La Sclerosi Multipla si può manifestare in modo qualitativamente e quantitativamente diverso a seconda dell’entità del danno, ma anche a seconda dell’individuo che ne è affetto. Il corpo attacca, letteralmente, sé stesso: il Sistema Immunitario si rivolta contro il Sistema Nervoso, intacca le connessioni tra i neuroni che ne permettono la comunicazione. Le connessioni colpite vengono danneggiate e la velocità di conduzione significativamente rallentata. Perchè avviene tutto ciò? Per poter avere una risposta bisogna scoprire da cosa è costituito e come funziona la trasmissione del segnale da un neurone all’altro.
La morfologia del neurone
I neuroni sono i principali costituenti del sistema nervoso. Sono composti da un corpo cellulare e dai prolungamenti dello stesso. I prolungamenti adibiti alla ricezione del segnale che proviene da un altro neurone sono chiamati Dendriti. I Dendriti si dipartono dal corpo cellulare e assumono una struttura che ricorda facilmente un albero. Se questi prolungamenti sono particolarmente numerosi, infatti, prendono il nome di Albero Dendritico. Il prolungamento opposto si occupa, invece, della trasmissione del segnale ed è chiamato Assone. La parte terminale dell’assone è posta in comunicazione diretta, se così si può dire, con il neurone successivo. È affascinante notare che, di fatto, non si tratta di una comunicazione vera e propria perché i neuroni, effettivamente, non si toccano. È vero che la trasmissione del segnale avviene attraverso segnali che possono essere di natura o elettrica o chimica, ma un contatto vero e proprio, nella realtà dei fatti, non sussiste. La trasmissione del segnale avviene in pochi millesimi di secondo, ma la sua velocità non potrebbe essere la stessa senza la presenza di un tipo particolare di cellula.
Il ruolo chiave della Mielina
Classificata come cellula gliale, con la funzione di garantire il corretto funzionamento del sistema nervoso, l’Oligodendrocita è una cellula che forma la guaina mielinica, la sostanza che avvolge l’assone di più neuroni contemporaneamente. Dal momento che ogni guaina mielina ricopre più neuroni, occorrono più oligodendrociti per ricoprirne tutta la superficie. Tuttavia, ogni guaina lascia un punto dell’assone scoperto, denominato nodo di Ranvier.
Ma come mai esistono delle parti dell’assone lasciate scoperte? Diversamente da quanto si possa pensare inizialmente, queste sono di vitale importanza per la trasmissione del segnale: la mielina, infatti, ha una funzione isolante e, dunque, non può trasmettere segnali di natura elettrica. La sua presenza, però, fa sì che il segnale elettrico “salti” da un nodo ad un altro, in modo tale che ne beneficino sia la velocità che la precisione stessa del segnale e, dunque, ottimizzando la trasmissione delle informazioni. Ecco perchè un danno a questo tipo di cellule può avere delle conseguenze devastanti, che alterano in maniera profonda e grave varie funzioni del sistema nervoso, come la percezione stessa. Andiamole a vedere più nel dettaglio.
Sintomi e conseguenze della Sclerosi Multipla
Principalmente, la Sclerosi Multipla consta di attacchi caratterizzati da un picco e da una regressione. I sintomi che si rilevano nei riguardi di questa patologia non sono altro che lo specchio della lesione che il sistema nervoso ha subìto. A seconda della zona colpita si possono rilevare sintomi come l’affaticamento, disturbi motori, vertigini, deficit ottici, ma anche depressione, disturbi del sonno e disturbi genitali. Danni al nervo trigemino possono causare dei deficit a livello sensitivo, possono sussistere danni alla percezione sensitiva che comprendono anche l’insorgenza di disturbi dell’umore. La malattia si manifesta attraverso una rapida e contemporanea insorgenza di questi, o altri, sintomi o nel peggioramento di alcuni preesistenti. Il suo decorso, invece, si manifesta o con una regressione parziale o, più raramente, con una regressione totale dei sintomi, tuttavia non scompare mai del tutto e può presentare anche un un andamento ingravescente. La trasmissione del segnale ne viene gravemente compromessa e il mondo non appare più quello che era. E’ curioso come un danno che potrebbe sembrare infinitesimale può provocare così tante conseguenze che si ripercuotono in tutti gli aspetti della vita di ciascuno. Una semplice infiammazione, o un trauma dovuto ad un incidente possono cambiare per sempre una vita. Anche l’aspettativa di vita si riduce di 7 o 14 anni rispetto la media della popolazione.
Risulta sempre più evidente quanto possa essere fragile la vita di ciascuno. E’ sconvolgente come piccoli eventi possano sconvolgere in maniera radicale l’esistenza, provocando persino dei dubbi su quella che è effettivamente la realtà. Si può dire che essa sia oggettiva? O semplicemente il frutto delle connessioni che il cervello attua?. Una malattia fa sì che mondo che conosciamo cessi di esistere.
Alice Tomaselli