The Moment: il film interattivo manipolato e riscritto dalle nostre onde cerebrali

Sono veramente tanti i modi attraverso cui si può giocare con la mente delle persone. Il fatto curioso è che questi modi non sono studiati solo dagli scienziati, ma anche da chi fa parte del mondo dell’arte, soprattutto i registi. La frontiera della cinematografia si concentra su un interessante gioco interattivo. Il regista cattura e ingloba lo spettatore non  solo attraverso trame intriganti e avvincenti, ma addirittura trasformando il suo ruolo fino a farlo diventare letteralmente un regista a sua volta. In questi giorni si sta parlando tantissimo di “Black Mirror: Bandersnatch”, il film originale Netflix uscito poco tempo fa che cambia il proprio finale sulla base delle scelte effettuate dallo spettatore, portando i personaggi verso finali più, o meno, belli a seconda delle proprie scelte. Insomma, un vero e proprio viaggio mentale! Pochi sanno, però, che questo gioco irriverente è iniziato già un po’ di tempo fa, più nello specifico nel 2013. Richard Ramchun, regista laureato all’Università di Nottingham, ha creato un lungometraggio che ha dell’incredibile. Il film, infatti, cambia trama e ritmo sulla base di quello che succede nel cervello di chi lo guarda! Cerchiamo, allora, di scoprire qualcosa di più su “The Moment”.

Un film cangiante

Il lungometraggio ideato da Ramchun nel 2013 dura in totale 27 minuti. La visione del film, però, non era aperta a tutti, ma concessa solo ad un pubblico che andava dalle sei alle otto persone, insieme ad una persona addetta al controllo della trama. Gli spettatori indossavano, poi, un NeuroSky MindWave, uno strumento che misura le onde cerebrali e tiene conto del livello di attenzione dello spettatore. I dati raccolti dal NeuroSky venivano, poi, inviati via wireless ad un software ideato dal regista, il quale, sulla base delle informazioni raccolte, cambiava musiche, scene e dialoghi, modificando, quindi, in maniera assolutamente unica, la visione di ogni persona. Insomma, la trama si modifica sia sulla base dell’attenzione che viene riservata al film, sia in base allo stato d’animo, sia in base all’aspettativa e alle impressioni dello spettatore. Ramchun ha calcolato che sono possibili circa 101 bilioni versioni di questo stesso film, rendendolo, letteralmente, unico per ogni singola persona. Il lavoro dietro alla pellicola è immenso: è stato necessario girare tre volte il numero normale di scene per un film e produrre sei volte l’audio richiesto per un film di quella durata. 

Le onde cerebrali 

Il nostro cervello, per poter funzionare, hanno bisogno di impulsi elettrici che permettano il passaggio del segnale tra un neurone e l’altro. Questo processo avviene attraverso il Potenziale d’Azione (PdA), reso possibile da alcune reazioni chimiche prodotte dai neuroni stessi. L’attività del cervello produce gli stati della nostra coscienza, determinati da questi impulsi elettrochimici, che si manifestano attraverso delle onde, definite elettromagnetiche. La preponderanza di un certo tipo di onde piuttosto che di un altro in un dato momento della giornata influisce sullo stato d’animo e sulle sensazioni che si provano. Vi capita mai di sentirvi particolarmente rilassati, intuitivi o creativi? Queste sensazioni derivano proprio da questo! La frequenza delle onde viene calcolata sulla base del numero di cicli al secondo, quindi in Hertz e misurata con apparecchi elettronici. Il tipo di attività, quindi la frequenza delle onde, varia sia in base a ciò che cervello si sta analizzando, sia sulla base del momento che si sta vivendo e in quali attività esso è impegnato. 

TIPI DI ONDE: gli scienziati suddividono le onde in quattro fasce, ciascuna delle quali corrisponde ad una diversa attività del cervello: vi sono le onde Beta, associate alle attività di veglia e di attenzione agli stimoli esterni, insieme alle onde Alfa, associate ad uno stato vigile ma rilassato; le onde theta, proprie della mente impegnata nell’attività creativa, nell’immaginazione e della visualizzazione oltre ad essere prodotte anche nella fase REM del sonno, nella quale il cervello elabora i sogni; le onde Delta, associate ad un profondo rilassamento psicofisico e le onde Gamma prodotte durante l’attività della mente inconscia. 

Siamo arrivati al punto di essere in grado di poter manipolare, nel vero senso della parola, il destino dei personaggi di un film, anche se inconsciamente. Le nuove frontiere della tecnologia si stanno espandendo anche nel mondo dell’arte, cancellando quel confine che, una volta, caratterizzava il ruolo del regista e dello spettatore. Adesso, infatti, sembra proprio che il spettatore e creatore siano posti sullo stesso livello. Fino a che punto ci spingeremo con i progressi della tecnologia? 

Alice Tomaselli

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