Lettera di un genitore disperato contro l’indifferenza dei NoVax

Vi prego di inserire mio figlio in una classe in cui tutti gli altri bimbi siano regolarmente vaccinati. Non può avvicinarsi a chi non è stato vaccinato. Se si ammala rischia la vita

L’appello del padre di un bambino di Rimini, prossimo all’iscrizione alla scuola materna, è forte e chiaro: sta implorando affinché, nell’iscrivere il proprio bambino all’asilo, possa saperlo in un posto sicuro, in un posto in cui, se entra in contatto con i propri coetanei, come è giusto che sia, non rischi di contrarre malattie che, di base, dovrebbero essere state debellate da tempo e che, per questo, non rischi la morte. andare alla ciecaSi parla del ritorno di flagelli che hanno vessato la popolazione per tanto tempo e che non ha avuto le armi con cui difendersi. Si parla di quelle malattie contro le quali sono state trovate delle cure e sono stati trovati dei modi per far si che possano essere sconfitte. Si parla della preghiera di quei genitori che, nonostante abbiano fatto il possibile per proteggere i propri figli da ciò che non può essere controllato, rischiano che la loro scelta responsabile possa essere vanificata dall’irresponsabilità e dall’indifferenza di qualcun altro. 

Ignoranza collettiva…

Eppure, sembra surreale che dei genitori possano pensare che non vaccinare possa essere la scelta migliore. Questo accade quando la giusta informazione viene a mancare, quando si ha una percezione distorta del pericolo e quando si sottovalutano rischi potenzialmente fatali. Le persone amano ascoltare solo ciò che vogliono sentirsi dire.la potenza dell'effetto osservatore Le persone, molto spesso, preferiscono rimanere cieche di fronte la realtà, chiudersi in una bolla fatta di piccole convinzioni che, purtroppo, possono diventare delle fortezze indistruttibili quando vengono legittimate e sostenute. In questi casi si gettano le basi per la tanto temuta, quanto conosciuta, ignoranza collettiva. La roccaforte dell’ignoranza è data dall’egocentrismo e dall’indifferenza verso il prossimo, focalizzandosi unicamente sulle proprie convinzioni. Non è escluso, infatti, che la gravità di quanto sta accadendo non venga percepita da tutti, tuttavia, è proprio quando le persone osservano e non si fermano a riflettere su ciò che succede che si genera l’Effetto Spettatore. Questo fenomeno fa sì che non si intervenga, o si rimanga indifferenti, nel momento in cui  un determinato avvenimento sembri meno grave di quanto possa essere.

…e indifferenza verso il prossimo

fare finta di non vedere, non sentire, non parlareInterviene, inoltre, un ulteriore aspetto dell’effetto osservatore: nel momento in cui si diventa ciechi di fronte l’evidenza in favore della propria tesi, si prende inconsapevolmente parte ad uno spettacolo nel quale si incarna il ruolo di “spettatori”. Trovarsi davanti ad un avvenimento apparentemente ambiguo, scatena nella mente delle persone un conflitto interiore, nato dal domandarsi se sia giusto, o meno, intervenire o rimanere “bloccati” e non far nulla perché ciò si possa evitare. Questo scaturisce direttamente dall’ingnoranza pluralistica. Non è altro che l’estremizzazione del concetto “se non lo fai tu non lo faccio neanche io”. Quando le persone avvertono che i propri simili, o chiunque sia presente nel momento in cui sta avvenendo qualcosa, non sono particolarmente coinvolti, iniziano a  sperimentare indifferenza. Ne deriva che quello stesso evento viene sottovalutato e, talvolta, addirittura ignorato. 

Non sentirsi responsabili degli “effetti collaterali”

Da questo conflitto interiore nasce anche l’esigenza di sentirsi meno responsabili nel caso in cui, se si prende la decisione sbagliata, avvenga qualcosa di indesiderato. Si prenda, in questo caso, l’esempio delle 164 persone che sono state colpite dal Morbillo e delle due persone che, per questo motivo, sono morte. voler rimanere sordiNella mente degli individui scatta un meccanismo secondo cui la “colpa” per ciò che non doveva accadere sia poco percepita sulla propria pelle. In un certo senso, questa stessa “colpa” viene distribuita a chi, come il soggetto che l’avverte, ha ignorato il problema. Ciò che accade, dunque, è che si abbia una diffusione di responsabilità, distribuendo una percentuale della colpa a quelle persone che si trovavano nella stessa situazione. In questo modo la percezione della gravità dell’evento viene grandemente distorta. Ciò permette che ci si possa sentire sollevati, meno “colpevoli” per l’infausto destino che è toccato a qualcun altro.

Genitori preoccupati continuano a lottare affinché possa essere garantito ai bambini che la scuola sia un posto sicuro e privo di rischi che potrebbero essere tranquillamente evitati e che, di fondamentale importanza, potrebbero avere ripercussioni gravi, se non mortali. È importante ribadire quanto sia importante, quanto sia pericoloso non farlo e il fatto che vaccinare non riguardi la salvaguardia di pochi, ma la salute e la vita di tutti. 

Alice Tomaselli