Le zanzare possono diffondere l’HIV? La scienza dice no

Che la zanzara possa trasmettere il virus HIV è una delle tante leggende metropolitane, ma numerosi studi hanno evidenziato come ci siano impossibilità meccaniche e fisiologiche che questo accada.

Virus HIV

Le zanzare trasmettono numerosi patogeni agli esseri umani, rappresentando un vero e proprio pericolo per la salute pubblica: malattie come febbre gialla, malaria, febbre dengue e alcune encefaliti vengono trasmesse dalla loro puntura. Tra i patogeni trasmessi dalla zanzara non figura invece HIV, vediamo perché.

I motivi

Il primo motivo fa riferimento all’anatomia della zanzara: l’apparato boccale utilizzato per pungere è diviso in due condotti diversi, uno che punge ed inietta la saliva (e non sangue), e uno che succhia il sangue (e lo porta all’apparato digerente). Ciò significa che il sangue succhiato dalla zanzara non entra mai in contatto con quello della “vittima”, impedendo la trasmissione di HIV. Il secondo motivo è legato alla strategia riproduttiva di HIV: il virus si replica nei linfociti e nei macrofagi (due tipologie di cellule appartenenti alla classe dei globuli bianchi) dotati di un recettore specifico chiamato CD4, al quale si lega per penetrare al loro interno. Le cellule della zanzara non esibiscono tale recettore, rendendo di fatto impossibile l’infezione da parte del patogeno che, incapace di abbandonare l’apparato digerente della zanzara, viene distrutto dagli enzimi digestivi dell’insetto. Il terzo e ultimo motivo fa capo alla virulenza di HIV: sono infatti necessarie delle cariche virali consistenti affinché il virus possa colonizzare l’ospite umano, decisamente superiori a quelle ipoteticamente trasportate da una zanzara a pieno carico (che non è in grado di trasmettere HIV). Si stima che servirebbero circa dieci milioni di pizzichi per produrre una carica virale sufficiente. Inoltre, dopo un pasto abbondante di sangue, la zanzara attende almeno ventiquattro ore prima di pungere un’altra persona: periodo largamente sufficiente per la completa digestione del sangue e per la eventuale distruzione del virus. Analoghe considerazioni riguardano altri parassiti ematofagi, come pulci, cimici e zecche; la loro puntura può trasmettere altre malattie, ma non il virus dell’AIDS.

Ulteriori prove a sostegno di questa ipotesi

Vi sono altre prove indirette della impossibilità di trasmissione del virus HIV da parte delle zanzare. In primis, i bambini, che solitamente sono un bersaglio frequente e assiduo delle punture di zanzare, non si infettano mai da HIV. Inoltre, se le zanzare trasmettessero l’HIV, vi sarebbero picchi di contagi stagionali da HIV nei periodi in cui pungono alla grande gli esseri umani, cioè vere e proprie epidemie estive, come succede per la malaria e per la febbre gialla.

Qualche dato sull’HIV: la situazione nel nostro paese

Nonostante il numero delle nuove diagnosi sia diminuito nel corso degli anni, l’HIV resta comunque molto diffuso, soprattutto tra i giovani. In Italia, nel 2018, sono state riportate circa 3000 nuove diagnosi e l’incidenza più alta è stata osservata nelle fasce di età 25-29 anni e 30-39 anni. La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è attribuibile a rapporti sessuali (vaginali, anali, oro-genitali) non protetti, che costituiscono l’80.2% di tutte le segnalazioni. Le altre modalità di trasmissione del virus sono attraverso sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti o scambio di siringhe) e durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno, da madre affetta a figlio.

Il tema di HIV e AIDS, come si è visto, è ancora attuale e frequente, e tuttora spaventa: si tratta di un virus (e conseguente malattia) di cui, fino a qualche tempo fa, si sapeva e se ne parlava ben poco, forse anche per paura. Oggi, però, non deve essere più così e, in particolare, di deve portare avanti una forte battaglia per la prevenzione, affinché ci si informi e ci si protegga come meglio si può. Quindi tutelatevi e informatevi, perché non c’è malattia peggiore della disinformazione.

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