appartiene a una famiglia abbiente e, improvvisamente, un giorno decide di condurre una vita appartata e dedita alla religione cristiana. Poco prima delle nozze, Alessio lascia la fidanzata e parte per l’Asia, alla volta di una vita da mendicante, colma di sofferenze e miseria. In un secondo momento, torna a Roma, nella casa paterna. Qui, il padre non lo riconosce, ma accoglie in casa quel povero mendicante dall’aspetto trasandato e lo fa vivere nel sottoscala. Dopo 17 anni, Alessio -fortemente ammalato- prima di morire, scrive una lettera in cui svela la propria identità. La lettera viene rinvenuta dal padre, dopo la dipartita di Alessio; il padre disperato, per non aver riconosciuto prima il figlio, muore di crepacuore.
3. Primi documenti in lingua d’oc
Uno dei primi testi letterari in lingua d’oc è il Boeci, scritto attorno all’ XI secolo. L’opera narra la vita di Boezio e ne illustra il pensiero: filosofo romano e autore del “De consolatione philosophiae”, Boezio fu messo a morte da Teodorico, re degli ostrogoti, nel V secolo d.C.
Ricordiamo, inoltre, la “Cançó de Santa Fe“, ossia la Canzone di Santa Fede, scritta in ottosillabi nel XI secolo, narra il martirio di Santa Fede, uccisa all’età di soli 14 anni perché cristiana, perseguitata e assassinata sotto gli imperatori Diocleziano e Massimiano.
Sia in lingua d’oil, sia in lingua d’oc uno dei generi prediletti e più diffusi è quello agiografico, ossia quello relativo alla vita dei santi.
4. Primi documenti in lingua romanza
I giuramenti di Strasburgo (Sacramenta Argentariae in latino) sono ritenuti il primo documento scritto in una lingua romanza, in particolare una parte di questi ultimi sono stati stesi in lingua d’oil e, per essere ancora più precisi, in una varietà delle parlate del francese antico, probabilmente il francone o il pittavino.
Furono redatti nel 842, un anno prima del celebre Trattato di Verdun, e sancirono una vera e propria alleanza tra Lodovico il germanico e Carlo il Calvo, due dei tre figli di Lodovico il Pio.
Lodovico il Pio morì nel 840 e, subito dopo la sua morte, i tre figli (Lodovico il germanico, Carlo il calvo e Lotario) si contesero il regno. Nel 842, per l’appunto, Lodovico e Carlo si giurarono mutua fedeltà e si allearono contro Lotario che, l’anno seguente a Verdun, venne relegato in una posizione piuttosto marginale; di fatti, ottenne soltanto il dominio della Lotaringia, mentre Lodovico il Germanio il territorio dell’attuale Germania e Carlo il Calvo la regione francese.
Il testo che attesta l’alleanza tra Lodovico e Carlo fu redatto dallo storico Nitardo che scrisse l’opera in latino, ad eccezione dell’effettivo testo del Giuramento, del patto di alleanza, trascritto integralmente in lingua originale.
Carlo il Calvo giurò fedeltà al fratello pronunciando la formula in lingua germanica (teudisca), la lingua parlata nella regione controllata dal fratello Lodovico. Mentre, Lodovico il Germanico pronunciò il giuramento in lingua romanza, parlata nei territori guidati da Carlo.
Tale parte dell’opera rappresenta il primo vero e proprio testo scritto in una lingua romanza (lingua d’oil) e testimonia l’esistenza di due aree linguistiche distinte, romanza e germanica, francese e tedesca.
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