Le vacanze natalizie sono ormai quasi terminate, eppure non si arresta ancora la maratona di storie su Instagram, le foto ed i post su Facebook, e qualsiasi altra “testimonianza” di festeggiamenti sui diversi social network.
Da Copenhagen ci dicono di darci un taglio
E’ stata l’università di Copenhagen ad occuparsi di uno studio che ha rivelato qualcosa che i più consapevoli hanno già avvertito sulla loro pelle: specialmente durante le feste, trascorrere troppo tempo sui social network peggiora il nostro umore. La causa sembrerebbe essere legata a tutte quelle foto di famiglie perfette, di momenti felici, di vacanze, gite e quanto altro.
La ricerca danese è stata pubblicata sulla rivista Cyberpsycology, Behavior and Social Networking, ed ha coinvolto ben mille partecipanti, la cui maggioranza donne. Non solo il benessere emotivo, ma anche la soddisfazione nei confronti della propria vita sembra essere negativamente influenzata. Il rischio appare invece ridotto quando l’utilizzo del social network è indirizzato alla comunicazione con qualcun altro, e non al curiosare sulle bacheche o profili altrui.
Ma cosa vuol dire che, la causa di questo malumore sembra celarsi dietro foto e post di famiglie perfette e feste piene di felicità? Come evidenza lo studio svoltosi in Danimarca, questi elementi possono far sentire l’osservatore depresso. Anche se sembra quasi paradossale che foto e testimonianze di momenti felici possano sortire sentimenti totalmente opposti, è così. Cosa succede esattamente? Succede che, sui social network specialmente, il desiderio di mostrare che si è più fortunati degli altri, che si ha più degli altri, viene banalmente accontentato attraverso la pubblicazione di foto ed affini. Come tutti ben sanno ormai, ciò che si mostra sui social network spesso non è così come sembra. Chi ha avuto l’occasione di guardare la puntata delle serie Black Mirror, intitolata “Caduta libera”, sa che il regista sembra comunicare lo stesso concetto, in modo impeccabile.
Il tentativo di apparire migliori e felici
Così un momento come un altro, può apparentemente diventare un momento di felicità grazie ad una foto piena di sorriso e divertimento. Una famiglia sicuramente non perfetta, può apparire come tale attraverso un post ed una foto di gruppo dove ci si abbraccia. Persino una vacanza, bella che sia, su una storia Instagram può apparire ancora più eccitante di quanto sia in realtà. E cos’è che porta depressione nell’osservatore?
Semplicemente, il povero malcapitato in quel momento dimentica certe dinamiche e siccome sarà quasi sicuramente su un divano ad osservare uno schermo, si sentirà più sfortunato. Non solo. Quella dei social si presenta simile ad una gara, una gara a chi vuol mostrare di più. Più felicità, più divertimento, più gioia, più amici, più amore, più benessere. Il cervello cede all’inganno di ciò che vede, e se non ci sforziamo di razionalizzare quanto sopra scritto, finiamo per credere a tutto ciò che vediamo.
Stati depressivi da confronto con altri
E’ sicuramente vero che non tutte le foto di momenti felici sono costruite. Com’è anche vero che ci saranno anche molte bellissime famiglie (sul “perfette” avrei però qualche dubbio), discorso analogo per le vacanze, che possono apparire realmente per come sono. Comunque sia, tutto questo resta sempre e solo una parte di ciò che davvero disegna la realtà di un altro individuo, non conosciamo infatti i suoi momenti più bui, i suoi problemi e le sue debolezze. Al contrario, conosciamo bene i nostri problemi, le nostre debolezze e le nostre sofferenze più intime. Questa perenne mostra del bello a tutti i costi, a cui come dicevamo il cervello tende a credere, si incontrerà inevitabilmente con la nostra intima consapevolezza di limiti e problemi personali. E’ proprio questo che porta all’innescarsi di stati depressivi riguardo noi stessi e la nostra vita.
Quasi automaticamente, l’altro appare migliore, più felice, più bello, più fortunato. Facilmente, inizieranno ad accavallarsi nella mente idee tristi dovute al confronto con l’altro, un altro di cui comunque non conosciamo i suoi pensieri e sentimenti. Il confronto che offre il social network è dunque fittizio, e per questo ancora più forte. Ciò che non sappiamo, viene costruito da noi stessi, in una fitta rete di idealizzazione. Ciò che appare, ci sembra sicuramente vero, così come sembra. Il confronto tra la realtà, e la realtà di un social network, spesso si chiude a favore dell’ultimo.
E’ importante ricordare che il confronto con la vita altrui non è mai utile. Non solo perché forse non conosceremo mai davvero cosa c’è nei sentimenti e nei pensieri altrui, ma anche perché le risorse di ognuno sono diverse, così come la sua storia, ed un paragone (specialmente basato su un social network) non potrà mai tener davvero conto di tutti gli elementi della vita e della storia di un individuo. Non solo, qualcuno che credi più fortunato di te, magari non lo è, e magari mentre tu sei perso a far paragoni, stai dimenticando quanta forza possiedi, cosa riesci a fare, e quali sono le tue fortune.
D’altro canto, come ha anche affermato il saggista Anthony Robbins “le uniche persone senza problemi, si trovano al cimitero”. Un pò per tutte queste ragioni, se durante le feste hai passato diverso tempo a scorrere bacheche altrui sui social network, a guardare storie e leggere frasi e hashtag, prima che le feste finiscano definitivamente prova a farne a meno, come consigliano anche gli autori della ricerca danese. Goditi di più il tuo presente, evita di spiare la vita altrui, rinuncia a voler mostrare qualcosa agli altri. Sei ancora in tempo!
Serena Vitale