Una ricerca dell’università del Minnesota da una risposta definitiva ad una grande domanda del XXI secolo: quante calorie si bruciano facendo sesso?
Quante calorie brucia fare sesso? Domanda troppo generica, e fin troppo usata nel mondo della pubblicità. A tale genericità ha provato ad ovviare uno studio dell’università del Minnesota.
Le calorie bruciate dipendono dalle pratiche
tutto molto variabile! c’è differenza tra praticare petting e praticare sesso anale, e c’è differenza se è praticato da una persona in sovrappeso o una persona in sottopeso. Il Paper della ricerca afferma che un rapporto sessuale “medio” (quindi con pratiche medie, eseguite da persone di un età media e con un peso medio) costa ad un maschietto circa 100 calorie e ad una femminuccia circa 69 (quasi la metà).
Lo studio non parla di rapporti tra persone dello stesso sesso, a tal proposito però Superdrug (azienda britannica storicamente molto influente nel mondo health and beauty) rilasciò, già ad inizio 2018, un algoritmo in grado di calcolare quante calorie bruci un rapporto tra due uomini, 162 ne brucerà l’attivo, 10 in meno il bottom (ovviamente il lavoro scientifico di una azienda di cosmetici e il lavoro scientifico di una università hanno pesi diversi).
Ciò che colpisce è che googlando “quante calorie brucia un rapporto tra due donne” non si trova assolutamente nulla prima di non fare tap tre o quattro volte su “altri risultati”. Per poi imbattersi comunque in articoli che non sembrano il massimo dell’attendibilità (cito testualmente “un bacio vigoroso può bruciare fino a 90 calorie” cioè un terzo in più di quante se ne bruciano con un rapporto sessuale medio secondo la ricerca di cui sopra).
In bocca al lupo
per quanto riguarda i rapporti orali, il The Dialy Star sostiene che praticare una fellatio faccia bruciare fino a 100 calorie ogni mezz’ora. Spulciando l’internet non registriamo numeri alcuni sul cunnilingus, questo dato è ancora più strano se paragonato alla lunghissima lista di decaloghi e vademecum rivolti a questa pratica.
Spizzando ancor di più quello che Google ha da offrirci ci troviamo difronte ad una vasta gamma di cifre che indicano il quantitativo energetico consumato per altre pratiche come il rimming e il pegging, ma nessuno degli articoli in cui queste cifre sono contenute indica le fonti dalle quali sono state attinte.
Conclusioni
A chiosa di questa ricerca possiamo affermare due cose:
– Gli articoli che parlano del metabolismo del sesso sono poco LGTB-friendly, ed è difficile capire il motivo di cotanto eterocentrismo.
– C’è un fare approssimativo che non è spiegabile con un semplice “viviamo nell’epoca delle fake news”.
E a questo secondo punto forse una spiegazione riusciamo a darla: il sesso vende, e, più in generale, meno l’acquirente è consapevole più il venditore è agevolato.
Generare una zona d’ombra, un so/non so, nei consumatori è dunque una buona tattica. Ben vengano gli studi come quelli dell’Università del Minnesota e ben venga il fact checking, per il resto la speranza è sempre la stessa: quella che vede nella maggior parte dei consumatori la capacità di discernere informazioni solide dalle bufale.
Fabio Cirillo