‘’l’Uomo’’: la storia di Oriana Fallaci e del suo amore rivoluzionario

Dalle parole di Oriana, il racconto dell’Uomo dietro l’omonima opera.
Oriana e Alekos.

Di uomini, Oriana Fallaci, ne ha avuti tanti. Ma Alekos fu l’unico di cui parla con amore. Una storia sfortunata, la loro, che ebbe un finale tragico, ma scontato. Lei giornalista, lui aveva da poco rivisto il cielo dopo aver passato 5 anni in attesa della sua esecuzione, in quella che Oriana definì “una tomba”.

L’UOMO DI ORIANA

Era un lontano agosto di 50 anni fa. La notizia della liberazione di Alekos Panagulis costrinse molti giornalisti a fare i bagagli e ad imbarcarsi per fare tappa ad Atene, la città della mitologia e delle divinità che hanno dato un senso all’accensione di un fuoco e al bagliore di una stella. Da tempo, però, la magia aveva abbandonato la Capitale. Proprio dove nacque il teatro, era in atto una tragedia fatta di sanguinose guerriglie, dove i colonnelli presero il controllo del Pese ed un popolo dai metodi spartani cerca di riprendersi una democrazia ormai tramontata. Alekos era uno di questi. Oriana, proprio come ha fatto per il Vietnam e per la Palestina, vuole raccontare quanto accaduto anche in Grecia. Incontrerà Alekos nella sua abitazione. Lui non era soltanto l’eroe, ma anche il sogno di molte donne. Oriana, come scriverà nell’opera, non ebbe mai attrazioni per lui, ma cadde ugualmente nel vortice di qualsiasi donna innamorata. La loro storia è fatta di tuffi al mare, sigari da fumare e rivoluzioni su cui discutere. Alekos, infatti, voleva restituire la democrazia allo stesso Paese in cui quest’ultima nacque. Oriana sarebbe stata il motore, la grinta. Per realizzare questo suo sogno, Alekos avrebbe dovuto sfidare gli stessi uomini che lo rinchiusero in una cella per cinque anni, un sepolcro talmente piccolo da sembrare un pollaio. L’unica finestra aveva le sbarre, ed era talmente piccola da sembrare una palpebra. Oriana resta in Grecia, al fianco del suo nuovo compagno. Non mancano tuttavia i viaggi in Italia, per fare ritorno in Toscana, sempre insieme a lui, ormai inseparabili. La famiglia Fallaci ricorderà la giornalista di casa come una donna perdutamente innamorata del proprio uomo, a tal punto da averlo perdonato più volte nonostante i suoi numerosi tradimenti. Un comportamento che, l’Oriana di un tempo, non avrebbe mai giustificato. Tornati in Grecia resta solo una cosa da fare per Alekos per portare al termine il suo piano. Lui che, all’epoca, veniva considerato come l’emblema della resistenza. Avrebbe infatti dovuto consegnare dei documenti. Fogli su fogli dove nero su bianco venivano riportare verità restate al lungo all’oscuro di tutti. Lui le aveva trovate. Voleva quindi leggerle in Parlamento. Purtroppo le storie che iniziano così, si sa già come sarebbero andate a finire. Alekos muore in un’incidente stradale in una calda notte di Maggio. Le autorità, come la stampa, definiranno così gli accaduti di quella notte. Alekos muore, ma i suoi ideali saranno trasmessi persino nel discorso pronunciato da Oriana durante il funerale di quell’uomo che amò a tal punto da averlo perdonato tante volte. Prima di morire, disse ad Oriana che non sarebbe vissuto a lungo. Che uomini come lui, diceva, sono destinati a tragici finali. Oriana gli farà un ultimo regalo, prima che il tempo potesse cancellare il ricordo. Quanto vissuto lo riporterà nel suo nuovo libro, l’ennesimo best seller che venderà milioni di copie. Proprio lì si nasconde la memoria di quell’uomo, da cui il titolo dell’opera, che volle sfidare un regime, armandosi soltanto del suo popolo, della sua gente greca, quasi come se fosse stato Agamennone.

Fotografia scattata durante la dittatura dei colonnelli.

UN’ALTRA ATENE

Nella notte 21 aprile del 1967, carri armati e soldati occuparono Atene, poi costrinsero il re ad appoggiare il golpe e diedero iniziò a un regime dittatoriale che sarebbe durato otto anni successivi. Il colpo di stato fu soprannominato “dei colonnelli”. Appena insediata, la giunta dichiarò decaduti gli articoli della Costituzione che proteggevano la libertà di espressione e quella personale. Tutti i partiti politici furono sciolti e migliaia di politici, attivisti e intellettuali di sinistra furono arrestati mentre i più sfortunati torturati. L’anticomunismo fu il pretesto per attaccare. Per combattere la giunta si formarono organizzazioni segrete di studenti e intellettuali, alcuni dei quali decisero di combattere il regime compiendo azioni armate. Il più famoso tra i ribelli fu proprio Alekos, che il 13 agosto del 1968 cercò di uccidere il colonnello George Papadopoulos facendo esplodere una bomba al passaggio della sua limousine. L’attentato fallì e Panagulis fu arrestato e sottoposto a settimane di torture. Il suo arresto innescò una serie di proteste internazionali, in cui esponenti della sinistra di tutto il mondo chiesero la sua liberazione. Il regime alla fine cedette alla pressione e lo liberò nel 1973. La sua liberazione fu l’inizio della fine del regime. Fin dall’inizio degli anni Settanta era diventato evidente che la giunta cominciasse a mostrare segni di debolezza. I militari non riuscivano ad accordarsi su quale atteggiamento avere di fronte ai tentativi di riforma portati avanti Papadopoulos, che voleva gradualmente reintrodurre un regime democratico. Ci furono imponenti manifestazioni degli studenti del Politecnico di Atene ed il regime rispose con la forza dove Dimitrios Ioannidis, un militare della fazione più intransigente e capo della temuta polizia militare, approfittò del caos che seguì per organizzare un nuovo colpo di stato, deporre Papadopoulos e insediare un nuovo governo. Il sipario cominciò dunque a calare su Atene. Ci restano pochi elementi storici da analizzare. Tra questi, rientra anche la storia d’amore tra Alekos e Oriana.

LE PAGINE DELLA NOSTRA VITA

Sembra effettivamente la scena de Le pagine della nostra vita quella che pensiamo quando immaginiamo Alekos e Oriana insieme mentre scrivono Lettera ad un bambino mai nato e pianificano la rivoluzione “gentile” che Alekos avrebbe voluto attuare. Quando invece fu il turno di Un Uomo, Oriana lo scrisse da sola, raccogliendo le pagine della loro storia, dove il punto anche questa volta lo ha messo un regime, come quello a cui Oriana aveva combattuto da ragazzina a bordo di una bicicletta facendo la partigiana. Tra i golpe e i carri armati sotto i templi di Atene, emerge una storia d’amore capace di durare nel tempo e di superare anche la morte, il più terribile degli ostacoli:

“S’agapò tora che tha s’agapò pantote.
“Cosa significa?”
“Significa: ti amo ora e ti amerò sempre. Ripetilo.”
Lo ripeto sottovoce: “E se non fosse così?”
“Sarà così.”
Tento un’ultima vana difesa: “Niente dura per sempre, Alekos. Quando tu sarai vecchio e…”
“Io non sarò mai vecchio.”
“Sì che lo sarai. Un celebre vecchio coi baffi bianchi.”
“Io non avrò mai i baffi bianchi. Nemmeno grigi.”
“Li tingerai?”
“No, morirò molto prima. E allora sì che dovrai amarmi per sempre!”

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.