Mille sfaccettature della vita: la tecnologia dell’arte incontra la quotidianità dei BTS

Non è sempre semplice capire il senso della nostra vita e, soprattutto, trovare un metodo sistematico per risolvere alcune difficoltà. Scopriamo come la tecnologia ha permesso agli artisti di aiutarci in questo cammino personale.

La tecnologia, nel senso più ampio del termine, è sempre stata il punto fermo dell’arte: quella di un pittore riguarda i pigmenti o i leganti che usa per le sue opere, quella di un musicista è incentrata sulla possibilità di incidere i suoi brani.
Riusciamo ad immedesimarci tanto in un quadro del 1800 che in un brano musicale del 2020, ma perché?
Forse siamo alla ricerca di qualcuno che condivida ciò che noi sentiamo. Sicuramente cerchiamo un punto fermo in una vita che, ora più che mai, è un mare in tempesta.

Una spinta propulsiva verso il futuro

I BTS hanno pubblicato pochi giorni fa il loro ultimo album “BE”. Il primo singolo, il fulcro attorno a cui ruota l’intera playlist, è “Life Goes On”. Il MV è stato prodotto interamente dai 7 ragazzi e diretto da Jungkook, per riuscire a catturare pienamente scene di vita quotidiana e mostrarci la realtà nascosta dietro l’immagine dell’Idol.

Like an echo in the forest
하루가 돌아오겠지
아무 일도 없단 듯이
Yeah life goes on

Il brano è un inno alla rinascita. Parla di un mondo che si è fermato all’improvviso, senza avvisare, di ragazzi che si sono trovati catapultati in quello che sembrava un tunnel senza via di uscita. Un’eterna Primavera, in attesa dell’inverno. Incoraggiano tutti dicendo che un nuovo giorno arriverà, che ognuno di noi sarà come una freccia nel cielo blu ed insieme voleremo verso l’uscita.

Like an arrow in the blue sky
또 하루 더 날아가지
On my pillow, on my table
Yeah life goes on
Like this again

Quando la vita si ferma, tocca a noi andare avanti e non cambiare radicalmente, anche se tutto intorno a noi sembra rallentare e cambiare forma.

L’alba della musica commerciale

Disco in vinile (legendarycover.it)

Un disco in vinile è composto da un materiale plastico chiamato Cloruro di polivinile (PVC) che è andato a sostituire la gommalacca usata durante i primi anni del ‘900. Questi supporti possono avere vari formati, che vengono indicate con il numero di “giri”. Il più conosciuto è sicuramente il 33 giri (LP).
Il suono da incidere viene raccolto e tradotto in un solco che una puntina metallica traccia su un disco chiamato lacca che si compone di una base in lega d’alluminio ed uno strato di plastica morbida che prenderà la forma datagli dalla puntina. Successivamente viene fatto un calco della lacca che, sottoposta ad una serie di processi di ispessimento, serve nella seconda fase come stampo per la produzione in serie dei dischi in vinile. Il vinile messo in commercio ha origine dalla pressatura di una massa di PVC, sullo stampo della matrice, con seguente rifilatura dei bordi frastagliati.

La musicassetta

Musicassetta Sony

Un altro must della musica commerciale è stata la musicassetta, progettata da Philips negli anni ’60. È un involucro di plastica contenete un nastro magnetico dove sono registrate le tracce audio sotto forma di campi magnetici. La musicassetta gira tutta intorno allo spessore del nastro ed alla sua composizione chimica. Parlando di spessore abbiamo 3 tipologie: C60, spesso 18 µm con 30 min di durata per ogni faccia; C90, 12 µm con 45 min di durata; C120, 9 µm con 60 min di durata. Lo spessore ridotto del nastro ne causa una più veloce usura ed un frequente verificarsi di rotture o distorsioni che rovinano la qualità del suono. Per i materiali chimici, invece, abbiamo 4 tipi di nastro, rispettivamente in ossido ferrico, diossido di Cromo, ossido ferrico – diossido di Cromo, Ferro. Ognuno di essi ha delle particolarità e viene scelto, in base a queste ultime, per tracce specifiche.

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