Serie tv, mito e letteratura ci accompagnano in un viaggio alla scoperta dei sogni

Meravigliosi oppure inquietanti, sorprendenti ed oscuri, i sogni riescono a catapultarci in un mondo nuovo e e parallelo, una dimensione fantastica ma allo stesso tempo diabolica, il riflesso del nostro universo da svegli e l’immagine ribaltata della realtà.

Il mondo del sonno ci accoglie a braccia aperte attraverso il suo turbinio di sogni ed incubi, avventure e spaventi, riuscendo in qualche modo a regalarci realtà alternative, vite lontane ed immaginarie che il mondo della veglia non ci concede. Un dono sotto molti aspetti quello del sogno, la possibilità di vivere, anche se per poco, verità inesistenti ed affascinanti, un regalo che però può ben presto tramutarsi in maledizione nel momento in cui entrano in gioco gli incubi, infidi e senza pietà, che decidono di attaccarci nel momento in cui ci troviamo più indifesi e senza scudi: nel sonno.

Tante volte ho pensato al concetto di sogno, moltissimi sono gli interrogativi che circondano quest’aspetto della nostra vita, ma una domanda in particolare attira la mia curiosità: il mondo dei sogni, le azioni che compiamo durante le ore di sonno, addormentati tra le braccia di Morfeo, influenzano la nostra vita reale? Hanno delle ripercussioni nell’universo della veglia?

Io sono convinta di si, soprattutto dopo aver guardato la serie televisiva ”The Sandman”.

The Sandman

”Voi umani pensate al lavoro, agli amori, alle guerre, come se la vita da svegli fosse tutto ciò che conta. Ma esiste un’altra vita che vi attende quando chiudete gli occhi ed entrate nel mio reame.”

Con questa frase ci accoglie Morfeo, protagonista e re del sonno e dei sogni, all’inizio del primo episodio della nuova serie televisiva ”The Sandman”, un piccolo capolavoro televisivo che riesce a trasportarci attraverso la realtà in una dimensione mitica e fantastica.

Un mondo quello di ”The Sandman” immaginato da Neil Gaiman attraverso i suoi fumetti, riadattato per tutti noi e per lo schermo da Netflix.

Un universo affascinante ed a tratti mistico ed evanescente, la concezione di una realtà parallela che non riusciamo a controllare ma che in qualche modo riesce a governarci, ”The Sandman” ci mette di fronte ad una prospettiva meravigliosa quanto inquietante, mostrandoci un mondo celato del velo della veglia e della consapevolezza, permettendoci di incontrare gli aspetti più astratti della nostra esistenza, dando loro un volto.

E sono proprio loro i personaggi di questa meravigliosa serie televisiva: Morte, Desiderio, Disperazione, Destino, e molti altri. Ma soltanto uno è il protagonista, il Re del sonno, colui che plasma sogni ed incubi: Morfeo. La vicenda ruota sulla figura di quest’ultimo, del suo regno e del suo potere, della sua influenza sugli uomini e sulle loro azioni, quindi, di conseguenza sulla forza del sogno e degli incubi.

Non scenderò nei dettagli raccontando la trama e le vicende della serie, vi priverei di questo piacere, voglio però soffermarmi su una semplice domanda: chi è Morfeo?

Morfeo

All’interno della serie televisiva al nostro protagonista verranno affidati numerosi nomi e appellativi: ”Sandman”, ”Sogno”, ‘Sonno”. Ma uno in particolare viene utilizzato più di frequente, possiamo dire quasi in qualche modo prediletto dallo stesso, un nome che ci riporta alla mitologia greca: Morfeo.

Per molti versi può sembrar strano, ma Morfeo non è il dio del sonno, ma suo figlio. Infatti ha vita dall’unione di Hypnos, dio del sonno per l’appunto, e di Pasithea, dea del riposo e del relax. L’intero albero genealogico di Morfeo va a completare ogni aspetto del ruolo a lui predisposto. A partire dalla nonna Nyx, divinità della notte, portatrice di serenità e riposo, ma allo stesso tempo di sventure e oscurità, per poi continuare con lo zio Thanatos, portatore di morte.

Dietro il nome Morfeo si nascondono le capacità del nostro dio dei sogni, il suo potere sugli uomini, la sua forza e i suoi inganni. Il nome greco di Morfeo infatti è traducibile con la parola ”forme”, capace quindi di presentarsi gli umani sotto vari aspetti e in diverse forme, plasmando e costruendo in tutto e per tutto la fantasia dei sognatori che si addentrano nel suo regno, esattamente come ci dice Ovidio:

”Allora il Sonno dalla marea dei suoi mille figli destò Morfeo, un talento nell’assumere qualsiasi sembianza.”

Il sogno in letteratura

Il mondo dei sogni e del loro rapporto con la realtà ha sempre affascinato artisti di ogni tipo, l’influenza che quest’ultimi sembrano avere sulla nostra esistenza è sorprendente e riesce ad attirare l’attenzione di studiosi e letterati di ogni epoca.

Si sa, durante il Novecento, Freud e Jung riescono a sdoganare e svelare moltissimi misteri nascosti nel sogno, rendendo quest’ultimo reale e soggetto ad analisi scientifica. Ma prima, in verità da molto prima, il concetto di sogno rappresenta un punto di riferimento e riflessione su cui basare opere e scritti, un espediente narrativo formidabile ed estremamente efficace. Basti pensare al caso dell’Iliade, in cui Zeus, attraverso un sogno, convince Agamennone ad attaccare la città di Troia.

Letterati che trovano nel mondo onirico l’ambientazione per le proprie opere, e in questo caso non posso fare a meno di pensare al racconto di Lewis Carroll ”Alice nel Paese delle Meraviglie”, opera attraverso la quale l’autore riesce a sfumare quella linea sottile che divide sogno e realtà, immaginazione e immanenza, un sogno vivido ma lontano anni luce dalla vita vera.

Se da una parte quindi molti letterati decidono di affidare al mondo dei sogni i loro personaggi, altri si lasciano invece ispirare da quest’ultimo, permettendo al mondo del sonno di partorire trame intricate e personaggi unici. Tra gli esempi più lampanti non posso non citare Stevenson con ”Lo strano caso del Dott. Jekyll e Mr. Hide”, oppure ancora Mary Shelley e il suo capolavoro, da tutti noi conosciuto, ”Frankenstein”.

Un mondo straordinario ed incantevole, oscuro e misterioso, una realtà astratta eppure rilevante nelle nostre vite, un universo costruito interamente nelle nostre menti, affascinante ed incantevole, un”’isola che non c’è” sperduta nei meandri di noi stessi.

Il sogno rappresenta per ognuno di noi tutto questo e molto più.

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