Con un guizzo impavido, per sfuggire ai predatori, apparentemente privo di forza nelle zampe, il basilisco corre e corre… sul pelo dell’acqua!
La natura ci sorprende ancora, e questa volta ci mostra quanto gli adattamenti degli animali superino la nostra comprensione: pensavate che solo la figura di Gesù potesse essere in grado di camminare sull’acqua? Ricredetevi, il basilisco sa fare di meglio!
Chi è il Basilisco?
Il nome Basiliscus proviene direttamente dalla mitologia europea che vuole il Basilisco come “il re dei rettili” un grande serpente con la testa di gallo, in grado di tramutare in pietra chiunque incontri il suo sguardo. È da questo mito che Carlo Linneo si è ispirato per attribuire il nome a questo rettile così come lo conosciamo oggi, nonostante non sia un serpente ma una creatura esile e di modeste dimensioni. Ah, e sicuramente non pietrifica nessuno. Non è un animale velenoso come erroneamente si possa pensare, ma è invece un rettile simpatico e innocuo. Talvolta mangia piccole lucertole ma è prevalentemente un animale insettivoro a cui piace ogni tanto godersi qualche frutto o fiore come dessert.
Diverse specie appartengono al genere Basiliscus ma sicuramente le due più famose sono Basiliscus plumifrons, o basilisco verde, e Basiliscus basiliscus. Il basilisco è un rettile dell’Ordine Squamata nel sottordine Iguania: praticamente è come una piccola iguana sottile e scattante. Tendenzialmente hanno livree verdastri o brunastre ottime per la mimesi su alberi e roccia, anche se gli esemplari di Basiliscus plumifrons maschi adulti sfoggiano una livrea e creste verdi acceso, al contrario delle femmine che restano su verdi più tenui. Solitamente gli esemplari adulti misurano non più di 20 cm, ma possono arrivare anche a 60-70 cm se si conta la lunga coda.
Li possiamo trovare prevalentemente in foreste tropicali e sub-tropicali, sono abili scalatori di alberi e si muovono agilmente sulla terraferma come nell’acqua: abilissimi anche nel nuoto, possono restare in apnea in acqua anche per un’ora. L’abilità per la quale sono noti però, è di riuscire ad attraversare lo specchio d’acqua, non nuotando ma correndo!
Camminare sulle acque
La storia tramandataci dai testi antichi per la quale Gesù Cristo avrebbe dato prova di poter camminare sull’acqua senza affondare istantaneamente, sfidando ogni legge della fisica, non è poi così lontano dalla realtà per queste specie. Ancora una volta, l’evoluzione ci regala adattamenti sofisticati e curiosamente bizzarri, tanto che per questa sua peculiarità il basilisco viene anche chiamato “Jesus Christ Lizard”.
I basilischi si possono osservare in America centrale come anche in America Latina, sempre dentro fasce tropicali e sub-tropicali, aree ricche di specie. Gli adulti hanno generalmente meno predatori dei giovani, ma tra questi possiamo sicuramente trovare serpenti, opossum e uccelli rapaci. Ed è per questo che gli esemplari di Basiliscus hanno adottato un simile adattamento, per sfuggire velocemente ai loro predatori e già da giovanissimi sono in grado di fare questi scatti. I loro sensi sono sviluppati e appena fiutano la presenza di un possibile predatore, soprattutto serpenti, sfrecciano via correndo dall’altra parte della sponda dei corsi d’acqua per non essere raggiunti facilmente.
Qual è il meccanismo?
Questa però, non è certo magia o miracolo, ma è scienza. Pura e semplice. Chiunque abbia provato in qualsiasi modo a rimanere in piedi in acqua o camminarci sopra senza affondare, saprà che non è possibile, eppure il basilisco riesce a sfidare la fisica dei fluidi, aprendosi nuove strade e vie di fuga a pelo dell’acqua, dove i predatori non riescono a passare. La particolare conformazione delle zampe posteriori attraverso dei movimenti circolari (come se stesse “pedalando”) generano una sorta di cuscinetto d’aria fatto di tante bolle sulle quali in basilisco si appoggia elegantemente. Con questa tecnica riesce persino a raggiungere i 10 Km/h e a fare brevi tratti in poco tempo. Il supporto alla fuga è garantito non solo dalla muscolatura delle zampe, ma anche dalla lunga coda che mantiene in equilibrio l’animale.
In questo documentario della National Geographic si può osservare un giovane basilisco che corre sull’acqua per scappare da un serpente affamato: è davvero un comportamento curioso e sorprendente!