“I Viceré” di Federico de Roberto: analizziamo un’epopea familiare tra potere e corruzione”

Scopriamo chi fu lo scrittore italiano Federico De Roberto e analizziamo l’opera “I Viceré”, il suo capolavoro romanzesco. 

L’opera di Federico de Roberto propone una versione lucidamente pessimistica e grottesca di quel processo risorgimentale che si stava fissando nella retorica nazionalista, destinata a fare precipitare l’Italia prima nella guerra e poi nella dittatura.

FEDERICO DE ROBERTO

Federico De Roberto nacque a Napoli nel 1861, la sua vita coincide con la prima fase dell’esperienza nazionale italiana, dall’Unità (1861) all’insediamento del fascismo (1922). A vent’anni, dopo un primo apprendistato scientifico, abbandona gli studi universitari per dedicarsi al giornalismo letterario. L’attività giornalistica è segnata soprattutto dalla riflessione sulle tendenze della letteratura contemporanea e mostra l’interesse dell’autore per il panorama internazionale, in particolare quello francese. De Roberto ricerca un metodo rigoroso che trova nei campioni della letteratura d’oltralpe, da Flaubert a Maupassant. La sua prima opera fu “La sorte” (1887), seguita dai “Documenti umani” (1888), due raccolte di novelle in cui risalto il rapporto col verismo soprattutto verghiano ma interpretato in modo più straniato.

 

“C’è una verità reale e una verità ideale […]. Reale è il mondo delle cose, ideale è il mondo delle idee. Ora un’idea, un sentimento, un fatto d’ordine morale è nel vero allo stesso titolo di una cosa, di un avvenimento, di un fatto d’ordine fisico. Una concezione spirituale esiste con lo stesso diritto di un oggetto materiale; e potrebbe anche dire: con un diritto più legittimo poiché il mondo esteriore non ci si rivela se non per via di immagini interne.”

È possibile notare l’impronta delle letture francesi di De Roberto a partire da Paul Bourget. A questo modello De Roberto affianca l’opposto procedimento naturalista che, secondo le indicazioni di Zola, imponeva di rappresentare un ambiente e le forze sociali economiche e sentimentali che lo animavano applicando rigorosamente il principio dell’impersonalità. L’apparente contraddizione tra il metodo di Paul Bourget e quello di Zola viene risolta dallo stesso autore un’intervista del 1894 dove spiega di “non avere un sistema determinato, di non appartenere in eterno a una scuola, di cambiare metodo a seconda dell’argomento”. Ciò appare con chiarezza in due libri di novelle pubblicati entrambi nel 1890 in cui lo scrittore adotta le due diverse impostazioni, naturalista e psicologica, in relazione ai suoi diversi scopi. Molto importante sarà anche il modello leopardiano, infatti De Roberto dirà che il poeta di Recanati è quell’artista capace di reagire all’esperienza traumatica della modernità.

“I VICERÉ”

Dopo “L’illusione” del 1881, “I Viceré” è il secondo episodio dedicato alla nobile famiglia degli Uzeda di Francalanza. La nobile famiglia siciliana degli Uzeda è dilaniata da accaniti contrasti d’interesse che oppongono il principe Giacomo, duro e avido, al dissoluto conte Raimondo, il cinico e corrotto don Blasco al nipote Ludovico, monaco libertino, e alla sorella, donna Ferdinanda. Alle beghe di fratelli e parenti, sullo sfondo degli avvenimenti che segnano l’unità d’Italia, si aggiunge la lotta che tutti insieme sostengono per conservare gli antichi privilegi e la posizione di dominatori (nonostante il naufragio di alcuni singoli, come don Eugenio, finito in miseria). Così don Blasco è pronto ad approfittare della soppressione dei conventi per acquistare beni ecclesiastici; il vecchio don Gaspare non esita a fingere simpatie liberali, riuscendo a farsi eleggere deputato; Consalvo, l’ultimo degli Uzeda, si mescola a faccendieri corruttori pur di farsi eleggere a sua volta. Infine Giulente, giovane patriota, che nonostante il matrimonio con una Uzeda non ottiene la sperata promozione sociale, incarna il naufragio degli ideali della borghesia liberale. La stesura del romanzo, iniziata a Catania nel settembre 1891, fu completata nel novembre 1892. Inoltre De Roberto sottopose poi il testo a un lungo lavoro di revisione, terminato verso la fine del 1893. L’opera fu pubblicata dall’editore Galli di Milano nell’agosto 1894. Nel romanzo de Roberto interpreta rigorosamente il principio dell’impersonalità impedendo ogni identificazione del narratore con i protagonisti. Ne scaturisce un’opera multi prospettica in cui le vicende sono viste e rappresentate attraverso i temperamenti e le ossessioni dei diversi personaggi.

“Ella sapeva com’eran fatti, tutti quegli Uzeda; quando s’incaponivano in un’idea, neanche a spaccargli la testa li potevan rimuovere; erano dei Viceré, la loro volontà doveva far legge!”

LA CRITICA DEL RISORGIMENTO

Romanzo della follia poliprospettica, “I Viceré” appare oggi come uno dei più efficaci contro-discorsi dell’epoca risorgimentale contro la retorica nazionale è nazionalista che riduceva in termini eroici e agiografici la complessa vicenda che aveva condotto all’Unità d’Italia (1861) e alla conquista di Roma (1870), De Roberto propone la storia di un ambiente circoscritto e delle sue determinanti ambientali, mostrando sia l’inerzia delle popolazioni locali sia la responsabilità dei ceti dirigenti, la cui condotta poco coscienziosa apparve e manifesta proprio in quegli anni in particolare in occasione dello scandalo della Banca Romana (1893). In questo modo lo scrittore non solo sostiene l’idea che la vecchia classe politica borbonica non è stata affatto eliminata dalla scena politica, ma mette in scena l’affermarsi di un sistema politico basato sull’influenza del grande crimine e ancor più sulla congestione governativa da parte di gruppi e partiti, anche opposti, ma uniti dal comune intento di controllare il potere. Ogni membro della famiglia ha una storia segnata dalla corruzione morale e biologica, che si evidenzia anche nella loro fisionomia e nelle deformità fisiche. Da questo libro è stato liberamente tratto un film omonimo, uscito nei cinema italiani nel novembre 2007 con la regia di Roberto Faenza e una versione più lunga per la televisione.

 

 

 

 

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