Siete alla ricerca di una classica commediola americana? Quella in cui la ragazza grassoccia e occhialuta si trasforma in una bomba sexy e distrugge gli haters del liceo?
“Ma” non fa per voi, però distrugge i vecchi haters del liceo.

Se siete alla ricerca della classica commediola americana in cui la ragazzina sfigata del liceo torna alla ricerca di vendetta e si conquista l’ex quarterback, che all’epoca non avrebbe notato la differenza fra lei ed un bidone dei rifiuti, “Ma” non fa per voi.
Se volete l’horror sanguinoso, pieno di tensione e jumpscare, “Ma” non fa per voi.
E allora, per chi fa Ma?
Siete stati ingiustamente umiliati al liceo? Bullizzati? Presi in giro? Vittime della cattiveria e del disprezzo altrui?
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Come vendicarsi degli str**zi del liceo e vivere felici (o quasi).
All’inizio del film, Maggie si trasferisce con la madre nella cittadina d’origine di quest’ultima.
Ragazza gentile e riservata, nonostante sia l’ultima arrivata, non fatica a trovare subito degli amici con cui far baldoria, il problema? Sono tutti minorenni e, nonostante in America tu possa acquistare qualsiasi tipo di arma, non sia mai che un minorenne compri dell’alcool.
Maggie ed i suoi nuovi amici si appostano quindi fuori da un supermercato con il furgoncino di Andy Hawkins, in attesa che qualche anima pia compri loro da bere, riuscendo a convincere la passante Sue Anne che riconosce subito in Andy il figlio del bullo che le rovinò tutta la permanenza al liceo.
Sue Anne si mostra gentile verso il gruppo di amici, invitandoli a bere nella sua cantina perché è tanto preoccupata per loro e, per la prima regola della stupidità negli horror, loro accettano ed iniziano ad organizzare festini in questa casa in mezzo al nulla; nel frattempo Sue Anne inizia ad organizzare la sua vendetta.
Cosa le è successo al liceo lo scopriremo passo dopo passo nei vari flashback nel film, capendo che, per la fortuna del caso, Sue Anne ha conosciuto i figli dei vecchi bulli: la madre di Maggie, il padre di Andy e la nuova compagna di quest’ultimo.
Decide quindi di riversare sui figli la sua vendetta e tenta di uccidere i genitori.
Sue Anne ci viene presentata come una donna di mezza età che rimpiange un’epoca del liceo che non è riuscita a vivere come avrebbe voluto, schiacciata da un lavoro che svolge come una routine che la annoia, troppo vecchia per stare con i giovani, troppo poco formata caratterialmente per riuscire a vivere nel mondo degli adulti.
Invidiosa della giovinezza perduta, si rivela una psicopatica con un bisogno ossessivo di attenzioni e di porsi al centro della scena.
Un ruolo non banale poteva anche essere quello dei social media e di come muovono le scene, escludendo Sue Anne come era avvenuto ai tempi del liceo.
Sebbene il film parta con delle amabili premesse (il ruolo dei social, la denuncia al bullismo, un cattivo non banale …) si muove comunque in modo estremamente lento e privo di tensione se non negli ultimi 30 minuti e, per chi si aspettava un parente di Get Out, rimarrà deluso, ritrovandosi davanti ad una brutta copia di una commedia adolescenziale con un tocco di horror.
Coincidenze? Io non credo
“Ma” si ritrova a non essere né carne né pesce, non un thriller, non una commedia, non un horror.
Ma è davvero un difetto? Un errore di percorso che frena il film o, piuttosto, è un fattore voluto, similitudine della protagonista?
Come già detto, anche Sue Anne ci viene presentata come una persona non poco bipolare: troppo vecchia per i giovani, troppo ancorata ai drammi adolescenziali per andare avanti e vivere la sua vita da adulta, né carne né pesce.
E allora, se non sono né l’uno né l’altro, cosa rappresentano?
A mio parere un’ottima guida su come vendicarsi degli str**zi del liceo e vivere felici (ma tentate di cambiare il finale).
Alice D’Amico