L’esperimento della prigione di Standford: tra “Prisoner 709” di Caparezza e “L’Onda” di Gansel

Inverno del 1971. Standford. Il professor Zimbardo si prepara a iniziare un esperimento che influenzerà tanto la nostra società da essere ripreso costantemente fino al 2019 da Caparezza in “Prisoner 709”

Una scena del film “L Onda”

 

L’esperimento della prigione di Standford è uno degli esperimenti più conosciuti nel campo della psicologia sociale, e che ha ispirato un numero elevato di libri, riflessioni, e film sulla tematica del ruolo e sulle conseguenze disastrose che esso ha causato. Dal film “L’Onda” fino ad arrivare all’ultimo album di Caparezza “Prisoner 709”, cercheremo di capire le influenze che ha avuto su tali prodotti.

Fotogramma di uno degli studenti arrestato a Standford

Una giornata come le altre?

Immaginate di essere a casa vostra, improvvisamente vi ricordate di dover andare a compare il latte, scendete da casa e vi dirigete verso la vostra macchina. Non fate in tempo ad entrare che due volanti della polizia si accostano a voi, un poliziotto esce, puntandovi la pistola e intimandovi di alzare le braccia, un altro vi ammanetta e vi mette un sacco in testa. Contemporaneamente viene pubblicato sul giornale la notizia del vostro arresto e la vostra famiglia viene informata senza però dare alcuna spiegazione del reato commesso. Quando vi risvegliate siete in una cella con altri come voi che attendono il processo e che non hanno la minima idea del perché siano lì.

Realtà simulata

Questo è quello che fece il professor Philip Zimbardo della Standford University nel 1971 a 24 studenti della stessa università che un mese prima si erano offerti volontari per un test psicologico di cui essi stessi ignoravano il contenuto. Zimbardo adibì il dipartimento di psicologia a simulare un carcere e divise gli studenti in guardie e prigionieri, egli, inoltre, fu molto attento a fare in modo che ognuno credesse veramente di essere diventato uno di loro. Un esperimento simile è quello condotto da Rainer Wenger, professore di storia tedesca e protagonista de “L’Onda”, film del 2008 ispirato al romanzo omonimo. Egli è deciso a mostrare ai suoi alunni scettici che sia possibile riformare, nella Germania dei nostri giorni, un movimento elitario, razzista e totalitarista, dimostrando, quindi, come non sia inutile studiare la storia passata, come invece loro credono. Viene quindi creata “L’Onda”, un gruppo inizialmente formato dagli alunni di Wenger che presenta simboli specifici come un saluto distintivo e che si riunisce segretamente ogni settimana attorno alla figura del professore per definire ruoli e obiettivi.
Zimbardo, e Wenger di conseguenza, voleva, infatti, dimostrare se l’assunzione di un determinato ruolo da parte di una persona senza alcun disturbo mentale possa in qualche modo influenzare il suo comportamento portandolo ad agire anche contro la sua stessa personalità.

Ricostruzione dell
esperimento di Standford

Interruzione precoce

In realtà Zimbardo aveva programmato di far durare l’osservazione dell’esperimento per due settimane, ma fu costretto ad interrompere tutto dopo soli sei giorni su richiesta di uno dei “prigionieri”. La situazione, infatti, era completamente precipitata, gli studenti a cui era stato detto loro di essere delle guardie avevano, iniziato a comportarsi in maniera violenta nei confronti dei prigionieri, costringendoli spesso a mansioni umilianti, fino ad arrivare a torture psicologiche sempre più sadiche, mentre i finti carcerati dopo le prime rivolte diventarono sempre più passivi, fino a manifestare distacco dalla realtà e disturbi emotivi.
Analogamente anche Wenger sarà costretto dalla direzione della scuola a sciogliere l’Onda dopo che essa sarà diventata il movimento principale dell’istituto e in seguito ai comportamenti aggressivi e di superiorità perpetrati dai suoi membri nei confronti di tutti gli altri.

Fuga dalla prigione invisibile

Come è possibile spiegare tali conseguenze disastrose? Secondo Zimbardo lo smarrimento causato dalla situazione in cui si trovarono gli studenti all’inizio dell’esperimento portò in loro incertezza relativa a loro stessi e alla situazione vissuta, in altre parole, un sentimento di deindividuazione che li spinse ad assumere in tutto e per tutto il ruolo assegnatogli arrivando a compiere azioni che non avrebbero mai fatto normalmente. Caparezza, nel suo ultimo album “Prisoner 709”, spiega di vivere una realtà analoga. Egli, successivamente alla depressione insorta dal manifestarsi di un acufene grave, confessa di sentirsi imprigionato in un ruolo che gli è stato imposto nel corso degli anni e derivante dalla sua professione, quella del cantante. Il ruolo lo blocca e lo fa vivere dentro una prigione che in realtà non esiste come quella dei ragazzi dell’università, anch’essi bloccati dentro i loro ruoli fittizzi.

 “Cantavo per fuggire dal mondo in un solo slancio. Ora che cantare è il mio mondo ne sono ostaggio”

Dei tanti carcerati Caparezza è “Prisoner 709”, il prigioniero 709, numero che strizza l’occhio sia al fatto che l’album può essere considerato (il) 7°o 9° in ordine di pubblicazione, ma anche al prigioniero 819, dato che se sottraiamo l’1 all’8 otteniamo 709, l’unico studente che riuscì a fuggire dalla finta prigione e convinse il professore a terminare l’esperimento.
Zimbardo rinominò tale cambio di personalità conseguente all’assunzione di ruolo “Effetto Lucifero”.

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