La rinascita di Napoli parte dall’arte: ecco come la città ha superato gli stereotipi

Dall’arte alla musica, dalla televisione allo sport: ecco come Napoli è riuscita ad espandere la propria cultura nel mondo.

La città di Napoli ha vissuto per anni nell’ombra dei suoi stereotipi. Nell’ultimo periodo, però, appellativi come “la città dei fuochi” risultano ormai largamente superati: Napoli si sta preparando a risorgere dalle proprie ceneri.

Napoli: cultura e stereotipi

“Vedi Napoli e poi muori” così Goethe celebrò la città partenopea in seguito al suo viaggio in Italia. Ciononostante Napoli è stata sempre vittima di diversi stereotipi e luoghi comuni, anche legati alle tradizioni e alla cultura, che ne hanno intaccato la reputazione e l’immagine non solo della città, ma anche dei cittadini stessi. Eppure negli ultimi anni la città azzurra è tornata a splendere anche grazie allo spirito di appartenenza dei propri cittadini, che sono riusciti a rilanciare l’immagine della propria città, non facendola più passare come la “città dei fuochi” o “la casa della camorra”, ma riuscendo ad esportare e a rilanciare la cultura, la lingua e le tradizioni, rendendole l’emblema della rinascita.

L’arte come chiave della rinascita

L’arte ha svolto un ruolo fondamentale nel rilancio della figura della città di Napoli, con alcune opere e alcuni quartieri che sono ormai da considerarsi simboli per il turismo italiano: famosissima è ad esempio la via di San Gregorio Armeno, conosciuta in tutto il mondo come “la Via dei Presepi” per via della presenza di numerose botteghe che realizzano a mano personaggi per i presepi. Camminando per la città è impossibile non notare gli splendidi murales che caratterizzano essa. I quartieri spagnoli, che sono tra le zone più caratteristiche di Napoli, presentano numerosi di questi murales, molti dei quali sono diventati ormai simbolo della street art italiana, come lo storico murales di Maradona realizzato in occasione del secondo scudetto del Napoli e successivamente restaurato nel 2016. In questa zona, i due artisti Cyop&Kaf hanno realizzato 223 graffiti in 3 anni tramite il progetto “Quore spinato”, con l’obiettivo di rilanciare il quartiere proprio tramite la street art.

Per gli amanti della street art Napoli è una meta ideale. La città partenopea è infatti piena di stupendi graffiti che rivelano la sua indole passionale e artistica, raccontandone la storia, i pregi ma anche le sue problematiche.

L’immagine di Napoli è senza dubbio legata anche alle sue numerose Chiese. In diciassette secoli di storia a Napoli sono sorte circa un migliaio di chiese, che costituiscono un vero e proprio patrimonio artistico, civile, architettonico e culturale per la città, che nel XVIII secolo era detta la città delle cinquecento cupole.

La cosa che ci è sembrata più straordinaria, a Napoli, è il numero e la magnificenza delle sue chiese: posso dirvi, senza esagerare, che ciò oltrepassa l’immaginabile.” (Maximilien Misson)

L’evoluzione della musica napoletana

La musica è senza alcun dubbio una delle realtà che da sempre caratterizza Napoli e i suoi cittadini. La canzone classica napoletana nasce come musica popolare, ovvero come genere che ha lo scopo di “raccontare” le tradizioni, la cultura e il folclore locale con le loro rispettive caratteristiche, ed è divenuta negli anni uno dei simboli della musica italiana, ottenendo sempre più successo anche grazie ai diversi interpreti di fama mondiale come Mario Merola, Pino Daniele, Gigi D’Alessio, Lucio Dalla e Nino D’Angelo. Oltre ai vari temi ricorrenti presenti nel panorama musicale italiano, la musica napoletana si focalizza principalmente sul racconto della città e sulla vita all’interno di essa, esaltandone pregi e difetti. La lingua Napoletana inoltre fa da madre anche a un “nuovo” genere musicale, il rap-napoletano o urban-napoletano, che a partire dagli anni 2000 ha iniziato a scalare le classifiche italiane e non solo,  superando anche barriere linguistiche e superstizioni. Tra i protagonisti di questo genere troviamo Geolier, Clementino, Liberato e Luchè, che nelle loro opere trattano temi legati alla rivalsa sociale e all’amore per la loro terra natia.

Napoli è sempre stata una città con un enorme spessore artistico. Negli ultimi anni il rap napoletano sta avendo una fioritura, si sta prendendo quello che ha sempre meritato. I ragazzi napoletani che rappano hanno una marcia in più, hanno più grinta perché cercano una rivalsa.” (Lele Blade)

Il mondo televisivo ambientato a Napoli

Un’altra forma d’arte che ha aiutato Napoli a risorgere è sicuramente quella legata al mondo della televisione. Sono molti infatti i volti napoletani che oggi giorno arricchiscono la televisione italiana partecipando assiduamente a programmi televisivi, fiction o serie tv; tra i volti più conosciuti troviamo Stefano De Martino, Barbara D’Urso, Alessandro Siani e Vincenzo Salemme. Ciononostante la vera protagonista televisiva, che più di tutti incarna lo spirito napoletano, è Napoli stessa: nella città, infatti, sono state ambientate e girate diverse serie tv e film che raccontano alcuni aspetti della realtà partenopea con l’obbiettivo di espandere il marchio napoletano nel mondo e di incitare a non soffermarsi sulle apparenze: proprio questo è, ad esempio, il tema del film “Benvenuti al Sud” di Alessandro Siani e Claudio Bisio. Altre due opere che ormai sono entrate a far parte della storia di Napoli sono “Gomorra” e “Mare Fuori” : la prima, pur raccontando realtà di Napoli che sono ormai in parte superate, ha aiutato la cittadina ad espandere la lingua locale in tutto il mondo, annullando anche il divario tra nord e sud, e inoltre ha aiutato alla rivalutazione di alcuni quartieri come ad esempio Scampia, e dei rispettivi simboli, come lo sono le vele dello stesso quartiere; la seconda ha portato alla luce alcune realtà dei ragazzi di Napoli, cercando di portare sul grande schermo la speranza e la redenzione ed incitando i telespettatori a non soffermarsi sulle apparenze.

Un successo che va oltre il risultato sportivo

L’apice della rinascita della città è stato il terzo scudetto, raggiunto nella stagione 2022/2023. Dopo 33 anni il Napoli è campione d’Italia. Il successo va oltre il semplice campo da gioco e le parole di Marino Nicola fanno capire meglio quanto questa vittoria sia stata importante per il Napoli e per Napoli.

“la squadra rappresenta la città e quando il Napoli vince è come se si rafforzasse l’idea che la città ce la può fare a vincere anche fuori dal campo di calcio. Fu così all’epoca di Maradona, che arrivò in una Napoli in ginocchio, segnata dal terremoto. E lui fece voltare pagina. Ora accade una cosa analoga: i successi del calcio e questo boom turistico che vanno in sinergia, funzionano più di una legge speciale su Napoli.”

aggiungendo

“L’effetto è duplice. Il primo è economico, sul turismo, ci sono dei flussi importanti: la gente non vuole perdersi il modo particolare in cui i napoletani fanno festa. La città esercita sullo straniero un richiamo antico che anche oggi continua ad avere appeal. Il secondo è l’effetto sul morale della città: lo scudetto tiene alto il morale dei napoletani e al contempo fa crescere il soft power di Napoli, la sua reputazione. Sappiamo quanto hanno inciso i successi del Barcellona sul boom turistico della città fra gli anni ’80 e ’90. C’è un circolo virtuoso messo in moto dal calcio.”

 

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