La serie TV Dark, trestagioni dense di riflessioni sul libero arbitrio e la scelta tra bene e male
La serie Dark ci porta a fare delle riflessioni interiori su chi siamo davvero e sulla vita che viene decisa per noi, ma è davvero così? Noi siamo liberi di decidere per noi e il nostro destino? Esiste il libero arbitrio? La lotta contro il male si vince? Sant’Agostino ci aiuta a capire cosa sono il libero arbitrio e la lotta bene-male, con un eco di richiamo al mondo inventato da Tolkien con le sue trilogie.
Sic mundus creatus est: Dark e la fatalità del destino
Dark é una serie Tv che ha avuto enorme successo su Netflix, divisa in tre stagioni, pubblicata tra il 2018 e il 2020. Il protagonista, Jonas, tiene le redini del gioco per tutte e tre le stagioni con lo pseudonimo di Adam, il suo alter ego che gioca con il destino di ogni persona. La serie di eventi si apre con la scomparsa di due ragazzi, Mikel ed Erik, residenti a Winden, una cittadina tedesca avvolta dal mistero. Le puntate sono un continuo di intrecci e misteri, apparizioni e scomparse del tutto casuali ma tutte manipolate da Adam. Le famiglie principali sono: i Kahnwald, i Nielsen, i Doppler ed i Tiedemann; tutte e quattro questi clan sono legati insieme ancora una volta da quel destino che non fa sconti a nessuno. La lotta e la scelta tra bene e male è ciò che muove le vicende dei protagonisti in ogni puntata. Non conoscete ancora Dark? Aprite Netflix e preparatevi ad essere assorbiti dalla grotta.
Il libero arbitrio in Agostino d’Ippona
Il libero arbitrio è quel concetto filosofico e teologico che ci spiega la libera scelta che compie l’uomo tramite la sua volontà. Agostino, per la prima volta, distingue la libertà dal libero arbitrio: la libertà è ciò che realizzare le nostre intenzioni; il libero arbitrio è la facoltà di scegliere tra bene e male. Il filosofo dedica uno scritto composto da tre libri all’argomento, dove, tirando le somme, si apostra il libero arbitro come Bene Intermedio tra i beni materiali e la virtù. Il filo rosso che ricollega il discorso è il peccato originale con il quale entra anche in contraddizione con Pelagio. La lotta per la scelta, le continue tentazioni del diavolo e la macchia che il peccato originale ha lasciato in noi, sono tutti elementi che ostacolanonla nostra scelta e il nostro tendere al bene. È qui che interviene il libero arbitrio, ci aiuta a fare la scelta che per noi è giusta e ci fa tendere al bene, per quanto possibile e concesso.
La lotta tra bene e male in Tolkien
Non solo la filosofia parla di bene e male, ma anche uno dei big della letteratura mondiale, ovvero J. R. R. Tolkien nelle sue ben note trilogie. Ne il signore degli anelli il topos della lotta bene e male è una costante, anzi tutta la storia è collegata dal filo rosso di questa battaglia. Evidente è soprattutto nella figura di Gandalf il bianco contro Saruman che, tradendo il Bianco Consiglio, passa al alto oscuro. La lotta tra Gandalf il Bianco contro Saruman rappresenta bene l’idea di lotta del bene contro il male dove, trionfa quasi sempre il bene. I colori anche delle vesti e i nomi dei personaggi sono un rimando a tale lotta.