Il tempo è un tema assai caro a molti settori: fisica, filosofia, arte, religione e anche letteratura. Ogni ambito ha una sua teoria, ma queste ultime sono in competizione tra loro o possono essere integrate a vicenda?
Parlare di tempo è alquanto complicato per la vastità dei problemi che questo concetto tira in ballo: in molti hanno tentato di dare una spiegazione o di definire tale concetto, ma ancora oggi si tratta di un tema molto oscuro. Analizziamo alcuni punti di vista.
Alice through the looking glass: il tempo nella letteratura e nella tv
Charles Lutwidge Dodgson, in arte Lewis Carroll, è autore di un romanzo divenuto famoso tra i bambini grazie al cartone animato della Walt Disney e tra gli adulti per la rivisitazione del regista Tim Burton: sto ovviamente parlando di Alice in Wonderland. Tutti almeno superficialmente conoscono la storia della bambina che inseguendo un coniglio bianco giunge in un “mondo al contrario”, il Paese delle Meraviglie, ma in pochi conoscono le vicende successive. Eh già la storia continua, esiste infatti un secondo romanzo dal titolo “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò“, in cui la protagonista molti anni dopo torna nel Sottomondo per aiutare il suo amico, il Cappellaio Matto. Ritroviamo tutti i personaggi presenti anche nel primo libro: la Regina rossa, Il Bianconiglio, lo Stregatto e così via, ma il vero protagonista di questo sequel non è di nostra conoscenza, si tratta del Tempo. Tenendo in considerazione quella che è la riproposta di Tim Burton nel suo lungometraggio, durante la sua avventura la ragazza viaggerà indietro nel tempo per scoprire cosa ha reso la Regina Rossa tanto malvagia e le cause del malessere del Cappellaio. Ad Alice non era bastato, dunque, viaggiare solo nello spazio, dal suo mondo al Paese delle Meraviglie, ma si trova adesso a viaggiare anche attraverso il tempo infrangendo così ogni legge della fisica ordinaria. Come Mirana, la Regina Bianca, dice alla sua giovane amica la sua “sarà una corsa contro il Tempo ed è meglio non farselo nemico“, ma probabilmente quest’affermazione può essere riferita anche alla vita di ogni giorno.
Dark: sic mundus creatus est
Dark è forse una delle serie tv più “sottovalutate” dell’elenco Netflix. Si tratta di una serie televisiva tedesca datata 2017 e anche in questo caso il tema portante è il tempo: le vicende seguono il punto di vista del protagonista, Jonas Kahnwald, che in seguito a delle indagini condotte dopo suicidio del padre e alla scomparsa di un bambino nella sua cittadina scopre un passaggio che gli permette di viaggiare nel tempo. Nel corso delle tre stagioni molti dei personaggi riescono a seguire le orme di Jonas, ma ciò che man mano appare sempre più chiaro è che il passato è immutabile: qualunque azione compiuta dai protagonisti ha sempre lo stesso risultato.
Questa serie mette in evidenza una delle più diffuse tendenze umane, cioè il desiderio di cambiare il passato: spesso capita di guardare indietro e voler cambiare le cose ma come le vicende di Dark ci spiegano ciò non è possibile. Detto ciò bisogna tener conto delle parole del saggio Orazio e cogliere l’attimo: “Carpe diem“, il tempo fugge.
Tempo e arte: Dalì e “La persistenza della memoria”
“La persistenza della memoria” è un olio su tela del 1931 di Salvador Dalì rappresentante degli “orologi molli“. Il tema del dipinto è infatti la relatività del tempo e la contrapposizione tra oggettività e soggettività: Dalì riesce infatti ad unire la componente oggettiva del tempo, rappresentata dagli orologi che misurano con precisione lo scorrere dei secondi, con quella soggettiva, ossia la memoria umana, espressa nel dipinto attraverso la “mollezza” degli orologi. La misurazione del tempo è oggettiva ma la sua percezione è del tutto soggettiva, in fondo è ovvio a tutti che in alcune occasioni “il tempo vola” mentre in altre sembra non passare mai. Con questo quadro il pittore dimostra di essere in linea sia con le teorie di Freud che con quelle di Albert Einstein che appena due anni prima aveva scritto:”Sedete per due ore in compagnia di una bella ragazza e vi sembrerà sia passato un minuto. Ma sedetevi su una stufa rovente per un minuto e vi sembrerà che siano passate due ore. Questa è la relatività”.
Il tempo e la fisica: Carlo Rovelli
“Non c’è nessun grande orologio che batta il tempo dell’universo ovunque nella stessa maniera, ma dipende dal luogo e dalla velocità”, questo sono le parole pronunciate dal fisico contemporaneo Carlo Rovelli durante una intervista. Egli è autore di un libro pubblicato nel 2017 dal titolo, ripreso dal un frammento del filosofo greco Anassimandro, “L’ordine del tempo“: la prime due parti analizzano il secondo principio della termodinamica, l’unica cosa secondo l’autore che può “dimostrare” lo scorrere del tempo, e la teoria della relatività di Einstein. Andando contro altre correnti che sostengono che non esistono passato e futuro ma solo il presente, Rovelli nega l’esistenza anche di quest’ultimo: non esiste un “adesso” universale, uguale in tutti i luoghi, ma quello che noi chiamiamo “ora” cambia in base al luogo e alla velocità. Il fisico tiene in considerazione recenti studi sullo scorrere del tempo che hanno dimostrato che vi sono delle differenze, seppur minime, se ci si trova in montagna o al mare o se ci si muove lentamente o velocemente: ovviamente si tratta anche in parte di studi sulla percezione soggettiva del tempo. Rovelli è stato più volte intervistato per questo suo testo che tratta argomenti tanto complicati soprattutto per quanto riguarda il tema del “presente”.
Tutti cercano una risposta, ma non è detto che questa sia solo una!
Il tempo e la religione
La tematica temporale è presente anche in campo religioso, specialmente tra le “Religioni della salvezza”, ossia quei culti che promettono la salvezza in una vita futura. Tra queste troviamo le “religioni profetiche” in cui la salvezza avviene nella dimensione temporale ad opera di una “Salvatore”, come nel caso del cristianesimo. Il tempo è una componente essenziale della religiosità, tanto che anche i culti influiscono anche sul calendario: i cristiani hanno il calendario gregoriano che prende come anno 0 la nascita di Gesù e per cui oggi ci troviamo nell’anno 2020 d.C, mentre il calendario islamico parte dal 16 Luglio 622, anno dell’egira di Maometto.
Tempo e vita sono inseparabili, ma riusciremo mai a scoprire i tutti i suoi misteri? Da secoli filosofi e scienziati cercano di dare una risposta univoca ma, come diceva Simmaco in riferimento ai contrasti religiosi, “ad un così grande mistero non si può pervenire per una sola strada” e penso che questo valga anche per quanto riguarda il grande problema posto dalla nozione di “tempo”.