La serie “Unbelievable” ci mostra cosa fare in caso di violenza sessuale

Tema sempre tristemente attuale, la violenza sessuale è un reato di cui si è iniziato a parlare schiettamente solo negli ultimi tempi. Un esempio è la serie tv Unbelievable.Le notizie a riguardo sui quotidiani e sui tg sono infinite ancora oggi: la violenza sessuale è una vera e propria piaga del nostro tempo. E’ molto difficile da estirpare, in quanto ha una storia molto radicata nella nostra cultura patriarcale e maschilista del possesso e della superiorità maschile sul genere femminile. In Occidente, ma non solo, è ancora un tema caldissimo nel ventunesimo secolo. Non scordiamoci però che fino a relativamente pochissimi anni fa la situazione era tragica dal punto di vista legislativo. Anche oggi l’iter di una violenza sessuale è intricato e ce lo mostra la serie tv Unbelievable.

La storia vera di Unbelievable

Approdata su Netflix nel 2019, Unbelievable è una mini-serie tv di giusto otto episodi prodotta negli Stati Uniti. Raccontando delle vicende realmente accadute qualche anno prima, Unbelievable mostra l’iter investigativo, giuridico e soprattutto umano dietro a una serie di stupri avvenuti in Colorado e nello Stato di Washington ai danni di donne di diverse età e provenienze socio-culturali. Tutto inizia dalla violenza sessuale sulla giovanissima Marie Adler, che non viene creduta dalla polizia e viene addirittura accusata di aver riportato falsa testimonianza. Solamente il duro lavoro di due detective donne di diversi distretti di polizia riuscirà a smascherare lo stupratore seriale dietro allo stupro di Marie e a tutti quelli che sono seguiti negli anni, accomunati dallo stesso identico modus operandi.

La storia del reato di violenza sessuale

Fino al 1996 la violenza sessuale veniva considerata un delitto contro la morale pubblica e il buon costume: ecco perché dicevo che fino a poco tempo fa questo tipo di reato non aveva la rilevanza che merita. A dare una svolta alla questione sono stati i movimenti femministi negli anni ’70, oltre a diversi stimoli dall’Europa e dall’Onu. Nel 1986 infatti il Parlamento Europeo invita gli Stati membri a elaborare una legislazione che qualifichi la violenza sessuale come un delitto contro la persona, recepita poi dieci anni più tardi nel nostro legislatore.

La legge 66/1996

Con la legge sulla violenza sessuale entrata in vigore nel 1996 questa si configura come un crimine contro la persona. Ciò è espressione della rivoluzione della sessualità: ci deve essere sia il rispetto che la volontà della donna per un atto del genere. Inoltre viene sancita la difesa dell’autodeterminazione della persona in ambito sessuale. Il bene giuridico offeso dalla violenza sessuale è la libertà personale della vittima. Il reato è punito dagli articoli 572, 609 e 612 del Codice penale: è prevista la reclusione da 5 a 10 anni nei casi base. Nei casi considerati meno gravi, la pena è diminuita di massimo due terzi, mentre in quelli più gravi può essere aumentata la forbice edittale a 6-12 anni (se la vittima ha meno di 14 anni) o a 7-14 anni (se la vittima ha meno di 10 anni). Per cercare di limitare questo triste fenomeno è necessario prevenirlo attraverso un’educazione volta a riconoscere e rispettare le differenze nei rapporti di genere, anche abolendo stereotipi.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.