La mistificazione dei pensieri: il nazifascismo di ieri e la demagogia di oggi

Un video del Museo della tecnica di Milano ci riporta a una mostra del 1939 su Leonardo in cui l’opera del genio venne manipolata per interessi politici. Oggi accade lo stesso con le demagogie populiste?

Leonardo e il fascismo (Museo della scienza e della tecnica Milano)

Leonardo e il fascismo (Museo della scienza e della tecnica Milano)

La mostra del 1939

Milano, 1939, il fascismo ben ancorato nella società italiana cerca in ogni modo di mostrare come il genio italiano, soprattutto da un punto di vista ingegneristico, possa essere il migliore: è proprio per questo motivo che viene realizzata una mostra in cui Leonardo da Vinci viene eletto a massimo esecutore della rinascenza latina, per dirla con D’Annunzio, come colui che ha aperto la strada per la diffusione dell’effigie dell’Italia come suprema dominatrice tecnico-scientifica a livello mondiale. La mostra ebbe una risonanza globale e Mussolini ebbe la possibilità di gonfiare il petto e mostrarsi superiore – anche se poi, come ben si sa, quella supremazia tecnico-scientifico-militare tanto millantata non ebbe riscontro sui campi di battaglia. Questa sapiente mossa politica aveva le sue radici nella necessità, da parte dei gerarchi fascisti, di mostrare attraverso le apparenze una grandezza e maestosità che, de facto, non esistevano: la manipolazione dell’attività del fiorentino rinascimentale si inseriva perfettamente in questo solco mistificatore per devìare le incertezze del popolo italiano che già dubitava della forza del fascismo.

Mostra Leonardo 1939 (ibidem)

Un altro esempio: la nazificazione di Nietzsche

L’obiettivo dei regimi del XX secolo era, ovviamente, quello di cercare di trarre il maggior profitto possibile, in termini di consenso popolare e di terribilità politica, da qualsiasi pensiero che potesse apparire, anche lontanamente, simile al proprio. Fu proprio per questo motivo che, in Germania, l’aspetto anti-egualitario e anti-democratico della speculazione filosofica nietzschiana venne manipolato e ingigantito da parte dei nazisti – e della sorella di Nietzsche, Elizabeth Nietzsche Forster, che curò l’archivio weimariano del fratello e accettò calorosamente la visita di Hitler. La sorella parafulmine, com’è stata definita da Ferraris, su cui i maggiori adulatori di Nietzsche hanno riverberato tutto ciò che non potevano accettare del suo pensiero, ha sicuramente contribuito alla nazificazione nietzschiana che si erge su alcuni capisaldi della pars construens della sua riflessione: der Wille zur Macht, l’Ubermensch e la critica alla morale degli schiavi. Tre aspetti che sono stati esasperati verso una interpretazione dominatrice sull’Altro, sul più debole.

Hitler all’archivio weimariano di Nietzsche (filosofiprecari)

La demagogia oggi: mistificazione e manipolazione

Mistificazione e manipolazione del linguaggio non sono altro che fondamenti precipui della demagogia, ossia la degenerazione della democrazia in idolatria delle masse, in deformazione completa e, oseremmo dire, sofistica delle informazioni in modo tale da essere aderenti alle volontà effimere e fatue delle masse, al loro voler essere gaudenti e materialmente agiate. Oggigiorno la retorica populista si inserisce nel solco di questa demagogia dis-informativa che cerca di muovere il sentimento, anche più abietto, delle folle utilizzando un atteggiamento lambiccato e proteiforme a seconda delle diverse situazioni che i vari politici si trovano ad affrontare.

Ciò che è opportuno evidenziare è che, in una realtà sociale completamente dominata dall’ottica dell’hic et nunc materialistico come quella attuale, soverchiata da una mole incredibile di informazioni, vere o false che siano, sia molto più facile per una personalità influenzare positivamente o negativamente le masse e, al tempo stesso, portare loro sotto le proprie ampie ali sofistiche che non temono nulla: nessun argomento, nessuna problematica e nessun avversario – se non la cultura e la vigilanza critica. Hypocrite lecteur – mon semblable, mon frére sono necessarie queste ultime due peculiarità per non lasciarsi fuorviare e dominare da un pensiero controverso e onniesplicativo che, in realtà, è fallace e manipolatore.

 

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