Il pluripremiato film sudcoreano agli Oscar 2019 ci dimostra il contrasto sociale tra famiglie aristocratiche e ceti inferiori
La situazione riportata dal film Parasite dimostra una realtà tristemente attuale, il divario sociale tra ricchi e poveri, dove questi ultimi vivono spesso nei bassifondi in condizioni disumane ed a malapena riescono ad arrivare al giorno successivo. Per questa ragione le famiglie più povere sono costrette a legarsi alle famiglie più ricche del paese per avere una minima stabilità economica, questo fenomeno crea un legame clientelare, dove la servitù ha un profondo rispetto per il proprio datore di lavoro. Cosa significava in origine il legame clientelare? Per scoprirlo dovremo fare un viaggio nel passato ai tempi della Roma antica.
La fides romana
Dall’inizio della repubblica fino al Principato di Augusto nella società romana c’era una rimarcata differenza sociale, tra ordo senatorio e plebe, quest’ultima composta da diverse stratificazioni di classi sociali, infatti per eleggere i magistrati c’erano i comizi curiati ed i comizi centuriati, questi composti da 18 centurie di equites e da cinque classi di censo, dalla prima che era la più ricca alla quinta che era più povera, inoltre con la suddivisione del territorio per scopo amministrativo ed elettorale, furono costituiti i comizi tributi composti da 35 tribù. Nella vita politica romana questi comizi sono fondamentali perché è proprio attraverso il voto di ogni comizio che vengono promosse l’attività normativa ed elettorale. I senatori proprio per questa caratteristica dell’apparato repubblicano e sfruttando anche le differenze economiche e sociali dei cittadini riuscivano a costruire dei rapporti di clientela con i ceti meno abbienti, si può capire come i personaggi più potenti ed influenti del Senato potessero ottenere voti. In cosa consistevano questi rapporti? La clientela consisteva nel chiedere un sostegno di varia natura (economico, sociale, giuridico, etc.) da parte del cliente spesso di ceto inferiore rispetto al patrono/protettore che in cambio del servizio fornito al cliente richiedeva la fides alla propria gens, poi da questa fides il cliente nei comizi avrebbe votato il proprio patrono. La fides era uno dei valori cardine del mos maiorum, era la lealtà o rapporto di fiducia reciproca tra patrono e cliente, ma spesso si sviluppava anche tra persone dello stesso grado.
Le controversie
Si può intuire che questo clima politico possa portare alla corruzione elettorale ed è così in effetti che si giungerà a sanzionare attraverso procedimenti normativi la corruzione (ambitus). Vi furono molte leggi de ambitu per arginare questa situazione: una lex Aurelia del 70 a.C., la lex Calpurnia del 67 a.C., la lex Tullia del 63 a.C. e la lex Pompeia nel 52 a.C.; quest’ultima legge è stata emanata da Pompeo Magno che per ironia della sorte con lo scoppia della guerra civile contro Cesare dovrà far ricorso al supporto economico-militare delle clientele che ha formato durante la seconda guerra mitridatica in Oriente. Tuttavia la clientela subisce una trasformazione nelle sue funzioni dopo il Principato, in quanto era Augusto a scegliere i magistrati e promuovere leggi, di conseguenza i comizi perdevano il loro ruolo di centralità. In questa fase le clientele sono utili solo per i clienti che attraverso il patrono potevano raggiungere un contatto indiretto con l’imperatore e giungere in Senato.
La situazione sudcoreana
Nel film il regista prende come protagonista una famiglia povera che cerca di sopravvivere con tutti i mezzi, ricorrendo anche all’inganno, ed è proprio questo che fa Ki Woo un ragazzo che sostituisce il suo amico nel dare ripetizioni di inglese ad una ragazza di famiglia aristocratica. Ki Woo quando giunge nella casa del ricco Nathan Park coglie l’ingenuità della famiglia e attraverso inganni e sotterfugi riesce a far assumere tutti i membri della sua famiglia sotto falso nome come membri della servitù: la sorella per fare ripetizioni di arte al secondogenito dei Park, il padre Kim come autista personale e la madre come governante della casa. Durante il film i membri della povera famiglia si vedranno costretti a tutto pur di essere sfamati, anche mettersi in ridicolo, infatti quello che ne risentirà di più è Kim che si vede discriminato da Park a causa del suo mal odore, ciò porterà Kim ad accoltellare Park. Nonostante ciò lo stesso Kim alla fine del film dirà di essersi pentito di quel gesto. Il pentimento, come il comportamento rispettoso di altri personaggi poveri del film verso i “protettori” più ricchi ci mostra come anche nella società coreana ci sia una fides tra le parti della clientela.