Loredana Bertè attacca Giorgia Meloni. Vediamo come i bias cognitivi possano condizionare le nostre decisioni ed opinioni.
“Si deve vergognare, di onorevole non ha nulla”. Con questa frase Loredana Bertè, va contro la presidentessa di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni. La nota cantante, non essendo in alcun modo autorità politica, potrebbe comunque influenzare molte persone. Vediamo come e perché.
Che cos’è un bias cognitivo?
Quello di cui stiamo parlando è un bias cognitivo molto diffuso e che è possibile riconoscere. Ma come si spiega un bias cognitivo?
Un bias cognitivo è, in pratica, un errore sistematico, che si ripete, risultato di “scorciatoie” che il nostro cervello utilizza. Mi spiego meglio.
La nostra mente ogni giorno deve elaborare talmente tante informazioni che pensare di analizzare in modo approfondito ciascuna di esse è effettivamente impossibile; prima di tutto perché richiederebbe moltissimo tempo e, in secondo luogo, perché il nostro cervello si sovraccaricherebbe nel giro di poche ore.
Daniel Kahneman, psicologo statunitense, spiega quindi questi bias affermando come esistano due differenti sistemi che si attivano quando è necessario elaborare informazioni: il sistema 1 ed il sistema 2.
Il primo è veloce, intuitivo, più soggetto alle nostre emozioni, e viene spesso utilizzato, come detto prima, per evitare di stancare eccessivamente la mente. Il secondo è invece più analitico, preciso, critico, ma lento e molto dispendioso in termini di energie mentali.
Spesso l’ambiente esterno fa capire al soggetto se far entrare in campo il sistema 2 (ad esempio, se stiamo risolvendo dei problemi matematici durante un test, andare troppo ad intuito o sciegliere una formula perché ci aggrada di più non è esattamente una splendida idea), ma quando ci troviamo sdraiati davanti al televisore o stiamo guardando il nostro smartphone dopo una lunga giornata il nostro sistema 2 potrebbe non essere così “sveglio”.

Quando l’errore è all’ordine del giorno
Il fatto che Loredana Bertè, che di per sé con la politica non ha nulla a che fare, potrebbe influenzare i suoi fan a cambiare, in questo caso, schieramento politico, è un ottimo esempio di bias. Apprezzando la cantante per la sua bravura in ciò che fa, molte persone potrebbero “traslare” questa sua competenza ad altri ambiti al posto di elaborare ciò che dice criticamete e sulla base di personalità effettivamente competenti in quell’ambito.
D’altra parte, Loredana potrebbe essere stata vittima di un altro tipo di bias, ossia dell’overconfidence bias, un ecceso di sicurezza nelle proprie capacità in una determinata materia, ossia parte di quello che è l’effetto Dunning-Kruger (dai primi due psicologi che osservarono il fenomeno). Spiegando brevemente, questo consiste nel fatto che quando una persona sa poco su un argomento pensa di sapere di più, mentre quando conosce più cose riguardo un tema crede di sapere meno fino a quando queste conoscenze o competenze verranno effetivamente sviluppate.
Vi sono inoltre molti altri bias che possiamo incontare nella vita di tutti i giorni. Uno è il cosiddetto “effetto aureola”, quindi una buona prima impressione di una persona può portaci a giustificare il futuro comportamento (anche negativo) di questa, un altro è “l’effetto ancoraggio”, ossia prendere per buona la prima informazione che ci capita tra le mani, che può essere talvolta conseguenza del bias di conferma, che ci porta a ricercare e accettare solon dati ed informazioni che confermano una nostra ipotesi.

Proteggersi dagli errori
In breve, siamo invasi dai bias mentali (ne sono stati individuati almeno 175!) che spesso e volentieri vengono usati per manipolare le nostre scelte e decisioni, ma come difendersi da essi?
Già leggendo questo articolo, ed essere quindi coscienti della presenza di questi errori sistematici, aiuta molto nell’ostacolarli e capire quando esercitano la loro influenza su di noi.
Un ambiente molto variegato, anche multiculturale, una compagnia di amici dove le opinioni su vari temi sono discordanti e le informazioni arrivano da più fonti possono avere un grande impatto sul nostro pensiero critico.
Quando non siamo sicuri di riuscire a ragionare lucidamente e pensiamo di poter essere vittima di bias, è molto utile avere un piano di azione predefinito per quella determinata situazione, al fine di prendere decisioni già precedentemente stabilite e non decisioni che potrebbero essere frutto di errori cognitivi.
Aiutatemi a capire mi sento violata ???