Le Olimpiadi moderne sono l’evento sportivo più importante di un quadriennio, per cui un atleta può prepararsi addirittura per tutta la vita. Nell’antica Grecia l’organizzazione era alquanto diversa.

Le Olimpiadi moderne presero il via nel 1896 con una struttura ben diversa da quella delle antiche Olimpiadi. La cadenza quadriennale è la medesima, la presenza di giochi ginnici e di altro tipo costituisce il punto di maggior corrispondenza tra le due. Tuttavia queste analogie (a cui si aggiunge quella dell’omonimia degli eventi) non può farci dimenticare che le due manifestazioni sono assai diverse per organizzazione.

Le Olimpiadi antiche
L’esistenza di gare olimpiche nell’antichità è un fattore universalmente noto. Quello che forse non tutti sanno è che l’evento Olimpiade era talmente importante nel mondo greco, che nel calendario antico il periodo di quattro anni prendeva proprio il nome di Olimpiade e talvolta i greci davano la cronologia proprio a partire dall’anno e dall’Olimpiade. Per esempio il 431 a.C., anno di inizio della guerra del Peloponneso avrebbe potuto essere indicato in questo modo: “Durante il primo anno della settantasettesima Olimpiade (svoltasi nell’anno 432 a.C.)”, essendo le Olimpiadi antiche cominciate nel 776 a.C. Anticamente le Olimpiadi prevedevano solo gare ginniche, mentre furono successivamente ampliate con altri agoni. Le Olimpiadi devono il loro nome al luogo di svolgimento della manifestazione: la città di Olimpia. La sede non era certo casuale: a Olimpia vi era il tempio di Zeus, padre degli dei. Le Olimpiadi, così come gli altri tre agoni principali nel mondo greco erano infatti soprattutto feste religiose. Si svolgevano riti in cui si onoravano gli dei. La potenza e l’importanza di questo evento fece in modo che durante le Olimpiadi vigesse un periodo di pace universale nel mondo greco, la cosiddetta “pace olimpica”.
L’origine mitologica
Una grande differenza tra le Olimpiadi moderne e quelle antiche consiste nel fatto che in Grecia vi erano cantori appositamente assoldati per comporre canti in onore dei vincitori. Uno di questi fu Pindaro, che compose dodici Olimpiche, in alcune delle quali raccontò il mito di fondazione dei giochi in tre diverse versioni: la prima racconta della corsa con il carro cui prese parte Pelope contro il re Enomao (raccontata anche da Apollodoro). Il re aveva messo in palio sua figlia Ippodamia per chiunque fosse riuscito a batterlo nella corsa con i carri: aveva infatti dei cavalli divini e imbattibili. Pelope, corrompendo il servo Mirtilo, addetto alla preparazione del carro di Enomao, riuscì a battere, punto di arrivo della gara, e a vincerla. Per eliminare ogni prova dell’illiceità della vittoria, Pelope eliminò anche Mirtilo, che gli scagliò contro una maledizione. Per sfuggire a questa il giovane istituì i giochi Olimpici in onore di Zeus; la seconda versione racconta che non fu Pelope, ma i suoi successori a istituire i giochi in su onore nel recinto in cui fu seppellito; la terza e ultima versione invece si discosta dal mito di Pelope e attribuisce la fondazione dei giochi a Eracle, dopo una delle sue fatiche, la pulizia delle stalle di Augia. Quale sia l’origine effettiva dei giochi è difficile da stabilire, tuttavia è indubbia l’importanza dei riti religiosi in onore degli dei.
Le attività previste
Nei giochi olimpici antichi vi erano diverse discipline, alcune istituite con i giochi, altre introdotte in un periodo successivo. Agli esercizi ginnici si affiancarono: le gare di lotta, il pentathlon (composto di lancio del disco, del giavellotto, salto, corsa e lotta), pugilato, corsa con i carri (quadrighe), pancrazio (mistura di lotta e pugilato), gare per ragazzi, corsa in armi, corsa con il carro trainato dalle mule, corsa con il cavallo e con la biga.
Le Olimpiadi moderne
Le olimpiadi moderne sono state reintrodotte introdotte nel 1896, perdendo completamente la componente religiosa. Anche le discipline presenti sono molto diverse da quelle antiche. Un elemento di continuità significativo è la presenza, almeno in linea teorica di uno spirito di pace olimpica anche nei tempi moderni. Purtroppo oggi il vincitore delle Olimpiadi può conseguire come massimo riconoscimento, la celebrazione dei giornali, certo ben diversa dall’essere cantato dal grande Pindaro o dall’esperto Bacchilide. Un’altra grande differenza consiste nelle premiazioni: in Grecia veniva premiato solo il vincitore, mentre oggi ricevono un riconoscimento anche il secondo e il terzo classificato. Se l’atleta greco aveva molte occasioni per misurarsi con gli avversari (probabilmente sempre con gli stessi), gli atleti moderni si preparano alle Olimpiadi per un quadriennio intero, anche se ormai sono state introdotte nei vari sport diverse manifestazioni annuali, cosicché se gli atleti che non dovessero ottenere un risultato soddisfacente alle Olimpiadi, non vorrebbe dire che si sono allenati invano per un quadriennio.