L’Earth Overshoot Day in ritardo per il Covid-19: che significa per il pianeta Terra?

Quest’anno l’Overshoot Day della Terra cade il 22 agosto, ma cos’è di preciso? Come si collega alla pandemia da Covid-19 e al nostro impatto sul pianeta?

Da: Osservatorio VeganOK

La pandemia da Covid-19 ha frenato il mondo, ha avuto un impatto sociale ed economico a livello globale, e questo ha portato ad un ritardo dell’Overshoot Day della Terra di quasi un mese rispetto agli anni precedenti: che sia l’avvento di una svolta verso uno stile di vita più sostenibile?

Earth Overshoot Day ed Impronta Ecologica

Ogni anno la Global Footprint Network calcola l’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno nel quale l’umanità, ipoteticamente, esaurisce le risorse fornite e i servizi ecosistemici erogati dal pianeta. Il calcolo viene effettuato sulla base dell’Impronta Ecologica (IE), ovvero un indicatore che misura la richiesta umana di risorse naturali, rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle e si riferisce ad una porzione di “territorio produttivo” sfruttabile calcolabile in ettari (ha).

L’Impronta si calcola pro-capite e si riferisce agli individui che usufruiscono delle risorse di un territorio, e si può calcolare per qualsiasi area di interesse, come una singola Nazione o una città; nel caso della Terra si parla di IE della popolazione mondiale. Si tengono in considerazione principalmente sei categorie: foreste necessarie per assorbire la CO2 prodotta, superficie arabile per agricoltura, superficie per il pascolo, superficie per estrazione di legname, superficie edificabile, superficie di mare per le risorse della pesca. Questo dato, fornito sempre in ettari (ha) di territorio, viene confrontato con la Biocapacità (BC) della Terra, ovvero la capacità della Terra di erogare servizi ecologici sfruttabili, e facendo la differenza si ottiene il Bilancio Ecologico (BE):

BE= BC-IE

La Biocapacità della Terra è di 1,8 ha pro-capite e l’Impronta Ecologica mondiale è mediamente 2,7 ha pro-capite, ovvero servirebbe una Terra e mezza ogni anno per soddisfare le esigenze dell’umanità (ma noi, ne abbiamo solo una!). È per questo che ogni anno andiamo in deficit e l’Earth Overshoot Day è proprio il giorno in cui l’umanità entra in debito con la Terra; ciò significa che superato quel giorno, utilizziamo le risorse in debito, più di quanto la Terra sia in grado di rigenerarle.

Se volessimo fare un paragone economico potremmo immaginare che la Terra ogni anno dà all’umanità 1000 euro ciascuno ma, essendo noi spendaccioni, finiamo questi 1000 euro prima della fine dell’anno. Il giorno in cui finiamo questi soldi è l’Overshoot Day, e tutto ciò che chiediamo alla Terra dopo questo giorno (ovvero le risorse che preleviamo) per riuscire a campare fino alla fine dell’anno è il nostro debito, che quindi ogni anno si accumula sempre di più. Qual è il rischio? Che la Terra potrebbe andare in “bancarotta” e non darci più nulla, neanche il minimo indispensabile per sopravvivere.

L’Earth Overshoot Day durante il Covid-19

Il Covid-19 ha colpito duramente molte aree del mondo non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico e sociale e questo ha avuto delle conseguenze evidenti sull’Impronta Ecologica. La pandemia ha infatti ridotto del 9,3% l’IE rispetto al 2019, come conseguenza appunto della frenata brusca che ha avuto l’economia mondiale e del drastico cambiamento di vita imposto e richiesto in questi mesi a tutti noi.

Da: Global Footprint Network

Dagli anni ’70 siamo in debito con la Terra a seguito di forte sfruttamento delle risorse, e ogni anno l’Overshoot Day è stato sempre un po’ in anticipo rispetto all’anno precedente: ma quest’anno no, nel 2020 entriamo in debito un po’ più tardi, il 22 agosto per la precisione, con ben 24 giorni di ritardo rispetto al 2019 che fu il 29 luglio. Erano 15 anni che non avveniva in questo periodo, nel 2005 fu calcolato il 25 agosto. È sicuramente un evento da non sottovalutare, anzi, è importante capire perché è successo per analizzare i nostri comportamenti. Le restrizioni, i divieti, le decisioni prese in questo periodo hanno allentato anche la presa nei confronti della Terra che potrebbe aver respirato un po’, ma forse non troppo.

Verso una svolta sostenibile

Questo ritardo nel raggiungimento dell’Overshoot Day potrebbe far pensare ad un’inversione nella tendenza allo sfruttamento delle risorse, è davvero così? Purtroppo no, questa anomalia è soltanto il frutto di una paralisi momentanea della nostra società e del nostro modo di vivere insostenibile, che è stato per qualche mese rallentato ma che resta comunque insostenibile. Questo momento storico ci insegna però due cose: la prima, che se veramente volessimo invertire la rotta dell’incidenza che abbiamo sul pianeta possiamo farlo, sono bastati pochi mesi per notare già la differenza sul nostro impatto, a dimostrazione del fatto che il debito nei confronti del pianeta è enorme, ma che abbiamo ancora del tempo per provare a risanarlo; la seconda, che siamo tutti parte di un unico grande sistema e che siamo indissolubilmente legati gli uni agli altri, da chi governa al semplice cittadino, e che quindi per dare una svolta sostenibile alla nostra vita è necessario farlo insieme, partendo ognuno dalla sua piccola e fondamentale “Impronta” che lascia.

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