Una grande svolta per i diritti delle donne in questi giorni ha toccato l’Esercito americano: cade l’obbligo dello chignon insieme ad altri tabù.
Un salto in avanti davvero notevole per i diritti delle donne, soprattutto tenendo conto che si tratta di un obbligo sdoganato all’interno di un Esercito rigido come quello americano. Le nuove disposizioni entreranno in vigore dal 26 febbraio 2021.
La nuova importanza del “grooming policy”
Cade il tabù dei capelli sciolti che obbligava le soldatesse a portare i capelli raccolti in chignon negli Stati Uniti. Sdoganati anche lo smalto, il rossetto e qualche accessorio per una femminilità più spiccata. La nuova “grooming policy” (cura dell’aspetto) entrerà in vigore dal prossimo 26 febbraio. Tuttavia le nuove regole non significano capelli completamente sciolti e in ogni caso, anche se la treccia non dovrà essere obbligatoriamente raccolta in chignon, se molto lunga dovrà essere infilata nell’uniforme da combattimento durante le operazioni tattiche.
Ma comunque, via libera alle treccine e alle code sciolte. Ora le soldatesse che in passato hanno dovuto sacrificare la salute dei capelli per adattarsi a rigide regole possono tirare un respiro di sollievo. Erano sorti nel tempo anche problemi di salute e di sicurezza, in quanto alcune donne avevano riportato la perdita di capelli o danni al cuoio capelluto per via dello chignon troppo stretto. Uno chignon troppo voluminoso inoltre creava problemi con l’elmetto da combattimento.
I precedenti richiami a queste normative
Questo cambiamento fa seguito ad anni di appelli e battaglie, in particolare modo da parte di soldatesse afro-americane, le quali avevano bollato come “razziste” le normative che regolano le modalità con cui le donne in divisa sono obbligate a portare i capelli, un po’ per le scomodità accennate sopra e un po’ per la libertà d’espressione negata alle soldatesse.
Già nel 2014, sotto l’amministrazione Obama, l’allora Ministro della Difesa Chuck Schumer ne aveva ordinato la revisione. In questi giorni, il maggiore e vice portavoce del III Corps Public Affairs della base militare di Fort Hood in Texas, Gabriela S. Thompson, ha dichiarato all’ANSA di essere molto entusiasta dei nuovi cambiamenti nella cura dell’aspetto dell’esercito; in più, la donna, in quanto madre, è stata anche felice di sapere che le donne che allattano potranno indossare magliette più funzionali.
Il Women’s Army Corps e la svolta per i diritti della donna
Come già sappiamo le donne sono state per molto tempo vittime di discriminazioni e di divieti in tutto il mondo; gli Stati Uniti d’America però sono stati i primi ad allentare le restrizioni per le donne in ambito sociale, politico e militare. Lo “United States Army” ha cominciato a impiegare le donne nelle forze armate nel 1942 attraverso il “Women’s Army Corps” (ramo femminile nello United States Army), che fu creato come unità ausiliaria e nel 1943 trasformato in stato di servizio attivo.
Nel 1978, il WAC venne sciolto e tutte le donne vennero inserite nei reparti maschili. Da allora, le soldatesse americane prestano servizio nelle stesse unità degli uomini, nonostante siano state autorizzate a essere in situazioni di combattimento solo nel 1994.
La notizia della caduta dell’obbligo dello chignon e delle nuove permissioni (rossetto, smalto e accessori) ha segnato una svolta decisiva in ambito culturale per le soldatesse, che potranno prendersi cura della propria immagine e liberarsi di quelle disposizioni che gli sono state scomode per anni.
Speriamo in ulteriori passi avanti per le libertà delle donne, in altri Paesi e in altri ambiti.