Il valore della sepoltura raccontato da una delle morti più tristi della saga di Harry Potter.
Perchè Harry Potter decide di seppellire Dobby con le sue mani e non usando la magia? Che valore aveva la sepoltura nell’antica Roma? Scopriamolo ricordando i riti della sepoltura.
Qui giace Dobby, l’elfo libero
«Grazie infinite, Dobby, per avermi salvato da quel sotterraneo. è ingiusto che tu sia morto, eri tanto buono e coraggioso. Ricorderò sempre ciò che hai fatto per noi. Spero che ora tu sia felice».
Le parole pronunciate da Luna Lovegood in Harry Potter e i doni della Morte 1 sono forse le più dolorose della saga, e muovono il nostro cuore irrimediabilmente, spontaneamente alla riflessione; la tragedia, perchè di tragedia si tratta, almeno per qualsiasi fan della saga, della morte di Dobby, si è consumata, e l’elfo libero più dolce della saga di Harry Potter, ucciso da Bellatrix Lastrange durante l’evasione da Villa Malfoy, in cui Dobby era andato ad aiutare Harry, Ermione, Ron, Luna, Olivander e Unci Unci. Harry Potter seppellirà il cadavere dell’amico Dobby senza magia, ma perchè? Che valore assume la sepoltura eseguita senza l’aiuto della magia?
La sepoltura di Dobby
Harry decide di seppellire Dobby senza usare la maglia, è lui stesso a scavare la tomba del suo amico, sporcandosi le mani con fatica, come Dobby stesso aveva fattoper salvare Harry, e a onorarlo come se fosse un eroe, che in fin dei conti, è ció che Dobby è stato per Harry. Ognuno degli amici dell’elfo libero, si premura inoltre di donargli qualcosa di suo per garantirgli una degna sepoltura: Ron dona le sue scarpe, Dean un berretto, Harry lo avvolge nella sua giacca, e infine Luna gli chiuderà gli occhi con dolcezza; tutti ringraziarono Dobby per la sua lealtà, e infine Harry scrisse sulla lapide “Qui giace Dobby, l’elfo libero”.
“Harry deglutì.
“Addio, Dobby”. Non riuscì ad aggiungere altro, ma Luna aveva già detto tutto. “
La sepoltura nell’antica Roma
Come dimostrano diverse fonti, la sepoltura aveva grande importanza presso i romani, ma soltanto i personaggi di rilievo ricevevano dei funari pubblici, in cui venivano eseguite delle orazioni e dei discorsi per ricordarne le gesta e onorarne le virtù.
Per quanto riguarda i funerali comuni, quando il moribondo era quasi al termine della sua vita, veniva chiamato al suo capezzale il parente più prossimo che raccoglieva con un bacio l’ultimo respiro del moribondo; dopo di che aveva inizio la conclamatio, ovvero la ripetizione del nome del defunto fino alla sua morte, in seguito veniva preparato il letto funebre e veniva organizzato anche il corteo funebre, a cui potevano partecipare anche le praeficae, donne pagate per piangere la scomparsa del defunto. Questi riti facevano sì che si scongiurasse il rischio di morte apparente, e che l’anima del defunto fosse trasportata nell’aldilà.