Salviamo il nostro pianeta, perché “Futurama” potrebbe aver predetto la fine del mondo.
Il cast di Futurama, fonte: gamelegendsNell’ultimo ventennio abbiamo prodotto così tanti rifiuti da trasformare il nostro pianeta in una discarica a cielo aperto. In sociologia si sta cominciando a discutere su questo fenomeno, ma molti in passato avevano già immaginato un’ipotetica apocalisse.
UNA PALLA DI IMMONDIZIA
Nell’ottavo episodio della prima stagione, ogni anno nella Nuova New York si svolge un congresso scientifico dove viene premiata quella che viene considerata come la miglior invenzione. Il Professor Farnsworth, essendosi dimenticato di aver portato la sua invenzione già l’anno prima, progetta durante la serata su un tovagliolo “lo Sniffoscopio”, una sofisticata apparecchiatura in grado di captare gli odori dello spazio. L’invenzione viene inizialmente derisa, ma gli altri inventori cambieranno idea quando lo Sniffoscopio individuerà un cumolo di spazzatura probabilmente spedita in orbita nel XX secolo, che a breve potrebbe scontrarsi con la terra, provocandone la fine del mondo. Inizialmente l’equipaggio della Planet Express parte per distruggerlo, cercando di piazzare una bomba su di esso così da poter far esplodere quell’immenso cumolo di immondizia lontano dalla Terra, ma la missione fallisce a causa del timer impostato in modo errato. Sarà Fry stesso a salvare la terra spiegando ai newyorkesi del XXX secolo come costruire una seconda palla di spazzatura identica alla prima da lanciare in orbita così da poter respingere il pericoloso asteroide-rifiuto. Per farlo comincerà a gettare per terra qualsiasi cianfrusaglia trovi, affinchè gli altri possano imitarlo. Alla fine riusciranno ad allontanare la palla di immondizia lontano dal pianeta terra lanciandone una seconda così da poter sbalzare la prima. Ma quello di Fry altro non è che un gesto eroico momentaneo, poiché tra qualche anno il problema si ripresenterà nuovamente.
UNA VISIONE SOCIOLOGICA SUL PROBLEMA
A causa della crescita esplosiva di un’ampia gamma di problemi ambientali in anni recenti, molti sociologi sono stati spinti a studiare l’ambiente. In primo luogo, l’ambiente è una specie di “deposito di forniture” che ci procura le risorse naturali necessarie per la vita. Tra le risorse rinnovabili e non rinnovabili fornite vi sono l’aria, l’acqua, il cibo e le risorse necessarie alle industrie per funzionare. Tuttavia, l’uso eccessivo di queste risorse rinnovabili come l’acqua e di risorse non rinnovabili come i combustibili fossili può impoverire, se non svuotare, il nostro deposito di forniture. Secondo, nel consumare quelle risorse gli esseri umani producono rifiuti di vario genere. In questo caso, l’ambiente diventa come una sorta di “scarico” che assorbisce e smaltisce i rifiuti. Di conseguenza per come è emerso negli ultimi anni, stiamo producendo così tanti rifiuti che l’ambiente non può assorbirli tutti. In terzo luogo, l’ambiente ci offre uno spazio in cui vivere che sarebbe il nostro “habitat” che purtroppo distruggiamo quotidianamente nel momento in cui buttiamo l’immondizia per strada o decidiamo di prendere la macchina piuttosto che andare a piedi. In tutto ciò in alcuni luoghi vi sono situazioni di sovrappopolazione, un forte incremento demografico che altro non fa se non distruggere sia l’ambiente che le nostre risorse. Gli ecosistemi di acqua dolce quali fiumi o laghi sono sempre più sotto stress a causa delle dighe e dell’inquinamento. Non c’è nessun dubbio, o ve ne sono pochi, almeno tra gli scienziati, che il riscaldamento globale è un fenomeno reale causato dagli uomini, in particolare dall’enorme aumento del gas serra oltre che dell’immondizia che finisce nelle nostre terre e nei nostri mari. Le soluzioni sembrano essere poche, forse proprio per questo nell’universo di “Futurama” gli sceneggiatori hanno ipotizzato che l’unico modo per salvare il pianeta dall’apocalisse che ci siamo auto indotti, fosse quello di spedire la nostra immondizia nello spazio.
UNA RISPOSTA SOCIOLOGICA
Una serie di iniziative sono sorte per ridurre almeno la grandezza dei problemi ambientali. Esiste attualmente un interesse crescente in una “soluzione tecnologica”, almeno per alcuni problemi ambientali globali come il riscaldamento globale. Per molti, trovare nuove tecnologie sembra molto più facile e meno doloroso rispetto al compito molto più difficile di indurre un gran numero di persone a cambiare il loro comportamento. Cioè, le persone tendono a essere riluttanti a cambiare i loro modelli di consumo e quindi preferiscono sperare in soluzioni tecnologiche per qualsiasi problema ecologico conseguente. Inoltre, molte industrie hanno interessi nel mantenere alti i livelli di consumo. Così, anche se una causa importante del riscaldamento globale è la sempre crescente combustione di combustibili fossili, innumerevoli industrie e persone ne sposano il consumo, e a molte persone in altre parti del mondo piacerebbe con tutto il cuore consumarne di più. Entra in gioco la “geo-ingegneria” e una serie di proposte relativamente nuove per affrontare i problemi ecologici globali lasciando intatte e non affrontate le cause sottostanti e crescenti del riscaldamento globale. Tra le idee in discussione ci sono il raffreddamento dei poli della terra, iniettando sostanze chimiche nella parte superiore dell’atmosfera, rendendo le nubi più riflettenti in modo da bloccare la luce del sole, e mettendo degli specchi nello spazio. Ma la soluzione migliore sarebbe quella di mutare i comportamenti del singolo individuo col fine di educarlo a salvare il nostro ecosistema. Con un briciolo di ironia, l’ideatore della serie Matt Groening sottolinea questo aspetto attraverso le voci di Leela, Fry e del Professor Farnsworth: verso la fine dell’episodio, viene organizzata una cerimonia per premiare il Professor Farnworth e Fry. Durante la premiazione, Leela comincia a domandarsi se sia giusto festeggiare poichè il problema potrebbe presentarsi nuovamente. Di seguito riportiamo la risposta di Fry e del Professore, ironica ma con un retrogusto amaro:
“Chi se ne frega, tanto se ne parlerà fra cent’anni.”
“Esatto ragazzo, la cosa non ci riguarda.”
“É questo lo spirito da XX Secolo!”