Il disturbo narcisistico di personalità rientra tra le categorie diagnostiche del DMS-5 e fa parte dei disturbi di personalità. Tutto ciò che il narcisista decide di fare è volto alla soddisfazione del proprio Sé Ideale. Manca quindi di un sano sistema di valori e desideri.
La differenza tra i vari livelli di narcisismo sano e patologico sono molto difficili da distinguere. Una certa quantità d’amor proprio o egocentrismo non è solo normale, ma anche essenziale per la salute psicologica. Ciò che contribuisce a rendere più difficile distinguere tra ‘normalità’ e patologia è il fatto che certi comportamenti possono essere patologicamente narcisistici in un individuo, mentre in atri sono semplicemente la manifestazione di una sana autostima. A rendere il quadro ancora più complesso c’è anche il fatto di vivere in una cultura narcisistica. Molti dei giovani del nuovo millennio infatti sono cresciuti con un senso di diritto, per il quale ritengono di meritare di diventare famosi o ben pagati anche senza compiere grandi sforzi per realizzare i loro sogni e raggiungere le loro aspettative.
Il narcisista possiede un sistema di valori rigido ed inflessibile, primeggia il desiderio di andare avanti piuttosto che di creare sane e solide relazioni con gli altri. In realtà il narcisista ha delle relazioni interpersonali, ma sono volte al mero soddisfacimento dei suoi bisogni di sentirsi costantemente ammirato ed invidiato. Manca in lui quel contatto con le sue emozioni che normalmente guida le azioni e le scelte di tutti noi. Come se non bastasse, pretendono che anche gli altri aderiscano al loro sistema di valori freddo e privo di qualsiasi emotività.
Le scelte del narcisista
Trattandosi di un disturbo della personalità, esso risulta essere particolarmente pervasivo ed influenza negativamente tutti gli aspetti della vita dell’individuo. Il marito narcisista pretende che la moglie si diletti esclusivamente nella lettura di narrativa impegnativa, che frequenti determinati ambienti e che non vesta in modo sciatto. Il padre narcisista pretende che i propri figli diventino degli adulti importanti e di tutto rispetto. Il narcisista quindi, indipendentemente dal ruolo che occupa nella famiglia o nella società, sarà sempre pretenzioso ed esigente sia nei suoi confronti sia nei confronti degli altri.
Tutte le scelte e le inclinazioni del narcisista sono quindi influenzate dalla patologia stessa e filtrate da procedure interne ben distanti dalla realtà. Sceglie solo il meglio, perfino quando questo non è alla sua portata. Desidera fortemente essere il migliore in qualsiasi cosa e se per caso qualcun altro dovesse mostrarsi migliore di lui, è pronto a screditarlo in tutti i modi che conosce, perfino quelli più subdoli. Questo già denota la mancanza di un sistema di valori e desideri ben lontano da uno sano ed adattivo. Il narcisista, come si suol dire, non guarda in faccia a nessuno ed è pronto a calpestare anche le persone più vicine a lui pur di primeggiare.
Il narcisista in terapia
Tutto questo inevitabilmente si riflette anche nella terapia. I pazienti narcisisti, soprattutto se durante le primissime fasi della terapia, tendono a vedere come una perdita di tempo la conversazione formale e piena di convenevoli che caratterizza i primi e gli ultimi minuti di un colloquio. Questo perché non si sta parlando di loro, anche se solo per pochi minuti vengono messi da parte per far spazio all’altro. Queste chiacchere per il narcisista sono vuote perché lui non si sente al centro dell’attenzione, così come il terapeuta non sta trattando di argomenti strettamente psicologici che lo riguardano. Con il tempo però questa tendenza può essere invertita.
Dopo un intenso lavoro di riconoscimento e validazione del funzionamento interiore del paziente è possibile affrontare i minuti dedicati ai convenevoli in modo diverso. Il paziente ha ancora l’impressione di perdere tempo, però in questo caso ha lasciato uno spazio maggiore all’altro. Il terapeuta (visto che siamo in terapia) ha quindi raccontato al paziente come avesse trascorso il weekend, cosa avesse mangiato di particolare e le attività a cui si era dedicato. Lo stesso ha fatto il paziente. È stato concesso più tempo e più spazio all’altro, cosa che normalmente non sarebbe possibile. Uno degli obiettivi della terapia però è proprio far spazio nella vita del narcisista agli altri, facendogli comprendere che anche loro sono importanti e soprattutto che possono pensare ed agire in modo diverso rispetto al suo.
Il disturbo narcisistico di personalità
Il disturbo narcisistico di personalità fa parte dei disturbi di personalità (DP) del DSM-5 e fa parte dei disturbi del cluster B. I disturbi di personalità sono suddivisi in tre cluster caratterizzati da tratti che accomunano i vari disturbi tra loro. Il cluster A comprende il disturbo schizoide, schizotipico e paranoide di personalità, tutti e tre caratterizzati da disagio negli ambienti sociali, ritiro sociale e pensiero distorto. Il cluster B invece comprende il disturbo borderline, l’antisociale, l’istrionico ed il narcisistico di personalità, accomunati dall’eccessiva ostentazione dei propri sentimenti (grande teatralità), dalla mancanza di controllo dei propri impulsi e da scarsa regolazione emotiva. Infine il cluster C comprende il disturbo evitante, dipendente ed ossessivo-compulsivo di personalità (diverso dal disturbo ossessivo-compulsivo), accomunati da ansia, inibizione sociale e sentimenti di inadeguatezza.
Il paziente narcisista è arrogante, presuntuoso ed eccessivamente vistoso, alla costante ricerca di ammirazione. Questa descrizione però è relativa ad un particolare tipo di narcisista perché esiste un’altra versione del disturbo. Una versione più schiva, silenziosamente grandiosa e che a causa della sua estrema sensibilità verso il rifiuto evita il più possibile di trovarsi al centro dell’attenzione. Apparentemente quest’ultima descrizione entra in contrasto con l’immagine a cui culturalmente siamo stati abituati ad associare ad una persona narcisista, eppure esiste. Per questo il disturbo narcisistico di personalità viene considerato come posto lungo un continuum.
I due estremi del continuum
Il narcisista inconsapevole ed il narcisista ipervigile rappresentano i due estremi del continuum. Il primo tipo sembra non avere consapevolezza del suo impatto sugli altri, parlano ‘al cospetto’ degli altri e non ‘con’ gli altri. Mostrano un evidente bisogno di stare al centro dell’attenzione ed i loro discorsi sono pieni di riferimenti alle cose grandiose che hanno fatto. Tutto ruota intorno a loro ed ai loro successi. Il tipo inconsapevole è lo stesso che è descritto nel DSM. Il tipo ipervigile invece è straordinariamente sensibile al modo in cui gli altri reagiscono nei loro confronti. Sono timidi ed inibiti ed evitano di mettersi in mostra perché sono convinti che saranno rifiutati ed umiliati. Internamente il loro senso di vergogna è connesso al loro segreto desiderio di esibirsi con modalità grandiose.
Nella pratica clinica però non è così semplice la distinzione perché i pazienti si presentano con tratti e caratteristiche miste. Per esempio tra questi due estremi possono esserci individui narcisisti socialmente molto più affidabili e che manifestano una notevole quantità di fascino nelle relazioni interpersonali.
Il narcisismo di Cersei Lannister
Arroganza, presunzione, desiderio di voler primeggiare in tutto e su tutti, aridità emotiva sembrano essere caratteristiche di un personaggio forse alla maggior parte di noi familiare. Si tratta di Cersei Lannister, un personaggio importante che troviamo nella celebre serie tv Game of Thrones. Nei paragrafi successivi non ci saranno spoiler, perciò la lettura potrà procedere senza indugi.
Cersei è una donna affascinante, intelligente e molto furba, tutte doti che sfrutta sempre per il proprio tornaconto personale. Il suo sorriso e le sue buone maniere nascondono una personalità ben più complessa di quella che mostra. Ambiziosa, a tratti crudele e disposta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi. Sprezzante nei confronti del prossimo, non esiterebbe a fare del male a qualcuno se questo significasse proteggere se stessa o le persone che ‘ama’. La sua determinazione la porta a realizzare grandi obiettivi e ad ottenere il potere.
Per il narcisista amare qualcuno è un’espressione piuttosto relativa perché è un tipo di personalità che non è in contatto con i propri sentimenti e le proprie emozioni. Di conseguenza è difficile, se non addirittura impossibile, provare dei sentimenti per qualcuno che non sia se stesso. Cersei però sembra amare i suoi tre figli e suo fratello Jamie, amante della giovane regina fin dall’adolescenza. Potrebbe essere amore oppure potrebbe essere un sentimento che ha l’obiettivo di nutrire la sua personalità narcisistica. In altre parole potrebbe essere semplicemente fiera di avere accanto un uomo come Jamie perché rafforza l’idea di grande donna che Cersei ha di se stessa e lo stesso discorso vale per i suoi figli.
L’abuso di alcol è correlato al narcisismo
Un ulteriore elemento che ci porta a pensare al fatto che la sua possa essere una personalità narcisistica è il suo abuso di alcol. Il disturbo narcisistico di personalità infatti presenta una comorbilità piuttosto elevata con il disturbo da uso di sostanze, in questo caso con l’abuso di alcol. Quest’ultimo ben presto agisce sul bel volto della giovane regina e sul suo invidiabile corpo. Le sue mani iniziano a tremare, alcune decisioni potrebbero sembrare troppo avventate o poco ragionate ed inevitabilmente l’alcol evidenzia il passare del tempo sul suo regale volto.
Martina Morello