Il modello dell’obbedienza all’autorità può spiegare le numerose uccisioni in Myanmar da parte dei militari

Persone che uccidono persone solo perché ordinato da chi ha in mano il potere, perché si ubbidisce così cecamente?

Aumentano i morti tra i manifestanti in Myanmar, dove si è passato dall’utilizzo dei proiettili di gomma per disperdere la folla a proiettili veri. 149 sono i decessi confermati ma si presume siano molto di più, 57 nel fine settimana

Le proteste in Myanmar

È passato circa un mese e mezzo dal golpe che creato enormi disordini in Myanmar. Dopo la vittoria alle urne della Lega Nazionale per la Democrazia, lo scorso uno febbraio è andato in scena un gravissimo colpo di stato da parte delle forze armate birmane per mettere fine al neonato governo di Aung San Suu Kyi, la quale è in attesa di un processo. La popolazione birmana non ha assolutamente gradito il colpo di stato militare e le proteste non si sono fatte attendere. Moltissime sono le persone scese in strada, in nome della democrazia, per contestare i militari guidati dal generale Min Aung Hlaing. Inizialmente le forza armate hanno cercato di far disperdere le folle accorse in protesta con l’utilizzo di mezzi non eccessivamente lesivi, come i proiettili di gomme, per poi arrivare a valersi di proiettili veri e mortali. Come riportano su Rai news: “Secondo le stime dell’Onu, il bilancio di un mese e mezzo di disordini è di “almeno” 149 morti, tra loro anche donne e bambini.”  … “Oltre 2000 persone sono ancora arbitrariamente detenute”. (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/myanmar-non-si-ferma-il-bagno-di-sangue-26861ac0-9c3f-42db-957f-13e6b76f5fd9.html) A questo punto le domande che sorgono alla mente di tutti sono numerose, ma quella a cui voglio provare a dare una risosta è: perché i militari accettano l’ordine di uccidere i propri concittadini?

Obbedienza all’autorità

La norma dell’obbedienza all’autorità spiega che le persone sono convinte di dover eseguire gli ordini di coloro che possiedono un’autorità legittima per via di un senso di deferenza verso questi consolidato, in ognuno di noi. È la disponibilità di persone adulte di eseguire ogni minimo ordine di un’autorità. Ciò è stato dimostrato da un esperimento svolto da Milgram in un laboratorio dell’università di Yale. I partecipanti, tramite un sorteggio, dovevano interpretare o il ruolo di insegante o quello dell’allievo ma essendo l’estrazione struccata ai partecipanti toccava rappresentare sempre il maestro. Il compito che veniva loro assegnato consisteva nel far apprendere agli allievi (complici dello sperimentatore) l’associazione tra coppie di parole, infliggendo una scossa elettrica allo studente ad ogni suo errore tramite un macchinario con voltaggio minimo 15 e massimo 450 (ovviamente uno strumento fasullo). L’allievo sbagliava spesso le sue risposte e ad ogni errore la scossa inflittagli aumentava di potenza. A un certo punto il complice dello sperimentatore ha iniziato a mostrare segni di angoscia e dolore causati dalle scariche elettriche e lo sperimentatore invitava l’insegnante a continuare. Man mano che le scosse diventavano sempre più violente e l’allievo sempre più debole gli inseganti tentavano di opporsi, ma lo sperimentatore ribadiva di continuare ad infliggere scariche attribuendo a se le responsabilità, e così la maggior parte dei partecipanti continuava. Le persone che si sono sottoposte a tale esperimento erano del tutto normali e il loro comportamento è spiegabile attraverso la norma dell’obbedienza all’autorità.

 

L’autorità in Myanmar

Possiamo così comprendere perché i soldati in Myanmar non ci pensano due volte a sparare sui propri concittadini ubbidendoli ad occhi chiusi per via degli ordini impartiti da chi in quel paese rappresenta l’autorità, ovvero il generale Min Aung Hlaing. Nonostante la violenta repressione da parte delle autorità, la popolazione del Myanmar continua a scendere per le strade delle città per protestare dimostrando la forza della democrazia e la debolezza di chi è al potere, il quale è talmente debole da essere costretto ad usare la forza contro chi per difendersi ha solo la voce.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.