Da Carmilla e Dracula ai giorni nostri: punti comuni e discordanze.
Affascinanti, attraenti, intriganti: queste loro qualità hanno incantato i lettori di tutto il mondo. Chi sono? I vampiri, ovviamente, i “belli e dannati” protagonisti di molti romanzi gotici, che hanno incantato ragazzi e ragazze, uomini e donne di tutte le età, che si sono fatti amare in modo sconsiderato da molti di noi.
La nascita del romanzo gotico
Il romanzo gotico è un genere narrativo che nasce in Inghilterra nel periodo pre-romantico, circa a metà del 1700. L’aggettivo “gotico” qui si può leggere secondo 2 accezioni:
- per definire l’ambientazione spesso medioevale
- per fare riferimento ad uno stile sregolato, che si rifà a temi che rivestono anche il soprannaturale e qualcosa celato dal mistero
Le storie che vengono narrate, infatti, vengono ambientate in castelli diroccati, sotterranei oscuri, cimiteri, soprattutto nelle ore serali o notturne, in modo che venga mantenuto il tema del “mistero” e delle “zone d’ombra” che lasciano sempre al lettore una certa suspance, che lo coinvolgono nella lettura, nella vicenda che lo scrittore sta narrando.
I personaggi, solitamente, sono tratti dal mondo sovrannaturale: si parla di spettri, fantasmi, mostri di tutti i tipi e di vampiri, creature che si nutrono di sangue.
L’iniziatore della letteratura gotica si pensa sia stato Horace Walpole, con la sua opera “Il castello di Otranto” del 1764. In quest’opera ricorre una profezia, che da vita a tutte le vicende narrate: “Il castello e la signoria d’Otranto verranno a mancare all’attuale famiglia, quando l’autentico possessore diventerà troppo grande per abitarvi.”. Nel romanzo gotico, infatti, si parla spesso di profezia, di streghe e di magia, che rendono i testi ancora più accattivanti e tenebrosi.
Dal romanzo gotico nasce la moderna letteratura horror, che tutti noi conosciamo che, a mio parere, spaventa ancor più dei film dello stesso genere.
L’ingresso della figura del vampiro nel romanzo gotico
La figura del vampiro fa ingresso nella letteratura gotica con il racconto “Il Vampiro”, pubblicato da John Polidori nel 1819. In questo racconto Aubrey, un giovane inglese di buona famiglia, incontra Lord Ruthven, un uomo di origini misteriose che si fa strada nella società londinese. Dopo l’uccisione di un’amica trovata in Grecia di nome Lanthe, Aubrey e Ruthven vengono attaccati da banditi e, nello scontro, Ruthven viene ferito gravemente e fa promettere ad Aubrey di non menzionare la sua morte per un periodo di un anno e un giorno. Tornato a Londra, Aubrey incontra Ruthven vivo e vegeto, sotto il nome di Conte di Marsden, che corteggia la sorella di Aubrey che diventa sua promessa sposa. Il giovane, però, non può rompere il giuramento e tenta di scrivere una lettera alla sorella per salvarla, prima di morire, ovvero pochi giorni prima delle nozze, che si sarebbero tenute un anno e un giorno dopo del giuramento. La lettera non riuscì ad arrivare in tempo e la sorella di Aubrey fu trovata morta prosciugata dal sangue durante la sua prima notte di nozze. Ruthven, invece, sparì.
Il secondo racconto della storia della letteratura gotica che voglio citare parla di Carmilla, una vampira di grande fascino, protagonista principale dell’omonimo racconto di Sheridan Le Fanu del 1872. In questo romanzo Laura, una ricca fanciulla di origini inglesi, dopo la morte di una sua coetanea, incontra una giovane donna, dall’incarnato splendente e dai capelli scuri, di una bellezza invidiabile: Carmilla. Le due iniziano a legare sin da subito ma Laura nota qualcosa di strano nella meravigliosa fanciulla: si desta molto tardi, odia i canti religiosi e assomiglia in modo incredibile ad un dipinto di Mircalla, contessa di Karnstein, che duecento anni prima fu la signora di quella terra. Dopo una serie di misteriose morti e sparizioni, si scoprirà, grazie ad un esperto del mondo soprannaturale, che Carmilla è un vampiro e verrà giustiziata: le conficcheranno un paletto nel cuore e le sue spoglie verranno bruciate.
Il vampiro che, però, tutti noi conosciamo e che fa parte della storia della letteratura, è Dracula, personaggio principale dell’omonimo romanzo scritto dall’irlandese Bram Stoker nel 1897, ispirato alla figura di Vlad III principe di Valacchia. La vicenda inizia così: il giovane avvocato Jonathan Harker viene inviato in Transilvania dal suo capo, Peter Hawkins, per curare l’acquisto di un’abitazione a Londra da parte di un un nobile transilvano, il Conte Dracula. Il giovane, durante il viaggio, viene scoraggiato dalla gente locale, che cerca di impedirgli di andare dal Conte, che si rivelerà essere un affabile anziano che ha deciso di trasferirsi in Inghilterra. Con il passare dei giorni, però, alcuni particolari diventano terrificanti, fino alla scoperta del terribile segreto del Conte: egli è in realtà un terribile mostro che si nutre del sangue dei viventi, è un vampiro, che vuole approdare nella vecchia Inghilterra per prolungare ancora la sua insana esistenza.
In Inghilterra egli ucciderà alcune persone e vampirizzerà anche Mina, moglie di Jonathan, per farla diventare sua “sposa”. Alla fine della storia Jonathan e altri “cacciatori” riusciranno a salvare Mina, uccidendo Dracula, che se ne va con un sorriso sul volto.
I vampiri “moderni”
La figura del vampiro entra nella società moderna tramite film e serie tv tratti da romanzi sempre in stile horror-gotico: stiamo parlando di saghe come quella di “The vampire diaries”, tratta da una serie di libri chiamati “Il diario del vampiro”, o di Twilight, tratta dall’omonimo libro scritto da Stephanie Meyer. In queste storie spesso il vampiro è raffigurato come un uomo o una donna che suscita fascino nei confronti di persone comuni, che attira le sue “prede” tramite la sua bellezza che incanta.
Nel caso di “The vampire diaries”, serie tv trasmessa su The CW dal 2009 al 2017, si parla delle vicende che coinvolgono i due fratelli Salvatore, Damon e Stefan, e Elena Gilbert, una comune umana, rimasta orfana dopo un incidente d’auto che la vide coinvolta. Inizialmente lei si innamora follemente di Stefan, che la affascina, ma a rapire il suo cuore sarà Damon, classico esempio di ragazzo “bello e dannato”, con cui trascorrerà il resto della sua esistenza.
Per quanto riguarda Twilight, invece, la protagonista, Bella Swan, ci racconta in prima persona la sua storia d’amore con l’affascinante Edward Cullen, un vampiro di più di cent’anni, che le fa perdere la testa per il suo aspetto e per tutto ciò che lo caratterizza: persino la sua voce la incanta. Nel leggere questo romanzo tutte noi ci siamo immedesimate nel ruolo di Bella e desideravamo diventare vampiri: belli, forti, veloci, imbattibili, addirittura con dei “superpoteri” come la lettura del pensiero.
Nella letteratura moderna, infatti, la figura del vampiro non è legata all’orrore, bensì all’ammirazione di queste creature sovrannaturali che ci sembrano essere tutto fuorché orribili.
Ah sì, dimenticavo: si nutrono di sangue.