Perché si inventa una notizia? Le fake news spiegate da un papa e uno zar

Notizie false o, come si usa più spesso, fake news. Se ne sente parlare tutti i giorni e siamo convinti che siano qualcosa di “nostro”, proprio di questo momento storico. Niente di più sbagliato, le fake news esistono dalla notte dei tempi ed hanno sempre avuto un grande presa sulla gente.

UNA FAKE NEWS MEDIEVALE

Prima di scendere più nel dettaglio e tentare di comprendere per quale motivo, ancora oggi, le notizie inventate vengano molto spesso credute, ritengo sia interessante partire da un paragone. In esso si metteranno in relazione quelle che sono, con ogni probabilità, le due più grandi fake news di sempre.
Una è medievale, l’altra risale all’inizio del 1900, ma entrambe sono state credute, contribuendo in questo modo a cambiare il mondo e renderlo quello che conosciamo.
Avete capito di cosa sto parlando? Almeno il nome del primo falso lo avrete sentito tutti: la Donazione di Costantino.
Brevissima spiegazione.
È il 1053 e non è un grandissimo momento per la chiesa cristiana. Occidentali ed orientali non vanno per niente d’accordo e litigano praticamente su tutto. Ad un certo punto il papa Leone IX tira fuori un documento che non si vedeva da diverso tempo. Si tratta della donazione con la quale il grande imperatore romano Costantino avrebbe, il 30 Marzo del 315, regalato alla chiesa romana ampi territori, oltre a sancire la superiorità del papa su tutti gli altri vescovi, soprattutto quelli orientali.
La mossa è un tentativo di porsi in un piano di superiorità nella discussione coi vescovi orientali, parafrasando è una sorta di “Io so’ io e voi non siete un … “. Ovviamente non funziona, se è vero come è vero che un anno dopo, nel 1054, si consumerà il grande scisma d’oriente, quello che ancora distingue i cattolici dagli ortodossi.
Poco male, la Donazione di Costantino tornerà utilissima per tutto il medioevo. Innanzitutto per legittimare il fatto che esista uno stato pontificio, poi sarà fondamentale negli scontri che il papato avrà con l’impero. Capirne il motivo non è difficile, in fin dei conti se il più grande imperatore di tutti i tempi: Costantino, aveva deciso di cedere parte della sua sovranità alla chiesa, non ci voleva troppo a saltare il fosso ed iniziare a dire che il papa fosse più importante dell’imperatore.
C’è un solo piccolissimo problema, la Donazione è un falso. Il documento è stato redatto probabilmente a metà dell’VIII secolo, forse in Francia. Luogo e data non sono così casuali, quello è il momento in cui l’alleanza tra franchi e vescovi di Roma inizia a cristallizzarsi.
Che si tratti di un falso lo scoprirà per primo Lorenzo Valla a metà del 1400, anche se la chiesa lo ammetterà soltanto secoli dopo.
Che dire, la regina delle fake news, un’invenzione lunga quasi mille anni e della quale si vedono gli effetti ancora oggi. Se esiste uno Stato della città del Vaticano lo si deve in larga parte alla finta Donazione di Costantino.

UNA FAKE NEWS MODERNA

Il secondo falso, se vogliamo, è ancora peggiore, perché ha, almeno in parte, contribuito a creare quel clima di  odio fondamentale per la “riuscita” dello sterminio nazista deli ebrei.
Anche questo falso ha un nome iconico, che sa di mistico e già sentito, anche perché ogni tanto qualche scrittorucolo ne riesuma la storia, spacciandola per vera. Stiamo parlando dei fantomatici Protocolli dei Savi di Sion.
Anche qui breve spiegazione.
Siamo nella Russia zarista a inizio 1900 ed anche qui le cose non vanno troppo bene. L’impero zarista è arretrato, sia socialmente che economicamente e c’è il timore che prima o poi potrà esserci una rivoluzione (cosa che, prima nel 1905 e poi, per bene, nel 1917, effettivamente accadrà).
Lo Zar ha bisogno di trovare un nemico interno per distrarre le masse dai problemi che ci sono nel paese. Si fa sempre così no? Se le cose vanno male bisogna trovare qualcuno che faccia da capro espiatorio e, tanto per cambiare, anche quella volta la scelta ricade sugli ebrei. Se le cose vanno male è tutta colpa loro, e, stavolta, c’è un libro che lo dimostra: I Protocolli dei Savi di Sion.
Il libro, che passa per essere una serie di documenti segretissimi che una donna è riuscita a rubare ad un grande capo massone, metterebbe in luce l’esistenza di un complotto giudaico-massonico volto a ottenere un nuovo ordine mondiale, basato sulla manipolazione delle masse e possibile grazie all’utilizzo delle infinite risorse economiche dei banchieri ebrei.
(Nuovo ordine mondiale, manipolazione delle masse… i complottisti odierni, quelli del ventunesimo secolo non è che si inventano niente eh…).
Comunque, i Protocolli dei Savi di Sion sono evidentemente un falso, creato proprio dalla polizia segreta zarista, ma il fatto è che la gente ci crede ed il libro comincia a diffondersi in tutta europa. Il clima che si crea è quello di un rinnovato antisemitismo e quando Hitler, con la notte dei cristalli, comincerà la sua vorticosa corsa verso “la soluzione finale”, la gente se ne starà zitta non tanto per paura quanto perché “oh, dai, sono ebrei. In fondo se lo meritano”.

SOCIOLOGIA E UTILITÁ DELLA FAKE NEWS

 

“Donazione di Costantino” e “Protocolli dei Savi di Sion”, si possono paragonare? Sì, in larga parte sì. Sono due documenti scritti, entrambi raccontano una storia falsa e la raccontano con un scopo ben preciso.
La fake news in definitiva non è altro che questo: una storia falsa che viene spacciata per vera al fine di ottenere un determinato tipo di vantaggio. Era così nell’antica Grecia, quando i detrattori di Pausania mettevano in giro una finta lettera in cui si diceva che il condottiero spartano fosse in combutta con l’imperatore persiano, ed è così oggi quando non si può aprire un qualsiasi social network senza leggere notizie del tipo “lavano i feti per farci i vaccini” o “ecco spiegato il grande complotto del virus”.
Ma perché le fake news sono credute? Innanzitutto perché sono strutturate in modo sensazionalistico e la mente umana pare essere costruita appositamente per credere all’incredibile. In fondo basta ragionarci, siamo tutti un po’ complottisti, altrimenti i thriller non venderebbero così tanto.
Un altro motivo, poi, è l’autorità di chi le mette in circolazione.
Una volta la notizia falsa veniva creduta, in genere, grazie all’autorità personale di chi la pronunciava. Per fare un esempio terra terra, se lo scemo del paese arrivava alla bettola e si metteva a dire di aver visto gli ebrei avvelenare i pozzi, probabilmente non gli avrebbe creduto nessuno. Quando invece a dire una cosa del genere era, che so, il parrocco, allora la gente cominciava a crederci.
Oggi la situazione è diversa, anche se, a pensarci bene, nemmeno così tanto. Internet ha “liberato” l’informazione, ma ha anche fatto sì che vi si possa trovare tutto e il contrario di  tutto. Se la gente non è capace di discernere la qualità delle notizie è evidente che si faccia il gioco di chi ne crea di false. Proprio per questo motivo il web è pieno di gente che riporta come vere notizie palesemente inventate, in un turbinio di assurdo che sarebbe persino divertente se non fosse tragico.
In realtà la situazione, come già accennato non è così diversa da quella precedente all’invenzione di internet, c’è soltanto stato uno “spostamento di autorità”. Una volta essa era ricondotta alla persona, ora invece lo stesso procedimento viene fatto con il “mezzo”. Tanto che, sempre più spesso, alla domanda: “dove lo hai sentito?” Non si sente più rispondere: “me lo ha detto Tizio”, quanto: “L’ho letto su internet”.

QUALCUNO PENSI AI BAMBINI

Mi piace concludere questa trattazione riportando, in modo un po’ sparpagliato, alcune notizie false provenienti da ogni epoca storica, tanto per far capire che le cose non cambiano mai o, almeno, non tanto quanto ci aspetteremmo. Da questa carrellata emergeranno altre cose interessanti, una su tutte? Di cose sicure nella storia dell’uomo ce ne sono poche, ma una è che se si vuole far apparire qualcuno come “selvaggio” allora si tireranno in mezzo i bambini. A pensarci, in effetti, il gioco è facile, c’è forse qualcosa che ci scandalizza di più di quando viene fatto del male ad un bambino?
(Corollario a quanto ho appena detto: state ben attenti quando leggete una notizia che riguarda un bambino, nel 90% dei casi, se non proprio di una notizia del tutto falsa, si tratta comunque di una notizia riportata male).

-Gli zingari rubano i bambini.
-I comunisti mangiano i bambini.
-Gli ebrei uccidono i bambini cristiani prima della Pasqua, perché hanno bisogno del sangue di un innocente. (Per approfondire andate a cercare la storia di san Simonino)
-Uccisero le donne incinte e strapparono loro i feti dalla pancia. (questa credo sia una delle fake news standard di quando c’è una guerra o una rivolta. Fu detto dei contadini inglesi durante la grande rivolta del 1381, oppure dei tedeschi, in Francia, durante la prima guerra mondiale. In definitiva quella di ammazzare le donne incinte e strappare loro il bambino è una notizia buona per ogni stagione).

POVERO FEDERICO

Di fake news famose poi ce ne sono tante. Ci sono ad esempio quelle riguardanti federico II di Svevia, probabilmente l’essere umano singolo, ad averne “subite” di più.
-Federico è superbo, Federico è iracondo, Federico è, insomma, tutti i peccati capitali.
-Federico è l’anti-cristo.
-Federico preferisce l’Islam al cristianesimo.
E fino a qua va bene, l’imperatore svevo stava pur sempre litigando con il papa e quindi si mettevano in giro voci sul fatto che lui fosse, effettivamente, l’anticristo.
Poi però ce ne sono un paio belle e più elaborate.
-Federico ha tagliato il pollice a un notaio perché ha scritto male il suo nome (tagliare il pollice a un notaio del 1200 è evidente che significa non farlo più lavorare…)
E poi la migliore di tutte.
-Federico alleva bambini per scoprire quale lingua parleranno per prima. (Ancora i bambini, ma guarda un po’).

CERTE COSE NON CAMBIANO MAI

E poi, per concludere, ci sono quelle dei nostri tempi. Dove, come si nota, il senso è sempre lo stesso: mettere in giro una notizia falsa per scatenare l’odio verso una determinata classe di persone ed ottenere vantaggi politici.
-I migranti vengono tutti dall’Africa.
-Portano le malattie.
-Sono tutti musulmani.
-Gli immigrati irregolari arrivano tutti col barcone.
-Gli immigrati prendono 35 euro al giorno.

Non sono fake news dite? Beh, siamo talmente avvolti in un tipo di propaganda del genere da poter pure pensare che, in effetti, non lo siano. Invece ecco qua: gli immigrati africani sono il 20% di quelli totali. Si ammalano ne più ne meno che come noi. Solo il 38% dei migranti è musulmano. Il 75% degli immigrati irregolari sono persone che “regolari” lo sono state e alle quali non viene rinnovato il permesso di soggiorno perché, di solito, hanno perso il lavoro.
Quella dei 35 euro no, non ci perdo nemmeno tempo, se qualcuno ancora ci crede beh male, molto male.

TEMPO DI MALATTIE, TEMPO DI NOTIZIE FALSE


In tempo di Covid se ne sono sentite dire di tutti i colori, ma la dimostrazione migliore di quello che non ho fatto altre che ripetere, ovvero che le notizie false sono “utili” ieri come oggi, è questa.
-Gli ebrei avvelenano i pozzi (1347, c’era la peste).
-Il virus è stato creato dai cinesi (2020, c’è il Covid)

Le malattie sono diverse, ma noi siamo uguali.

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