Scopriamo insieme cosa possono avere in comune Italo Calvino e “Coca Zero” dei Pinguini Tattici Nucleari.
La Coca Cola è la bevanda più commercializzata al mondo, tale che oggi esistono diverse varianti: la Coca Cola Light, senza caffeina, gusto limone e, la più amata, la Coca Cola Zero. Cosa succederebbe, però, se dietro a una bevanda si celasse un modo di vedere la contemporaneità? Lo spiega Italo Calvino con la canzone “Coca Zero” dei Pinguini Tattici Nucleari.
UNA MODERNITÀ LIQUIDA
Per capire il perché Italo Calvino non sceglierebbe la Coca Cola zero è doveroso chiamare in causa Zygmunt Bauman, un noto sociologo che ha creato la teoria della cosiddetta “società liquida”. Classe 1925, Bauman vive da ragazzo il clima nazista e dell’olocausto; alla fine della Seconda Guerra Mondiale compie gli studi di sociologia presso l’università di Varsavia , ambiente in cui si approccerà al Marxismo e da cui trarrà una riflessione sulla globalizzazione e, successivamente, sulla società liquida.
Negli ultimi lavori realizzati dal sociologo ha dato una sua interpretazione al concetto di modernità e postmodernità. Per Bauman la modernità è rappresentabile come una figura solida, a discapito della postmodernità che è invece liquida. La vita oggi è diventata troppo frenetica, quasi ingestibile; l’uomo è diventato un consumatore seriale e ha paura del cambiamento troppo veloce e repentino. Ecco che nasce il consumismo: l’uomo ha bisogno di comprare per sentirsi parte della modernità; il povero sente l’esigenza di standardizzarsi, a tal punto da sentirsi frustato e inferiore se non riesce a sentirsi come gli altri, ovvero accettato dalla società nel suo ruolo di consumatore.
ITALO CALVINO E LE CITTÀ INVISIBILI
Continuatore di questa teoria proposta da Bauman è proprio l’intellettuale Italo Calvino, il quale riporta la visione baumaniana negli schemi della letteratura contemporanea. Calvino ha cercato di mostrare il cambiamento sociale che il mondo stava affrontando dal dopo guerra, con l’arrivo del consumismo. Italo Calvino si configura uno degli autori più importanti del Novecento, riscontrando successo come neorealista e postmodernista e proseguendo le stesse orme lasciate da Bauman.
Dai toni fiabeschi, Italo Calvino cerca di rappresentare con tristezza un mondo che oramai è in netto cambiamento, fugace, così come lo rappresenta nelle Città Invisibili.
Città invisibili è un un testo poetico costituito da brevi descrizioni di città immaginate dallo stesso autore (rimane vaga l’idea che lo scrittore si sia ispirato a città realmente esistenti), sono “invisibili” in quanto irreali, eppure possono essere reali per la politica o l’ideologia che queste esprimono. Ma perché le città? Fin dall’antichità le città sono luoghi perimetrati con delle mura, dunque il loro interno è sacro, regolamentato da delle leggi che rendono il luogo un posto armonico. Oramai oggi non è più così, infatti negli stessi anni in cui Italo Calvino scriveva le città Invisibili, un altro grande autore del Novecento, Pier Paolo Pasolini, denunciava nel suo Petrolio il concetto di inospitalità che la città aveva creato: oggi un luogo in cui l’uomo è diventato una belva.
Il testo poetico è un costante dialogo fra due personaggi Kublain Kan, immagine del lettore, e Marco Polo, il quale rappresenta il narratore. Durante le battute scambiate fra i due, Marco Polo mostra come la letteratura sia diventata liquida, dimostrazione di una società che è in continua evoluzione, mentre Kublain Kan incarna la figura di un imperatore che è ancora legato al passato.
I PINGUINI TATTICI NUCLEARI E LA COCA ZERO
Signora mia, tutto cambia e lei sta dietro
Chissà per quanto reggerà la legge di Pareto
Signora mia, la vedo alzare gli occhi al cielo
Non si ordina più Coca Cola, solo Coca zero
Il gruppo Bergamasco con questa canzone tratta un tema sociale molto attuale, ovvero il continuo cambiamento precoce che la società vive e che ha come conseguenza l’omologazione. Nella loro bravura artistica i Pinguini Tattici Nucleari sono riusciti a mettere nero su bianco quella che è la teoria proposta da Bauman, ripresa da Italo Calvino.
La Coca Cola Zero è la bevanda più venduta della Coca-Cola Company, definita anche come il secondo miglior prodotto venduto al mondo dopo l’Iphone. Dietro alla vendita di questa bevanda dissetante si nasconde l’esigenza di stare al passo con i tempi, infatti in pochi sanno che la Coca Cola Zero è nata per un pubblico maschile, il quale aveva bisogno di un gusto con zero zuccheri ma che non fosse indirizzato a un pubblico ritenuto più femminile, così come si proponeva la Coca Cola Light. Oggi bere la Coca Cola Zero è diventato indice di omologazione, pieno rispetto di quel sentimento di appartenenza a un gruppo sociale.
Toglieranno Gesù dalla parete
Mentre lei rimpiange di quando c’era lui
L’inno di Mameli si canterà in inglese
Nel paese pure al bar si parlerà di gender fluid.
L’Italia è un popolo democratico laico, nonostante ciò da sempre nelle scuole si trovano appese ai muri i crocifissi, eppure oggi se un insegnante cerca di inculcare la fede cristiana ai suoi alunni viene sospesa, perché ritenuta “plagiante”. Grazie ai social media è possibile parlare con le persone che si trovano dall’altra parte del mondo, ma il pegno da pagare è la conoscenza della lingua inglese. La conseguenza derivata da questa proliferazione di conoscenza è l’omologazione linguistica annesso alla caduta di alcune lingue minoritarie. Ancora, negli anni ’60 non esisteva una sensibilità sui temi omosessuali, invece oggi è possibile parlare a testa alta di comunità LGBTQIA+.
Se oggi Italo Calvino potesse ancora una volta affrontare questo tema, sicuramente berrebbe una Coca Cola, perché gusterebbe un passato che ormai è diventato futuro.