Cari bambini, c’era una volta un luogo in cui, come su Dragonball, ordinamento religioso e politico hanno fatto fusione. Cosa è successo? Scopriamolo.
Siete scapoloni con ingenti eredità, troppo svogliati per conquistare una donna e bramosi di comprarne una? Temete l’ira di un dio vendicativo ma clemente che scoraggi i truffatori a vendervene una che non va bene? Questo è l’articolo che fa per voi.
Infarinatura base
Per cominciare distinguiamo l’ordinamento giuridico e quello religioso.
Il primo non è altro che l’insieme delle regole che ordinano la vita di una società. In genere, quelle coercizioni e non impartite dallo Stato.
Nel secondo caso, invece, ci si riferisce a quelle regole che ordinano la vita di una comunità religiosa. Parliamo, ovvero, di tutte quelle elargite dalle autorità religiose.
Ma cosa succederebbe se le due cose coincidessero?
Caso islamico
Sebbene non sia il caso italiano, nei paesi islamici questo avviene. Per capire nella fattispecie di cosa si blatera da un pezzo, citiamo degli esempi specifici e per fare ciò ci avvaliamo del diritto privato, ovvero l’insieme delle regole che ordinano il diritto tra cittadini, i soggetti, appunto, privati.
Lasciamo che degli istituti dell’ambito ci forniscano l’assist per comprendere il tutto.
God’s revenge
Entriamo nel campo del diritto contrattuale. In questo caso, compariamo due clausole intervenenti nei casi di inadempimento: la mora e la God’s revenge.
La prima prevede un pagamento di una somma di danaro gravante sull’inadempiente.
La seconda grava medesimamente sull’inadempiente, ma, questa volta, non si ha un oggetto pecuniario. L’inadempiente verrà, bensì, vessato dalla vendetta divina per il peccato di non aver rispettato una promessa. E sebbene risulti molto conveniente per un ateo, dinnanzi lo spauracchio di esser traditi dalle mogli, le pustole, un primogenito morto e chi più ne ha più ne metta, nessuno in questi paesi si permetterebbe di venir meno a un contratto.
Poligamia
La poligamia è un vero esempio cardine per il discernimento circa i limiti della collisione tra ordinamento giuridico e religioso. Nessuno può negarla, Maometto stesso era poligamo. Questa, quindi, è ufficialmente consentita, previa autorizzazione del giudice. Tuttavia, alcune autorità statali, come quelle Tunisine, impongono condizioni impossibili per l’autorizzazione, essendo in disaccordo con questo istituto. Esempio ne è la sacrosanta condizione per cui a ogni moglie debba esser garantito lo stesso tenore di vita delle altre. La storia, però, narra addirittura di autorizzazioni negate perché il marito non avrebbe potuto provvedere all’acquisto dello stesso identico macchinone a tutte le donne che richiedeva di prendere in mogli.
Mahr
Non è possibile comprare mogli, ma il sistema in oggetto ci si avvicina molto. Il Mahr non è altro che il corrispettivo della nostra arcaica e ormai desueta dote. Per legge, nei paesi musulmani, deve essere corrisposta una spropositata somma da parte del neomarito alla moglie. Proprio per l’ingenza di tale somma, la quota può essere diluita in più tranche, anche dopo l’avvenuto matrimonio. Cosa succede, però, se il marito, contratto matrimonio, cessa il pagamento? La donna, solo e solamente in questo caso, può esimersi dal fornire lui prestazioni sessuali. In condizione contraria, ne risulta vincolata giuridicamente. Bello, vero? Nessun “amore, oggi ho mal di testa” che tenga. Tuttavia, la donna può rifiutarsi di consumare l’atto sessuale in un altra circostanza, ovvero nel periodo dell’allattamento, senza che per questo cessi il matrimonio e che quindi perda anche il Mahr.
Corte Suprema
Alle donne musulmane è concesso di investire qualunque carica, o quasi. Esiste, infatti, una particolare posizione di giudice con “fenomenali poteri cosmici, in un minuscolo spazio vitale”. Questi emettono sentenze inappellabili. Perché vietare questo posizionamento a figure femminili? Beh, la dottrina ha decretato che a causa degli sbalzi ormonali portati dal ciclo, potrebbero non essere imparziali nel giudizio. Immaginate che disastro? Sentenze definitive emesse da matti.
Scuole guida
A controbilanciare il divieto precedentemente espresso, accorre l’aumento di posizioni femminili come insegnanti di scuola guida. Sì sì, molto divertenti le battute sulle donne al volante, ma il motivo, per l’ennesima volta, èserio e religioso. Una donna musulmana non può svolgere mansioni in autonomia, se questo prevede l’incontro con un uomo. In questo caso, con lei, deve infatti esserci un accompagnatore rigorosamente donna o appartenente allo stesso nucleo familiare. Ora, rispondiamo a qualche semplice domanda:
Una donna può guidare se il marito o un altro uomo è presente? No. Lo fa lui.
Una donna può guidare in auto con un istruttore da sola? No. Sarebbe una poco di buono.
Si può far accompagnare da qualcuno insieme all’istruttore? Sì, ma nessun uomo acconsentirebbe ad avere un posto posteriore a favore di una donna.
Proprio per questo sono in aumento le autoscuole gestite interamente da donne.
Signori, questo è l’ordinamento islamico.