Uno dei grandi temi della storia dell’uomo affrontato dalla penna di Alberto Moravia e dalla sfaccettata regia di Greta Gerwing.

Tra i numerosi film legati al rapporto madre-figlia, uno dei più recenti è Lady Bird, diretto dall’interessantissima Greta Gerwing, esponente del movimento per il cinema indipendente americano. L’abilità di questa regista e di quella dei suoi attori ci regala una storia di spessore e sempre attuale.
Il rapporto madre-figlia alle porte dell’età adulta secondo Greta Gerwing
Anche quello madre-figlia, come tutti i rapporti, cambia nel corso nella vita. Assume forme, valori, peso diversi. Un momento in cui tale rapporto si mostra in tutta la sua complessità è certamente l’adolescenza, il momento di passaggio dall’infanzia all’età adulta. Questo passaggio, che già è complicato di per sé, si complica ulteriormente se messo in rapporto a una figura importante come quella della madre. Proprio a questo particolare rapporto, in questo altrettanto particolare momento, è dedicato il film Lady Bird, forte di cinque candidature agli Oscar per il Miglior film, Miglior attrice protagonista, Miglior attrice non protagonista, Miglior regista e Migliore sceneggiatura originale. Christine McPerson, Lady Bird, è una giovane liceale determinata a trovare a modo suo il proprio posto nel mondo. Durante il film, questa determinazione la porta anche a fare scelte sbagliate. Ciò nonostante, per quanto rivedibili, sono le sue scelte. E questo è il principale nodo intorno al quale ruota il suo rapporto con la madre. Lady Bird ‘vuole fare’, sua madre non riesce a lasciarla andare, ad accettare che lei voglia vivere a modo suo. La Gerwing, di questa tensione, non ci mostra solo i momenti di scontro. Emblematica, per comprendere la difficoltà della madre nel lasciar andare una figlia che ama a dismisura ma a cui non sa come mostrare questo amore, è la scena dell’aeroporto. Lady Bird sta per partire per New York ma sua madre si rifiuta di accompagnarla al gate. Quando infine cambia idea, la figlia non può più già vederla. Altrettanto emblematica, per capire infine il senso delle scelte della protagonista, è la chiamata finale. Dopo una festa a New York, Lady Bird chiama casa e lascia un messaggio scusandosi per alcune delle sue azioni passate. La ragazza, che alla fine inizia a farsi chiamare con il nome di battesimo, è diventata donna, e ha fatto dei passi verso sua madre, comprendendo alcuni dei propri errori. Questo è però stato possibile solo perché, prima di questo, ha preteso il suo spazio e il suo tempo, lottando per ottenerlo. Ha dovuto diventare grande da sola prima di poter tornare da sua mamma.

Mariagrazia e Carla: il rapporto madre-figlia tradotto dalla penna di Moravia
Gli Indifferenti, grandissimo romanzo di Alberto Moravia, presenta vari nodi, ognuno dei quali potrebbe essere usato per leggere l’intera opera assegnandole un preciso significato. Uno di questi nodi è sicuramente il rapporto madre-figlia, descritto da Moravia in modo da evidenziare in maniera drammatica i mille modi in cui Mariagrazia fa del male a Carla, alla quale alla fine non resta che arrendersi. Paradossalmente Carla, il personaggio che in maniera più istintiva si accorge dello squallore che la circonda, è anche quello che diventa più simile a ciò da cui così fortemente voleva fuggire. All’inizio del romanzo, davanti alla sua esasperazione rispetto alla realtà che la circonda, Leo le dice “Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia”. Ed effettivamente Carla cambia, soltanto che cambia in una maniera che il lettore non immaginava. Diventa parte di quella realtà che la rendeva stanca ed esasperata. Di questa realtà sua mamma è una parte consistente. Carla rifiuta tutto ciò che lei rappresenta, e teme di poter diventare come lei. Il suo ritornello, ripetuto diverse volte nel libro, è proprio che non vede via d’uscita. Carla non sarebbe lo stesso personaggio senza sua madre, che è la versione invecchiata di ciò che lei stessa diventerà. Moravia mette in scena il rapporto madre-figlia in maniera molto lucida. Dà forma letteraria a meccanismi che verranno poi ampiamenti studiati dalla psicologia, su cui già la psicoanalisi si era soffermata. Rappresenta tale rapporto in maniera però anche molto densa, corposa. Rende con grande maestria la difficoltà insita nel districarsi in un rapporto così complesso. Di un rapporto quasi morboso, sicuramente insano, Moravia ci lascia percepire tutta la solitudine. È sola Carla, e a modo suo è altrettanto sola Mariagrazia. Una madre e una figlia incapaci di incontrarsi, nel terrore assoluto di assomigliarsi una, nel terrore altrettanto assoluto di abbandonare le proprie illusioni l’altra.

Rapporto madre-figlia: spunti di riflessione
Il rapporto madre-figlia presentato nei due esempi considerati, ci permette di riflettere su questo tema in maniera schietta e scomoda. Questo è il dato che più di tutti accomuna i due esempi. Moravia, nella schiettezza e nella precisione che lo caratterizza, ci racconta tutto il peso, anche psicologico, di questo rapporto. Ci svela con una franchezza ‘socialmente inesprimibile’, pensieri che forse tutte, come figlie, abbiamo avuto almeno una volta e che poi abbiamo in molti casi rinnegato. Le paure di Carla sono state anche le nostre, le sue difficoltà a capire ed accettare una madre a cui non vuole assomigliare sono la versione potenziata e palesata della ricerca di indipendenza di tutti. La storia raccontata dalla Gerwing sarebbe per molti versi qualcosa di ‘già sentito’, se non possedesse una qualità che la eleva al di sopra di molti altri casi simili. Racconta la storia di una figlia che vive la separazione, la ricerca di se stessa, ma racconta anche il dramma della madre che, pur amandola, non riesce a guardare mentre lei sceglie questo percorso. È per questo che risulta così scomoda la scena in aeroporto, lo svelarsi del dolore di una madre, ma anche del suo amore. In maniera schietta questo film mostra le ragioni di entrambe le parti, e non ne nasconde gli errori. Per queste ragioni sono due esempi che fanno ampiamente ragionare, sono due esempi da cui una figlia, una madre, o chiunque voglia riflettervi sopra, può trarre molte consapevolezze, molte domande e, per certi versi, molte risposte.