L’8 agosto è il World Cat Day (=la giornata mondiale del gatto), stabilita nel 2002 dall’International Fund For Animal Welfare.
Fino a qualche anno fa, ogni nazione aveva designato un giorno per celebrare l’amato felino; ad esempio, in Italia era stato scelto il 17 febbraio. Ma la maggior parte delle associazioni animaliste internazionali concorda nel celebrare i gatti l’8 agosto.
Curiosità sui gatti
In Italia sono ben 7,9 milioni i gatti domestici e nel mondo il 23% della popolazione che possiede un animale domestico preferisce i gatti. Perché amiamo tanto i nostri amici felini? I gatti sono indipendenti, intelligenti, eleganti, affettuosi (ma non troppo), esigenti, solitari, un po’ altezzosi, fedeli (quanto i cani), pigri, golosi e coccolosi.
I gatti dormono fino a 18 ore al giorno, possono emettere circa un centinaio di “miao” diversi che detengono uno specifico significato; trascorrono il 40% della giornata a pulirsi, non percepiscono i sapori dolci, sono soliti fare le fusa non solo quando sono felici e rilassati, ma anche quando sono nervosi o spaventati. Comunicano attraverso miagoli, movimenti della coda e della schiena e degli occhi: quando, infatti, socchiudono gli occhi o sbattono le palpebre rapidamente (catblink) vogliono esprimere contentezza e fiducia. I mici possono saltare fino a sei volte la loro lunghezza, hanno 230 ossa (noi umani “solo” 206); e la loro capacità di apprendimento è più o meno la stessa di un bambino di 2 anni.
I gatti nell’antica Roma
I gatti sono stati venerati da molte popolazioni antiche, prime tra tutte gli Egizi; mentre nel mondo egizio, il gatto ha rivestito soprattutto un’importante valenza mistico-religiosa -tanto da attribuire alla dea Iside l’appellativo di protettrice dei gatti-, nell’antica Roma venne apprezzata l’indole predatrice felina.
Il gatto arrivò a Roma più tardi rispetto alla Grecia e, almeno inizialmente, i Romani lo “utilizzarono” per debellare topi e lucertole; nel I sec. d.C. furono introdotte leggi severe per tutelare i gatti e la loro utilità contro i roditori. Solo in un secondo momento, vennero considerati, come i cani, anche animali da compagnia.
Nei reperti archeologici dell’età monarchica sono state ritrovate piccole statue in pietra raffiguranti un gatto.
I gatti nella religione e nella letteratura
Gli antichi Romani apprezzavano lo spirito indomito e curioso del gatto, tanto che la Dea Libertas (= dea della libertà) era spesso raffigurata in compagnia di un gatto (=simbolo di indipendenza).
Anche la dea Diana, associata alla natura, alla luna e alla magia, aveva a che fare con il gatto; il mito narra che per giacere con Apollo, la dea prese forma di gatto.
Fino al I sec. a.C., non abbiamo riferimenti diretti relativi ai gatti nella produzione letteraria romana.
Il grammatico Varrone parla dei gatti selvatici (sylvestris) e suggerisce di costruire pollai con reti resistenti per tenere lontani i mici.
Anche Cicerone menziona i gatti, visti in relazione alla religione egizia, nelle “Tusculanae disputationes”. Afferma che gli Egizi erano pronti a morire pur di non far del male agli animali sacri come coccodrilli, cobra e gatti.
Augusto, primo imperatore di Roma, dedica alcune righe alla sua gatta: “La mia gatta dal pelo lungo e dagli occhi gialli, la più intima amica della mia vecchiaia, il cui amore per me sgombro da pensieri possessivi […] Com’è delicata e raffinata la sua bellezza, com’è nobile e indipendente il suo spirito; come straordinaria la sua abilità di combinare la libertà con una dipendenza restrittiva“.
I gatti nell’arte
Un piedistallo di altare, proveniente da Alesia (Francia), datato tra il II e il III secolo d.C. mostra un gatto che indossa un collarino con un campanellino.
Anche a Pompei ci sono diverse rappresentazioni a mosaico di gatti e, recentemente, sono stati rivenuti resti di gatti addomesticati.
Nella Casa del Fauno ci sono due mosaici che mostrano gatti maculati; e in un’altra dimora vi è un mosaico raffigurante un gatto che afferra un pollo per il collo.
Dall’alba dei tempi, in tutte le più importanti civiltà antiche, il gatto è stato divinizzato, amato, tutelato da leggi, apprezzato in quanto animale curioso, nobile, raffinato e cacciatore. Il “World Cat Day” è un’occasione per celebrarlo e per ricordare l’importanza di occuparsi e preoccuparsi dei nostri amici felini.